Emilia Morelli - 17 dicembre 2018
’Ndrangheta: 90 arresti tra l’Europa e il Sud America
Maxi-blitz antimafia che ha condotto a 90 arresti in Italia, in Europa e in Sud America. L’operazione è stata condotta da un team che ha visto la collaborazione di magistratura e Polizia italiane, tedesche, belghe e dei Paesi Bassi.
Associazione a delinquere, riciclaggio di denaro, traffico internazionale di stupefacenti, intestazione fittizia di immobili: questi sono solo alcuni dei reati per i quali sono state arrestate in contemporanea 90 persone, tra la Calabria, il Sud America e altri stati Europei.
Quello che il blitz internazionale antimafia è andato a colpire è il cuore della ’Ndrangheta e le sue proiezioni in Europa e in Sud America. L’arresto ha visto coinvolti, infatti, numerosi esponenti delle famiglie della criminalità organizzata stabilmente radicate in Calabria, in particolare nella Locride. Secondo quanto emerso dalle indagini gli artefici dell’operazione sarebbero stati i Pelle-Vottaro di San Luca, che con gli altri casati avrebbero invaso,per anni, le strade di cocaina.
L’operazione è stata conclusa il 6 dicembre dopo anni di intenso lavoro ad opera di un team, nato nel 2016 e costituito presso Eurojust, che ha visto collaborare fianco a fianco magistratura e Polizia di Stato italiane, dei Paesi Bassi, del Belgio e della Germania.
In Italia
Per quanto riguarda l’Italia, ruolo fondamentale nelle indagini è stato svolto dalla procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria. In particolare, in relazione al filone del traffico internazionale di cocaina, ciò che gli investigatori hanno smascherato è un’organizzazione fitta e ramificata. Insediamenti stabili sono stati rinvenuti tanto in Germania quanto nei Paesi bassi.
L’organizzazione, con numerosi affiliati, secondo quanto emerso dalle indagini muoveva i suoi traffici dal Sud America, paese produttore di cocaina, per poi farla arrivare in Italia soprattutto delle regioni in cui la ’Ndrangheta è risultata particolarmente attiva: Calabria e Lombardia.
Gli investigatori hanno scoperto che la droga proveniente dal Sud America era fatta stazionare in Germania e nei Paesi Bassi, laddove pare fosse particolarmente conveniente dal punto di vista economico l’approdo del traffico.
Successivamente, attraverso alcuni pregiudicati turchi che gestivano stabilmente un autonoleggio in Germania, molte auto venivano modificate: veniva inserito un doppio fondo creato ad hoc per il trasporto della droga e che consentiva sfuggire illesi ai controlli alla frontiera e far giungere la cocaina a destinazione.
I commenti della politica
I componenti della commissione antimafia del Movimento 5 Stelle hanno commentato con gioia l’esito dell’operazione:
“È una bella giornata, anche oggi le cronache riportano la notizia di un duro colpo alle mafie. Dopo gli arresti in sicilia, questa volta sono stati colpiti da misure cautelari 90 soggetti in Italia e all’estero. Al di là dei numeri si tratta di un’operazione importante, frutto di un’intensa attività di collaborazione internazionale. Da anni, cosche e ’ndrine hanno allargato i loro interessi ben oltre il territorio nazionale. L’inchiesta ha dimostrato che la collaborazione tra le autorità europee è un mezzo efficace per ottenere straordinari risultati nella lotta al crimine organizzato”.
La senatrice del PD, Laura Gravini, componente della commissione antimafia non ha mancato di sottolineare l’importante ruolo di Eurojust, sede di collaborazione europea aggiungendo:
“Ora bisogna lavorare affinché Eurojust vada sempre più verso una vera Procura europea contro le mafie. Questa è l’Europa che vogliamo costruire e senza una forte Unione tra gli Stati questa operazione non avrebbe avuto così successo".
Argomenti correlati: Polizia di Stato