Paola Gentile - 18 luglio 2022
Quali sono i nomi vietati in Italia
Una lista di nomi vietati dalla legge che non si possono dare ai bambini o alle bambine appena venuti al mondo.
La nascita di un bambino o di una bambina è sempre una gioia, così come scegliere il nome da dare al pargolo. Mesi prima del parto, i genitori fantasticano su come si chiamerà il proprio figlio/a. Nomi che ricordano quello dei propri genitori, di un lontano parente che è rimasto particolarmente caro, di qualcuno che ha fatto del bene alla famiglia, o semplicemente un nome che fin da piccoli è sempre piaciuto.
Se questo è un momento lieto per la gestante e il suo compagno, potrebbe rivelarsi, a posteriori, nefasto per chi viene al mondo, che potrebbe ritrovarsi affibbiato un nome imbarazzante, ingiurioso, offensivo o ridicolo.
Per questo vi alcuni nomi vietati in Italia che non possono essere dati alle creature che vengono al mondo.
Una vera e propria black list con la quale il legislatore tutela chi non ha diritto di parola o di ribellione.
Il nome di battesimo è quello che ci accompagnerà per tutta la vita, salvo cambiamenti, ed è per questo motivo che ci sono dei nomi, come ad esempio di personaggi di cartoni animati, o di personaggi storici discutibili, che non possono essere dati.
Quali sono questi nomi ritenuti inappropriati?
Nomi vietati in Italia: cosa dice la legge
Per mettere un freno all’entusiasmo dei genitori che vorrebbero dare al proprio bambino/a il nome di un personaggio delle serie tv o di uno dei cartoni animati o, peggio ancora, di un protagonista controverso della storia, la legge italiana è intervenuta stilando un black list di nomi vietati in Italia e un piccolo vademecum di regole che non possono essere infrante.
La legge 396/2000 agli articoli 34 e 35 fornisce delle indicazioni chiare:
- Il nome del bambino/a deve corrispondere al sesso del nascituro. Quindi, a parte nomi come Andrea che sono validi anche per le donne - non si può chiamare una bambina Alessandro o un bambino Sara:
- Il bambino/a può avere da uno a tre elementi anche separati. Possiamo pensare a Mariateresa, Maria Cristina, Gianmarco et similia;
- I nomi stranieri di bambini con cittadinanza italiana dovranno essere espressi con l’alfabeto italiano - sono ammesse le lettere j,x,y,k,w. Se ad esempio volessimo dare un nome tedesco che presenta la scharfes S (ß) dovremmo italianizzarlo in una doppia s.
Ma ci sono anche altre limitazioni, come:
- Non è possibile dare al neonato il nome del genitore, di un fratello o di una sorella in vita;
- Non si può dare al figlio il nome del padre, nemmeno aggiungendo “junior” o “jr” - come è invece possibile fare negli Stati Uniti d’America - e l’unico secondo nome concesso in Italia in tal senso è Maria - valido anche per bambini, se utilizzato come secondo nome;
- Non si può utilizzare un cognome come nome;
- Come già anticipato, deve corrispondere al sesso del nascituro, sono esclusi Andrea - considerato valido sia per bambini che per bambine - o Gianmaria/Giammaria per i bambini.
Nomi vietati in Italia: la lista
Al fine di preservare la dignità del nascituro, la legge n. 396/2000 impone che sia impossibile dare al bambino/a un nome che possa “ arrecare pregiudizio morale ”.
Il nome viene ritenuto di pregiudizio morale se ridicolizza o arreca vergogna, magari perché riconduce a parolacce, ingiurie o a nomi di colori. Va bene Blu o Bianca, ma non possiamo chiamare un bambino/a Giallo.
Nella lista dei nomi vietati in Italia nel 2022 per i bambini troviamo:
- Joey Tribbiani, uno dei protagonisti della serie tv cult degli anni ‘90, ovvero “Friends”. Ovviamente il problema non è nel nome Joey ma nel chiamare un neonato con il nome e cognome di un personaggio inventato;
- Jon Snow, tormentato - e poco fortunato - protagonista della serie di libri e serie televisiva “Il Trono di Spade”, essendo un nome e cognome e soprattutto riconducibile a un personaggio di un libro, non può essere dato ad un nascituro;
- Goku o Vegeta, due personaggi presenti nel famoso manga e anime giapponese “Dragon Ball”, sono personaggi di fantasia inventati e famosi e non possono essere usati come nomi per un bambino;
- Doraemon, altro personaggio appartenente al mondo nipponico fumettistico dell’infanzia, è un gatto e un personaggio di fantasia;
- Ajeje Brazorf, durante uno sketch del trio comico conosciuto come “Aldo, Giovanni e Giacomo” viene utilizzato questo nome che per moltissimi italiani è ancora oggi motivo di risate e viene utilizzato colloquialmente. Oltre ad essere inventato è anche riconducibile al mondo della TV e non può essere usato;
- Bender, chi non conosce il famoso robot ubriacone di “Futurama”? Malgrado ciò non è possibile per legge chiamare il proprio figlio con questo nome;
- Stanis La Rochelle, uno dei personaggi di “Boris”, la serie TV e quindi vietato.
Sempre per motivi legati al mondo della televisione o dei libri, sono vietati: Walter White della serie “Breaking Bad”, Moby Dick dell’omonimo romanzo di Herman Melville, Grande Gatsby, Conte Dracula, Satana, Lucifero e Frankenstein.
Vietato anche Venerdì perché storicamente associato alla malasorte e personaggio presente in Robinson Crusoe con accezione razzista. Vietati i nomi di personaggi famosi come Maradona o Pelè. Sono vietati i nomi che possano essere ricondotti a nomi di animali come Rex, Fuffy e simili.
Sulla lista nera anche il nome Ken, storico partner di Barbie.
Per le bambine, è impossibile mettere il nome di:
- Biancaneve, la celebre principessa Disney;
- Laura Palmer, la ragazza morta con cui si apre la famosa serie “Twin Peaks”;
- Pollon, personaggio dei cartoni animati;
- Nutella, legato ad un brand di cibo non è consono come pure Barilla;
- Ikea, la marca svedese di arredamento.
Nomi vietati in Italia: personaggi storici
Anche i nomi dei personaggi storici sono banditi, specie se controversi. Il veto è posto su:
- Benito Mussolini;
- Adolf Hitler;
- Iosif Vissarionovich Stalin;
- Osama Bin Laden;
- Napoleone Bonaparte;
- Lenin.
Quindi, se stavate pensando di dare a vostro figlio uno di questi nomi, beh, dovrete ripensarci.
La cosa più saggia, e di buon senso, è quella di orientarsi su nomi che evochino qualcosa di dolce, di positivo, di forte ma allo stesso tempo di buono e semplice. La stravaganza in questi casi potrebbe essere fuori luogo.
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