Aurora Marinaro - 21 marzo 2023
Accettazione eredità con beneficio d’inventario: cos’è e quando conviene
Ecco in cosa consiste l’accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario, come funziona e perché può essere molto utile.
L’accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario è una soluzione utile per evitare di rinunciare all’eredità senza farsi carico dei debiti del defunto. I chiamati all’eredità dovrebbero, infatti, analizzare attentamente l’asse ereditario per capire la convenienza. Per usufruire di questa modalità di accettazione bisogna però seguire la procedura e le scadenze previste dalla legge. In alcuni casi, oltretutto, l’accettazione con beneficio d’inventario è obbligatoria.
Cos’è l’accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario?
I chiamati all’eredità possono scegliere fra:
- L’accettazione pura e semplice;
- l’accettazione con beneficio d’inventario;
- la rinuncia all’eredità.
Con l’accettazione pura e semplice il patrimonio del defunto e quello dell’erede vengono confusi e non sono più distinguibili. Ciò comporta che i creditori del defunto possano agire anche sui beni personali dell’erede per soddisfare i propri crediti e non necessariamente sui beni ereditari. L’accettazione pura e semplice può essere manifestata entro 10 anni dall’apertura della successione, sia in forma espressa che tacita.
Accettando l’eredità con beneficio d’inventario, invece, l’erede entra in proprietà dei beni del defunto e titolare di crediti e debiti ereditari, ma il suo patrimonio personale rimane distinto. La conseguenza principale è che i creditori del defunto possono in questo caso agire esclusivamente sui beni ereditari, mentre quelli dell’erede vengono messi al riparo. Ne consegue che l’accettazione con beneficio d’inventario è uno strumento per tutelarsi dai debiti del defunto, in modo molto simile alla rinuncia.
Quando conviene l’accettazione con beneficio d’inventario?
Quando il patrimonio è privo di debiti è possibile accettare l’eredità in modo puro e semplice, senza alcuna conseguenza spiacevole. Al contrario, se l’eredità comprende anche dei debiti serve capire il loro ammontare in relazione al patrimonio, così da scegliere fra il beneficio d’inventario e la rinuncia.
La rinuncia all’eredità è conveniente quando i debiti superano i crediti del defunto. In questa situazione, infatti, l’erede che ha accettato con beneficio d’inventario verrebbe comunque privato dei beni ereditari. Al contrario, se il patrimonio del defunto comprende debiti di misura inferiore rispetto ai crediti, allora ha più senso accettare con beneficio d’inventario. In quest’ultimo modo, infatti, i creditori potranno soddisfarsi con i beni del defunto senza intaccare quelli personali dell’erede. Quest’ultimo, invece, conserverà i beni eccedenti i debiti, trovando quindi una certa convenienza.
L’accettazione con beneficio d’inventario è poi molto utile quando si presume la presenza di debiti nel patrimonio ereditario, ma non è chiaro il loro valore. Anche se gli eredi hanno comunque dei mezzi a disposizione per verificare l’asse ereditario, in caso di patrimoni grandi e complessi l’accettazione con beneficio d’inventario può rappresentare la scelta più rapida e semplice.
Accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario, tempi e modalità
Per dichiarare l’accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario è necessario rivolgersi a un notaio oppure al cancelliere del tribunale pertinente in base all’ultimo luogo di residenza del defunto. Per la dichiarazione sono necessari:
- Documenti dell’erede;
- certificato di morte (o carta sostitutiva);
- copia del testamento (se presente) ed estremi della registrazione;
- codice fiscale del defunto;
- autorizzazione del Giudice tutelare, per i soggetti obbligati (come i minorenni).
Quando l’erede non è in possesso dei beni ereditari deve prima presentare la dichiarazione, entro 10 anni dalla successione, e compiere l’inventario entro il termine di 3 mesi dalla dichiarazione stessa. Se l’erede è già in possesso di alcuni beni ereditari, invece, la procedura si capovolge: entro 3 mesi dalla successione deve essere eseguito l’inventario. Da quest’ultimo, poi, l’erede ha 40 giorni di tempo per comunicare l’accettazione con beneficio d’inventario o la rinuncia, altrimenti si presume l’accettazione (irrevocabile).
Quando è obbligatorio accettare l’eredità con beneficio d’inventario
L’accettazione con beneficio d’inventario è di norma facoltativa, a completa discrezione degli eredi che devono scegliere in autonomia la strada ritenuta più conveniente. Allo stesso tempo, la legge deve tutelare i soggetti più deboli dal punto di vista giuridico, ossia:
- Minorenni e interdetti;
- minori emancipati;
- inabilitati;
- persone giuridiche, associazioni, fondazioni, enti non riconosciuti (escluse le società commerciali).
Per questi soggetti è obbligatoria l’accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario, che deve essere compiuta dal responsabile previa autorizzazione del Giudice tutelare (e anche del curatore per i minori emancipati e gli inabilitati).