ASPMI affianca il Capo di SME, serve investire sull’Esercito per il futuro del Paese

ASPMI affianca il Capo di SME, serve investire sull'Esercito per il futuro del Paese

L’ASPMI appoggia le richieste del Capo di SME: bisogna investire sul personale, l’addestramento e la tecnologia per l’Esercito Italiano e il futuro del Paese.

Fonte immagine: ResoluteSupportMedia (Flickr.com)

Venerdì 3 maggio, si è celebrato il 163° anniversario della costituzione dell’Esercito Italiano.

In occasione di questa ricorrenza il Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, è stato intervistato dal Corriere della Sera a cui ha rivolto approfondimenti molto interessanti. Il Generale Masiello, in particolare, ha evidenziato la necessità urgente di rivedere l’Esercito in termini di tecnologie, personale e addestramento dei soldati, per salvaguardare il futuro del Paese.

Viene chiesta "un’innovazione a tutto campo", imprescindibile per consentire alla Difesa italiana (e di conseguenza anche Nato) di stare al passo con i tempi ed essere pronta a eventuali minacce internazionali. La guerra in Ucraina, ha spiegato il Capo di SME, ha segnato un cambiamento importante, con il ritorno a unità meccanizzate e corazzate, artiglierie, carri armati, trincee e così via. Gli europei sono stati colti impreparati, abituati per oltre un ventennio alle missioni di pace e privi delle nuove tecnologie richieste oggi in materia di sicurezza.

L’Associazione sindacale tra professionisti militari ha appoggiato caldamente le dichiarazioni del Generale Masiello, manifestando l’intenzione di chiedere al Senato di rivedere il provvedimento n. 1053 in esame per introdurre nel Codice di ordinamento militare le modifiche necessarie per iniziare questo percorso di adeguamento e ammodernamento, che non può prendere il via senza mettere in campo le risorse necessarie.

I valori e la formazione dei nostri soldati non possono più compensare il distacco rispetto agli altri Paesi, ma neppure quello rispetto alle altre Forze come la Marina e l’Aeronautica che sono più avanti nella ricezione delle tecnologie. Prima ancora di arrivare a questo, però, bisogna aumentare il numero di personale e assicurare allo stesso un addestramento idoneo e continuo.

Anche se non c’è una minaccia di guerra impellente, il clima internazionale è teso e "saranno anni di grande crisi" ha avvisato il Capo di SME, sulla stessa linea del ministro Crosetto e dell’ASPMI, che coglie l’opportunità per rimarcare le necessità della Forza, da cui dipende la Difesa della Nazione. Alleghiamo quindi il comunicato del’Associazione.