Distacchi e permessi sindacali 2025, ok del Senato

Distacchi e permessi sindacali 2025, ok del Senato

Il Senato approva il decreto su distacchi e permessi sindacali nel 2025, che passa alla Camera.

Il Senato ha approvato, con 138 voti a favore e nessun contrario, il disegno di legge su distacchi e permessi sindacali per le Forze Armate e di Polizia a ordinamento militare, relativamente al 2025. Il testo passa ora alla Camera per l’approvazione definitiva, che dovrebbe avvenire senza intoppi. La possibilità di fruire di distacchi e permessi è fondamentale per riconoscere la libertà sindacale anche nell’ambito militare.

Distacchi e permessi sindacali nel 2025

Per il 2025 si dovrebbe quindi partire senza intoppi, non ripetendo gli errori che hanno rallentato l’approvazione del disegno di legge attualmente in vigore. L’esercizio dell’attività sindacale avrebbe infatti rischiato di essere minato severamente, in quanto c’è una notevole lacuna da colmare in attesa del rinnovo di contratto.

La legge n. 46/2022 che istituisce le Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari (APCSM) rimanda infatti la determinazione del contingente di distacchi e permessi finalizzati all’attività sindacale alla contrattazione. Distacchi e permessi devono pertanto essere regolati nell’ambito delle risorse destinate al rinnovo di contratto.

Il problema è che il testo non prevede alcuna disciplina transitoria, lasciando un vuoto vero e proprio per tutta l’attesa del rinnovo di contratto. Nell’attuazione della legge n. 46/2022 devono essere tuttavia presi i provvedimenti necessari a tutelare la libertà sindacale, compresa la regolamentazione di distacchi e permessi in attesa del nuovo contratto.

Per quanto riguarda il 2024, il decreto legge che ha disciplinato la materia è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale soltanto nel mese di maggio, peraltro dopo diversi solleciti da parte dei sindacati. Paradossalmente, inoltre, l’entrata in vigore del citato decreto-legge (il n. 61/2024 per la precisione) ha messo in una posizione ancora più difficile i sindacati militari.

Per colmare temporaneamente la lacuna legislativa, infatti, la partecipazione alle attività sindacali era permessa dalla licenza speciale. Si trattava di una misura provvisoria introdotta dalla legge n. 213/2023, peraltro molto ristretta, che non ha più potuto essere fruita con l’entrata in vigore del decreto apposito. Ecco che i sindacati, dopo l’impegno per superare lo scoglio normativo in tempi soddisfacenti, hanno dovuto far i conti con l’impreparazione amministrativa prima di riuscire a fruire di permessi e distacchi spettanti.

Auspicabilmente, nulla di tutto ciò dovrebbe ripetersi nell’anno nuovo, visto che c’è stato tempo e modo di predisporre tutte le misure adeguate. Considerando che il testo è stato approvato in Senato senza problemi di sorta ci si aspetta una sorte analoga alla Camera, al fine di ottenere la norma definitiva almeno nei primi mesi del 2025.

Con i lavori per la contrattazione che procedono a singhiozzi, tra ottimistiche velocizzazioni e bruschi impedimenti che rallentano le trattative, è indispensabile avere certezza della possibilità di fruire di distacchi e permessi sindacali. Quanto alla misura, le disposizioni restano invariate rispetto al 2024. Si tratta quindi di un distacco ogni 2.000 unità di personale e un’ora annua di permesso retribuito per ogni unità di personale.

Nonostante la ferma volontà dei sindacati per giungere a un contratto il prima possibile, non sembra realistico pensare alla firma prima del 31 dicembre 2024. L’urgenza per l’interesse del personale non giustifica infatti, secondo la maggior parte delle sigle al tavolo, l’approvazione di condizioni non favorevoli.

Si spera quindi che, almeno nella disciplina provvisoria, i sindacati non debbano patire ulteriori disagi nel 2025 per poter fruire di distacchi e permessi. Non dimentichiamo che quest’anno molti hanno dovuto persino ricorrere ai permessi personali per partecipare alla contrattazione, un sacrificio ingiusto da chiedere ancora.