Guido Scavazzin - 6 giugno 2024
FESI Esercito 2023, ecco tutto quello che sappiamo su importi e data di arrivo
Quando arriva il Fesi 2023 per l’Esercito Italiano? E di che importi si tratta? Ne abbiamo parlato con Francesco Gentile di ASPMI.
Diversi lettori ci hanno chiesto informazioni sulla data di arrivo del Fesi dell’Esercito Italiano (mentre per la Polizia trovate i dettagli qui) riferito ai servizi resi nel 2023, senza dimenticare che a oggi manca ancora l’ultima tranche di quello pagato lo scorso anno (che nei piani sarebbe dovuto arrivare a dicembre).
Dal momento che siamo stati incalzati più volte sull’argomento abbiamo chiesto informazioni a coloro che ogni giorno lavorano per la tutela dei diritti del personale militare, le Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari. In particolare a Francesco Gentile di ASPMI che ringraziamo per aver accolto il nostro invito sciogliendo alcuni importanti dubbi riguardo al Fondo di efficienza servizi istituzionali.
Buongiorno Gentile, la ringraziamo per essersi messo a disposizione. Può dirci qualcosa in più sul Fesi 2024 (riferito ai servizi resi nel 2023), in particolare sullo stato dei lavori?
Certamente. Proprio in queste ore le nostre fonti ci hanno rivelato che il decreto che definisce i criteri per l’assegnazione del Fesi per i servizi resi nel 2023 è stato firmato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, lo scorso 3 giugno e al momento è in fase di registrazione presso l’Ufficio centrale bilancio. Non dovrebbe mancare ancora molto quindi, i soldi saranno presto erogati in busta paga.
Può dirci quando?
Fino a quando non ci sarà la registrazione non possiamo saperlo con certezza. Quel che è certo è che rispetto agli altri anni siamo in netto anticipo e di questo va ringraziato tanto l’Amministrazione quanto il ministro della Difesa. Senza dimenticare l’importante lavoro svolto dai sindacati militari che si sono assicurati che non ci fossero ritardi.
Come ASPMI riteniamo che arrivati a questo punto non dovrebbero esserci problemi per pagare il Fesi a luglio. A tal proposito, seguiremo ogni prossima fase dell’iter del provvedimento per assicurarci che le somme spettanti arrivino già il prossimo mese.
Ma di che importi si tratta?
Fino a quando il decreto non viene firmato non possiamo scendere nel dettaglio. Quel che posso anticipare è che per ogni giornata di lavoro effettivo spetterà un importo lordo appena inferiore a 3 euro, più le altre maggiorazioni per casi specifici.
Va detto però che per quanto riguarda il Fesi dello scorso anno non c’è stata la stessa premura del governo visto che la seconda tranche deve essere ancora pagata.
Ha ragione e come Associazione lo abbiamo fatto notare più volte scrivendo direttamente al presidente del Consiglio. Possiamo comunque dire che anche in questo caso l’iter è nella fase conclusiva: il decreto con lo spacchettamento delle risorse è pronto, manca solo la firma del Presidente Meloni. Se farà in fretta le somme spettanti si potranno accorpare al pagamento Fesi di luglio, altrimenti con cedolino straordinario immediatamente successivo. Bisogna ricordare comunque che si tratta di poche decine di euro. E mi permetta di aggiungere un’altra cosa…
Ci dica.
Ricordiamoci che quelle risorse sono strutturali, quindi ogni anno dovrà esserci un decreto attuativo con lo spacchettamento delle risorse per la seconda tranche del Fesi.
Dopo il via libera alle risorse stanziate per il 2022, quindi, bisognerà lavorare a quelle a disposizione per il 2023, ma ci aspettiamo che in quell’occasione le tempistiche saranno molto più ristrette. È impensabile che per riconoscere alle persone pochi euro che gli spettano di diritto sia stato necessario attendere quasi due anni.
Confidiamo quindi che il governo sia già al lavoro per il nuovo decreto, altrimenti dovremo prendere atto che non c’è quell’interesse nei confronti delle Forze Armate che invece viene raccontato ai media.
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