Aurora Marinaro - 28 marzo 2024
Difesa, mezzi e armamenti inadeguati: ma non è discussione la preparazione delle Forze Armate
L’infrastruttura della Difesa militare italiana è carente, come ha ricordato il Ministro Crosetto, ma la colpa non è dei militari. Lo sottolinea Aspmi, oltre alle nuove dichiarazioni del Ministro.
(Fonte immagine: ITA Folgore - Italian deputy MOD Guido Crosetto meets the troops in Camp Arena Herat, flickr.com).
Le recenti dichiarazioni del Ministro Crosetto sulle condizioni della Difesa militare italiana, in particolare dell’impreparazione del Paese a fronte di un eventuale attacco, hanno destato molto scalpore. In realtà, come vi avevamo anticipato - peraltro come sottolineato dallo stesso Ministro - lo stupore non è del tutto giustificato.
Da tempo tutti i soggetti coinvolti nel tema lamentano la scarsità di risorse dedicate alle Forze Armate, che patiscono la carenza di personale, armamenti, mezzi e divise consone, dedicandosi comunque in modo totalizzante alla professione.
Raccontando di ciò, avevamo citato Aspmi, tra le Associazioni sindacali che maggiormente si sono spese negli ultimi tempi per rivendicare i diritti della categoria, invitando a riflettere proprio sui temi citati dal Ministro.
Difatti, proprio in queste ore l’Associazione ha diffuso un comunicato stampa per ringraziare il Ministro della Difesa della narrazione veritiera, sebbene molto concisa, ma precisando che non è la preparazione o lo spirito sacrificio dei militari causa del problema. Sulla stessa lunghezza d’onda, è arrivata puntuale anche una spiegazione del Ministro Crosetto in riferimento all’intervista.
ASPMI, a essere in discussione non è la preparazione delle Forze Armate
L’Associazione sindacale professionisti militari ha tenuto a sottolineare che le Forze Armate italiane godono di un’eccellente preparazione, con un livello di addestramento ed efficienza elevato che è motivo di prestigio a livello internazionale. Il fatto che l’Italia non sarebbe pronta a difendersi da un attacco analogo a quello subito dall’Ucraina è indubbiamente vero ma - secondo l’Associazione - è bene ricordare ai cittadini che è dovuto “allo stato indecoroso in cui versa l’infrastruttura della Difesa”.
Come già ribadito, Aspmi da tempo sottolinea la povertà di risorse con cui devono convivere i militari, ai quali lo Stato non riesce per il momento a garantire nemmeno divise adeguate al cambio stagione (nella scorsa estate, il sindacato ha chiesto che il personale venisse dotato di una divisa diversa da quella invernale, di cui si lascia immaginare i disagi) o mezzi idonei ai pattugliamenti nelle città.
È evidente che per arrivare all’elevato livello tecnologico ed economico delle potenze mondiali la strada è tutta in salita, ma iniziare a pensare al benessere dei militari in qualità di lavori si pone come obbligato punto di partenza. Oltretutto, senza mezzi, armi e numero di personale adeguato, l’Esercito Italiano non potrà mai garantire la sicurezza della nazione, nonostante compensi magistralmente le carenze con impegno, coraggio e dedizione.
Crosetto: non possiamo basare la Difesa sul cuore e il coraggio delle Forze Armate, bisogna investire
Il Ministro della Difesa ha rilasciato una dichiarazione su X (ex Twitter) per ampliare il significato delle sue dichiarazioni, evidenziando la carenza di risorse cui è stato sottoposto l’Esercito Italiano negli anni, colpevole dello stato inaccettabile in cui versa la Difesa italiana a oggi.
In questa occasione, avendo modo di argomentare più a lungo, il ministro ha chiarito senza ombra di dubbio le qualità professionali e morali di cui si forgiano i militari italiani, ribadendo che “si sono abituati a lavorare in qualunque condizione, indipendentemente da quello che davamo loro, indipendentemente dall’attenzione che il Paese gli dava, indipendentemente dalla considerazione o dalle risorse finanziarie”.
A lungo, ha ribadito il ministro, abbiamo affidato la Difesa al cuore e al coraggio di tutti i lavoratori delle Forze Armate, ma i tempi attuali richiedono di fare di più. Serve garantire numero e qualità dei mezzi, formazione, assunzione di ulteriore personale, tempi di rotazione accettabili, riserve, manutenzione dei mezzi.
C’è bisogno di trasformare la Difesa, perché finora l’abbiamo basata soltanto sul valore delle persone che la formavano.
Così, il Ministro ha concluso il discorso, ricordando che è proprio sulla Difesa che si basano i principi di democrazia e libertà del nostro Paese.
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