Luca Restivo - 16 giugno 2022
Terza guerra mondiale: ecco il libro che ti spiega cosa può succedere e quando
Il legame tra il nostro Paese e gli Stati Uniti è ben saldo e proprio questo potrebbe coinvolgerci in un conflitto globale. Lo spiega Luca Ciarrocca.
La guerra in Ucraina ha messo fin da subito in chiaro che si trattava di un conflitto che avrebbe potuto deflagrare in una terza guerra mondiale, vista la contrapposizione tra Russia e Nato, con l’Ucraina a fare da cavallo di Troia.
La superpotenza russa ha invaso l’ex territorio sovietico con lo scopo ben preciso di accaparrarselo, e a nulla valgono le mancate dichiarazioni di Mosca sui reali motivi che si celano dietro la “denazificazione” del Paese governato da Volodymyr Zelensky.
È stato molto più chiaro l’ex presidente russo Dmitrij Medvedev, oggi braccio destro e consigliere di Vladimir Putin, che ha ammesso che tra qualche anno l’Ucraina, come Stato, non ci sarà più. E viene da chiedersi se questo tremendo anatema si estenderà a qualche altra nazione, alla luce anche dei rapporti tesi con la Polonia.
Il Fatto Quotidiano online anticipa l’uscita del nuovo un libro Luca Ciarrocca, “Terza guerra mondiale” (Chiarelettere).
Non si tratta di un instant book sulla guerra russo-ucraina, ma di un’inchiesta approfondita, avviata nel marzo 2021, sulla proliferazione e la diffusione nel mondo degli arsenali atomici, attualmente 13mila sparsi in tutto il mondo. Un’inchiesta costruita sul reperimento di materiali riservati sul backstage del potere militare globale e sulla corsa al riarmo nucleare.
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Scopriamo insieme di cosa parla “Terza guerra mondiale”.
Terza guerra mondiale: il nuovo libro di Luca Ciarrocca
Luca Ciarrocca è un giornalista, scrittore ed imprenditore che ha pubblicato questo nuovo libro dal titolo emblematico “Terza guerra mondiale”, edito da Chiarelettere.
Come anticipato dal Fatto Quotidiano online, il saggio di macroeconomia ripercorre le fasi della guerra russo-ucraina attraverso “fonti di intelligence e documenti top secret rivelano dove potrebbe scoppiare un conflitto nucleare e perché l’Italia è un bersaglio”, recita il sottotitolo.
“Washington comanda e Roma obbedisce” dice Ciarrocca nell’estratto pubblicato in anteprima dal giornale online di Peter Gomez. Questo “ vassallaggio ” spiega l’autore, è figlio della liberazione del 25 aprile 1945 e dei successivi accordi bilaterali tra Italia e Stati Uniti.
“Se non ci saranno in futuro tentativi di scrollarsi di dosso, o almeno di smussare o modificare il vassallaggio attuale, il nostro paese non potrà mai vantare una propria sovranità e una politica estera autonoma”.
La sudditanza italiana agli Usa, che fa del nostro Paese “la periferia dell’impero americano”, è data principalmente dalle “bombe americane custodite a Ghedi e Aviano” (approfondimento sulle basi Nato in Italia).
I politici, ammette Ciarrocca, sono restii a parlare dell’argomento, fatta eccezione per Rino Formica, 95enne esponente del Partito socialista italiano ai tempi di Bettino Craxi e ministro in importanti dicasteri dal 1980 al 1992, nell’era dei governi pentapartiti del centrosinistra.
Nell’intervista fattagli da a Walter Veltroni nel 2019 e pubblicata dal Corriere della Sera, Formica ha parlato liberamente di nucleare e di dipendenza dell’Italia dagli americani, dei misteri italiani, degli anni degli attentati, delle stragi, del sequestro e dell’assassinio di Aldo Moro e della fine della prima Repubblica, soffermandosi sulla “circolare Trabuccchi”, fatta dal ministro delle Finanze del governo Tambroni, rimasto in carica da marzo a luglio 1960.
Legame Italia-Usa: cosa dice la “circolare Trabucchi”
“La richiesta del dipartimento di Stato (americano ndr) era: negli uffici doganali delle basi Usa in Italia, in tutti i porti e gli aeroporti, gli agenti delle dogane e della guardia di finanza dovevano essere sostituiti da militari statunitensi. Washington chiese e Roma rispose subito sì, stante - allora come oggi - il rapporto di vassallaggio che caratterizza le relazioni tra Italia e Stati Uniti”.
Nell’intervista, nel punto in cui Veltroni chiede all’ex ministro socialista un’opinione sulla strage del rapido 904, diciassette morti l’antivigilia di Natale del 1984, l’ex ministro Formica risponde, riferendo la conversazione avuta con i vertici del governo.
Dopo una serie di concitazioni, Giulio Andreotti, all’epoca ministro degli Esteri, disse: “La sovranità limitata con l’America noi l’abbiamo sancita con un atto amministrativo, la circolare Trabucchi ”.
Spiega Formica che Trabucchi nel giugno 1960, durante i fatti di Genova con il governo Tambroni, “accettò una richiesta degli americani, evidentemente molto preoccupati, che ottennero, con una circolare del ministro delle Finanze, che negli uffici doganali delle basi americane venissero sostituiti i doganieri italiani con quelli statunitensi ”.
Di lì passò “tutto l’armamento in Italia. Passò attraverso le basi militari americane. Entrava e usciva. E la circolare Trabucchi non fu mai abolita”.
Attualmente è “Impossibile verificare con chicchessia della pubblica amministrazione se la circolare Trabucchi sia an cora in vigore ” dice Ciarrocca che aggiunge: “Nel 2019 Formica sosteneva di sì, che non era stata «mai abolita»”.
Se la circolare Trabucchi è ancora in vigore, sostiene l’autore, bisogna dedurre che gli americani “vanno e vengono per il nostro paese, controllano, monitorano, ispezionano, forti dei loro 12.000 soldati stanziati in molte basi sul territorio italiano e delle quaranta bombe atomiche allocate a Ghedi e Aviano? Il dubbio resta”.
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