Aurora Marinaro - 31 dicembre 2024
Carabinieri e poliziotti devono identificarsi?
C’è molta confusione sull’obbligo di identificazione degli appartenenti alle forze dell’ordine. Complici i film e i libri gialli, spesso si ha l’idea che debbano obbligatoriamente mostrare il distintivo, anche quando non è così. Si rischia così di trovarsi in circostanze spiacevoli, intralciando il lavoro delle forze dell’ordine e non rispettando quanto previsto dalla legge. Ci sono regole diverse per i privati cittadini e i pubblici ufficiali, con particolarità specifiche proprio per le forze dell’ordine. Non bisogna quindi farsi cogliere impreparati. Vediamo quando carabinieri e poliziotti devono identificarsi.
L’obbligo di identificarsi dei cittadini
I cittadini sono tenuti a identificarsi su richiesta delle forze dell’ordine. Non necessariamente devono fornire un documento di riconoscimento, contrariamente a ciò che pensano in molti, ma devono indicare le proprie generalità. I documenti, ad esempio la carta d’identità, sono un mezzo rapido e pratico per assolvere a questo dovere ma non sono obbligatori. Naturalmente, ci sono delle eccezioni, come la patente di guida per i conducenti e gli obblighi per i cittadini con pericolosità sociale accertata. Le forze dell’ordine possono, in ogni caso, procedere con un fermo di identificazione se sospettano che le generalità fornite dal cittadino siano false oppure se non sono state comunicate loro.
Il rifiuto di indicare le proprie generalità su richiesta di un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni costituisce un reato, per il quale l’articolo 651 del Codice penale prevede l’arresto fino a 1 mese o la multa fino a 206 euro. Le forze dell’ordine possono intervenire immediatamente con il fermo, conducendo il cittadino presso la stazione più vicina per l’identificazione, se necessario con l’uso della forza. Gli altri pubblici ufficiali, per esempio il controllore dei mezzi pubblici, devono invece richiedere l’intervento di Polizia o Carabinieri.
Per approfondire: La Polizia può chiedere i documenti senza motivo?
Le forze dell’ordine devono identificarsi?
Mentre esiste una norma che impone ai cittadini di identificarsi alle forze dell’ordine che lo richiedono, non è prevista una regola corrispettiva per Polizia, Carabinieri, militari e così via. Di conseguenza, le forze dell’ordine non sono tenute all’identificazione, né questa può essere un presupposto per l’adempimento da parte del cittadino. Per esempio, non è possibile rifiutarsi di indicare le proprie generalità chiedendo che lo facciano prima gli agenti.
Ciò vale nella stragrande maggioranza dei casi, perché l’appartenenza alla Forza di Polizia o Armata risulta evidente al cittadino. La divisa e il veicolo di servizio, per esempio, sono considerati più che sufficienti per identificare l’appartenenza alle forze dell’ordine. Proprio per questo motivo, l’obbligo di identificazione è previsto esclusivamente per coloro che sono autorizzati al servizio in abiti civili, perché altrimenti chiunque potrebbe simulare l’appartenenza alle forze dell’ordine.
Nel dettaglio, il Dpr n. 782/1985 impone alle forze dell’ordine in borghese l’applicazione di una placca distintiva sull’abito civile e l’esibizione, su richiesta, della tessera di riconoscimento quando devono far riconoscere il proprio status o quando l’intervento assume rilevanza esterna. In questi casi, i cittadini hanno tutto il diritto di chiedere la tessera di riconoscimento per accertarsi di avere dinanzi delle forze dell’ordine.
Lo stesso vale nell’ipotesi dei controlli su strada, che possono essere curati da forze dell’ordine in borghese. Nel dettaglio, prima di intimare l’alt le forze dell’ordine in abiti civili devono esibire il segnale distintivo. In questo modo, il conducente sa che deve rispettare l’ordine ricevuto dal carabiniere o poliziotto. In seguito, gli organi di polizia stradale dovranno anche esibire la speciale tessera fornita dall’amministrazione.
Attenzione, che l’obbligo di mostrare un segnale distintivo vale soltanto per le forze dell’ordine in borghese quando necessario all’espletamento del servizio. Per esempio, per giustificare la richiesta di identificazione o di altro tipo di controllo. L’obbligo serve a legittimare l’azione delle forze dell’ordine in quanto tali, non essendo rilevante che il cittadino ne conosca i dati anagrafici.
Per questo motivo, il pubblico ufficiale dovrà semplicemente mostrare l’appartenenza alla Forza di Polizia o alla Forza Armata. Sono quindi sufficienti il tesserino rilasciato dall’amministrazione competente, l’uniforme, la targa del veicolo di servizio e così via. Poliziotti e Carabinieri non sono in nessun caso tenuti a fornire le proprie generalità personali, per ragioni di sicurezza.
Leggi anche: Le Forze dell’Ordine in borghese possono fare controlli e multe?
Differenze con gli altri pubblici ufficiali
I cittadini sono tenuti a fornire le proprie generalità ai pubblici ufficiali che ne fanno richiesta nell’esercizio delle proprie funzioni. Le forze dell’ordine, devono soltanto dimostrare la propria qualità, attraverso la tessera apposita se sono in borghese. Per tutti gli altri pubblici ufficiali, non appartenenti alle forze dell’ordine, sussiste invece l’obbligo di identificazione su richiesta del cittadino (per esempio, controllori dei treni, insegnanti di scuola pubblica, consiglieri comunali).
Argomenti correlati: Polizia di Stato Carabinieri Carta d’identità
Chi è Salvatore Luongo, nuovo Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri
Forze dell’ordine e razzismo, il Commissario italiano dell’ECRI risponde all’USIC
Sicurezza per le forze dell’ordine, l’incontro di UIL, USIC e USIF
Aggressioni contro le forze dell’ordine, il ministro Crosetto: "lo Stato sia molto duro"