Aurora Marinaro - 20 marzo 2023
Chi sono gli eredi legittimi?
L’eredità senza testamento viene devoluta agli eredi legittimi: ecco chi sono, quando ereditano e in quale misura.
La successione ereditaria è regolamentata dal Codice civile, il quale definisce gli eredi legittimi, ossia le persone che ereditano se il testamento è assente, nullo o annullato in via giudiziale. In Italia, peraltro, sono sempre meno le persone che scelgono di fare testamento. Secondo l’ufficio centrale degli archivi Notarili nel 2018 soltanto il 12,26% di italiani ha redatto un testamento, ciò significa che nel resto dei casi il patrimonio ereditario sarà diviso secondo la normativa successoria e devoluto agli eredi legittimi.
Quali sono gli eredi legittimi
La successione legittima è regolamentata dagli articoli 565 e seguenti del Codice civile, i quali stabiliscono anche la quota ereditaria spettante a ognuno e la priorità fra gli eredi. In particolare, i parenti più prossimi escludono quelli più distanti nella linea di parentela. Alcuni eredi legittimi, poi, si definiscono legittimari perché a loro è garantita una certa porzione dell’eredità, con automatica esclusione degli altri. Per individuare gli eredi, la legge tiene conto quindi del grado di parentela rispetto al defunto, per l’appunto con uno schema di priorità. Ecco, quindi, chi sono gli eredi legittimi:
- Il coniuge o la parte di un’unione civile;
- i figli;
- gli ascendenti (genitori, nonni e così via);
- i discendenti (oltre ai figli, i nipoti per esempio);
- fratelli e sorelle;
- discendenti di fratelli o sorelle;
- parenti fino al 6° grado.
Tutte queste persone sono dei potenziali eredi, purché sopravvivano al meccanismo di esclusione.
Quando e quanto ereditano gli eredi legittimi
In presenza di eredi prossimi, i parenti più lontani nel grado di parentela non hanno modo di ereditare, a meno che gli altri siano dichiarati indegni oppure presentino la rinuncia all’eredità. La suddivisione del patrimonio ereditario, infatti, non avviene in modo indistinto fra tutti i possibili eredi, bensì favorisce i più vicini e determina la ripartizione delle quote.
Il coniuge in vita è sempre erede e deve condividere l’eredità soltanto con eventuali figli, se presenti, altrimenti con i fratelli e gli ascendenti del defunto. Si viene quindi a creare una situazione del genere:
- Il coniuge è erede universale se non ci sono figli, fratelli e ascendenti del defunto.
- I figli del defunto hanno la priorità e devono condividere l’eredità soltanto con il coniuge in vita. I figli possono quindi ereditare l’intera eredità in mancanza del coniuge oppure, in sua presenza, i due terzi divisi equamente tra loro. Il figlio unico, invece, ha diritto al 50% dell’eredità se è presente il coniuge.
- In assenza dei figli, il coniuge condivide l’eredità con eventuali ascendenti e fratelli del defunto, ma ha sempre diritto ai due terzi dell’eredità.
In assenza di coniuge e figli, l’eredità spetta ai parenti più prossimi, sempre a seconda del grado, rispettando il meccanismo di esclusione. Nell’ordine, ereditano:
- Genitori e fratelli del defunto, se entrambi presenti condividono l’eredità (metà ai genitori e metà ai fratelli);
- discendenti di fratelli e sorelle;
- ascendenti paterni e materni;
- parenti fino al 6° grado (se non sono presenti l’eredità è devoluta allo Stato).
Appare evidente la priorità assoluta dei figli e del coniuge e quella, seppur parziale, dei genitori. Si tratta, infatti di eredi legittimari.
La differenza tra eredi legittimi e legittimari
Gli eredi legittimari sono favoriti rispetto agli altri, non solo rispetto alla priorità e nella capacità di esclusione degli altri eredi legittimi, bensì anche riguardo alla quota di eredità spettante loro. Quando gli eredi hanno diritto alla legittima (ossia una certa porzione dell’eredità) neanche il testamento può lederla e attribuire loro una quota minore, altrimenti può essere impugnato con successo.
Il coniuge e i figli sono sempre legittimari e questi ultimi escludono la legittima dei genitori. Nel dettaglio, i genitori sono eredi legittimari soltanto in assenza dei figli. Ne consegue, quindi, che anche fra gli eredi legittimari c’è una sorta di gerarchia di priorità. In generale, i figli sono tenuti a condividere l’eredità soltanto con l’eventuale coniuge del defunto e nessun altro.