Aurora Marinaro - 18 marzo 2024
Congedo parentale Forze Armate, durata e quanto spetta
Congedo parentale per le Forze Armate, tutte le informazioni: chi ne ha diritto, quanto dura, quanto spetta e come richiederlo.
Oltre alle particolari disposizioni dedicate al personale delle Forze Armate in gravidanza e al congedo di maternità (sostituibile in alcuni casi con quello di paternità), entrambi i genitori hanno diritto al congedo parentale. Questa misura è indispensabile per consentire a entrambi i lavoratori di prendersi cura delle esigenze dei figli (naturali o adottivi), conciliando la famiglia con l’attività lavorativa e professionale e permettendo un’equa presenza di madre e padre.
Ciò non significa che le attuali disposizioni non possano giovare di un miglioramento. Le Forze Armate, in virtù del particolare lavoro svolto, dovrebbero godere di un altrettanto specifico trattamento, soprattutto per temi tanto delicati. Eppure, sono state escluse dal congedo parentale retribuito all’80% per il 1° mese, concesso a tutti i lavoratori dipendenti.
Il motivo addotto dalla Funzione Pubblica è che le Forze Armate già possono usufruire di 45 giorni interamente indennizzabili, ma in questo modo si elimina il giusto riconoscimento di un trattamento dedicato. Il sindacato ASPMI sta da tempo lavorando per eliminare questa disparità, che intacca tutti i principi costituzionali sull’uguaglianza di fatto. Per il momento, ecco come funziona il congedo parentale per le Forze Armate.
La durata del congedo parentale e chi ne ha diritto
Il congedo parentale per i lavoratori delle Forze Armate spetta a entrambi i genitori, che possono usufruirne anche contemporaneamente entro il 12° anno di vita del figlio o entro 12 anni dall’ingresso del minore in famiglia (ma comunque entro i 18 anni). In particolare, ogni genitore ha diritto a un congedo complessivo fino a 6 mesi, ma la somma dei giorni di congedo di entrambi i genitori non può superare i 10 mesi.
Ci sono, tuttavia, delle eccezioni. Quando il padre usufruisce di almeno 3 mesi del congedo parentale, allora il limite complessivo sale a 11 mesi. In questi casi, infatti, il padre ha diritto fino a 7 mesi. Inoltre, per i genitori single la durata massima del congedo è pari a 11 mesi.
Quando soltanto uno dei genitori lavora per le Forze Armate (oppure l’altro non intende usufruire della licenza) ha comunque diritto al congedo, entro la misura di 6 mesi per la madre e 7 mesi per il padre.
Il periodo di congedo parentale può essere fruito in modo continuativo oppure frazionato, tenendo presente che in quest’ultimo caso è richiesta la ripresa effettiva del servizio. Resta comunque possibile usufruire di altre licenze tra un periodo di congedo parentale e il seguente, purché il militare rientri al lavoro per almeno un giorno.
Quanto spetta
I genitori dipendenti delle Forze Armate hanno diritto a 45 giorni l’anno interamente retribuiti per i primi 6 anni di vita del figlio (o per i primi 6 anni seguenti all’adozione). Questa retribuzione viene computata nella licenza straordinaria dell’anno di riferimento.
I giorni eccedenti questo limite (45 giorni l’anno fino ai 6 anni) sono invece retribuiti al 30% del trattamento economico, ma soltanto fino al raggiungimento di 6 mesi di congedo usufruiti complessivamente insieme all’altro genitore. I giorni ulteriori non sono retribuiti.
Naturalmente, chi ha più di un figlio ha diritto a un periodo maggiore di congedo, secondo i limiti settoriali. In ogni caso, al lavoratore delle Forze Armate spettano in totale 90 giorni per il parto gemellare e 135 giorni per il parto trigemino interamente retribuiti, purché fruiti in un massimo di 45 giorni all’anno nei primi 3 anni di vita dei figli. Anche in questo caso, il congedo è computato nella licenza straordinaria dell’anno di riferimento.
Per l’Esercito Italiano, la Marina Militare e l’Aeronautica Militare il congedo parentale non influisce sulla tredicesima mensilità spettante né sul periodo di licenza ordinaria ed è computato interamente nell’anzianità di servizio.
Come richiederlo
La domanda di congedo parentale deve essere richiesto al Comando o Ente di appartenenza con un preavviso minimo di 15 giorni prima dall’astensione del servizio. Il preavviso può essere derogato o ridotto in comprovate situazioni di oggettiva imprevedibilità.
È bene specificare anche il regime retributivo con cui si intende usufruire, considerando che nei primi 3 anni di vita del figlio il militare può scegliere tra la licenza interamente retribuita e quella parziale, organizzandosi in base alle proprie esigenze familiari.
Per l’affidamento e la collocazione temporanea del minore è necessario allegare la sentenza del giudice competente nel procedimento, al fine di equipararli a nascita, adozione e affidamento preadottivo.
Legi anche: Nasce la piattaforma integrata per la genitorialità: cosa dice la circolare Inps e a cosa serve
Argomenti correlati: Permessi Qualifiche Esercito italiano Aeronautica Militare Congedo straordinario
Rinnovo di contratto, i sindacati divisi sugli straordinari dell’Esercito Italiano
Covid-19, il SIULM avvia un ricorso contro la sospensione dei militari non vaccinati
Difesa, aumentare i militari per ringiovanire le Forze Armate e creare una riserva operativa
Treni gratuiti per i militari in Veneto, ecco cosa prevede l’accordo