Aurora Marinaro - 3 giugno 2024
Congedo parentale all’80%, poliziotti e militari esclusi dal beneficio?
I sindacati della polizia stanno spingendo affinché ci sia un’interpretazione chiara ed equa delle misure sul congedo parentale, in particolare tenendo conto del congedo straordinario.
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto la possibilità per i genitori (alternativamente) di usufruire del primo mese di congedo parentale, entro i 6 anni di vita del bambino, con retribuzione all’80%. In seguito, la Legge di Bilancio 2024 ha esteso il periodo indennizzabile all’80% ai primi due mesi, ma esclusivamente per i congedi usufruiti in quest’anno (per il 2025, invece, il secondo mese sarà retribuito al 60%).
In ogni caso, il personale delle Forze Armate e di Polizia è stato escluso da questo beneficio, che viene applicato esclusivamente per i giorni residui del congedo straordinario. La questione è stata recentemente sollevata dai sindacati di Polizia, che chiedono la risoluzione delle problematiche interpretative che hanno portato a questa esclusione.
Niente congedo parentale all’80% per militari e poliziotti
La Legge di Bilancio, in realtà, non prevede una limitazione specifica e nemmeno l’Inps ha escluso espressamente queste categorie professionali, che peraltro corrispondono all’unico requisito relativo all’occupazione esplicitato dalla legge: essere lavoratori dipendenti. Eppure, il dipartimento della Funzione pubblica ha ritenuto che tale diritto non dovesse essere esteso ai genitori in divisa, in virtù della presenza del congedo straordinario di 45 giorni con retribuzione al 100%.
È stato considerato, infatti, che il personale gode già di un trattamento più favorevole rispetto ad altri lavoratori dipendenti, il quale assorbe il beneficio. Quest’ultimo andrebbe invece applicato soltanto per il periodo residuo, dunque 15 giorni, da retribuire all’80% nel 2024 e al 60% nel 2025. I sindacati di categoria non sono affatto d’accordo ed è semplice capire perché. Il fatto che le Forze Armate e di Polizia godano di questo trattamento “di favore” è voluto, in ragione della specificità della professione.
Specificità che viene miseramente spazzata via, non riconoscendo ai lavoratori quanto previsto dalla legge a carattere generale. Viene così ridotto l’impatto del congedo straordinario, che è stato ponderato - per durata e retribuzione - proprio in ragione delle peculiarità del lavoro e dei sacrifici che comporta, anche per le famiglie. Quella previsto dalla Legge di Bilancio 2023 è invece una misura pensata per tutti i lavoratori dipendenti (naturalmente subordinata al rispetto di altri requisiti), perciò per non pregiudicare gli specifici diritti della categoria andrebbe estesa anche al comparto Difesa e Sicurezza, in aggiunta al proprio congedo straordinario.
Polizia, del congedo parentale se ne discuta anche in Funzione Pubblica
Come anticipato, in questi giorni i sindacati delle Forze di Polizia si stanno battendo per una più equa applicazione dei benefici riguardanti il congedo parentale all’80%. Soprattutto, viene richiesto di fare chiarezza riguardo alle dubbie interpretazioni giunte, proprio in virtù del fatto che la Legge di Bilancio non impone di per sé una limitazione riguardante la Polizia.
La Direzione centrale per gli affari generali e le politiche del personale della Polizia di Stato ha scritto proprio in questi giorni ai sindacati (SIULP, SAP, SIAP, COISP-MOSAP, ES-LS-CONSAP-M.P. e SILP CGIL), essendo stata sollecitata in proposito, comunicando di aver portato la questione dell’intepretazione della normativa sul congedo parentale all’attenzione dell’Ispettorato generale per gli ordinamenti del personale e l’analisi dei costi sul lavoro pubblico (IGOP).
Quest’ultimo, precedentemente interpellato, aveva approvato l’estensione del congedo parentale all’80% (e per l’anno prossimo al 60%) al periodo residuo dal congedo straordinario, confermando l’assoribimento del beneficio nella misura più favorevole. La questione sarà però trattata anche in Funzione Pubblica, soprattutto in virtù del fatto che:
Assume carattere più generale, interessando anche il personale delle altre Forze di Polizia e le Forze Armate destinatarie di analoga disposizione, ed attesa la natura dei benefici di cui trattasi.
In effetti, anche Francesco Gentile dell’Associazione sindacale professionisti militari ha sollevato la questione in Funzione Pubblica durante l’ultimo tavolo di rinnovo del contratto, proseguendo nell’obiettivo che il sindacato ha fissato già un anno fa (con tanto di lettera di chiarimento inviata al Ministero della Pubblica Amministrazione).
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