Marta Zanierato - 4 marzo 2022
Fino a dove vuole arrivare Putin
Minacce di una guerra nucleare, il dito puntato su Odessa e ora la presa della centrale di Zaporizhzhia. Dove ha intenzione di arrivare Putin?
Putin continua a sostenere che gli obiettivi dell’operazione militare dell’esercito russo sono la “demilitarizzazione” e la “denazificazione” dell’Ucraina, e che le missioni per tali fini saranno portate a termine “in ogni caso e senza compromessi”, a prescindere perfino dall’esito dei negoziati in corso.
La Francia non è d’accordo e dichiara che l’intento di Putin è di “prendere il controllo di tutta l’Ucraina”.
Le mosse del presidente russo, soprattutto quelle delle ultime ore, rendono molto semplice dare credito alle fonti di Parigi.
Le condizioni di Putin per il negoziato
Putin ha accusato gli ucraini di “crimini di guerra nei villaggi” denunciando comportamenti nazisti; e quindi è ovvio che retrocedere non è nei piani del presidente russo.
Putin si è dichiarato disponibile al negoziato ma solo del disarmo totale dell’anti-Russia, come lui la definisce. “Se gli ucraini non lo accettano con metodi politici e diplomatici, lo otterremo per via militare”, continua Putin.
La campagna subirà cambiamenti solo quando, di volta in volta, gli obiettivi saranno raggiunti e le operazioni saranno sospese solo se l’Ucraina accetta di arrendersi totalmente: questa la posizione del Cremlino ancora oggi.
Macron parla di “follia”. Procedendo in questo modo, Putin non fa altro che garantire l’isolamento al proprio Paese e l’indebolimento dello stesso attraverso le sanzioni che continuano ad arrivare alla Russia per via delle continue illegalità.
È ancora in auge la via diplomatica per dialogare tra Paesi, ma il presidente francese sostiene che tutta la responsabilità del conflitto ricade su Putin.
Le mosse di Putin per scoraggiare l’Ucraina
Putin nel frattempo continua a fare le sue mosse per scoraggiare l’Ucraina, e non solo. Infatti, le minacce e le tattiche messe in moto dal presidente-zar sono così temibili da preoccupare non solo il Paese ucraino ma l’intera Europa e il resto del mondo.
Come prima cosa, al momento dell’invasione dell’esercito russo in Ucraina Putin ha scoraggiato qualsiasi altro intervento di difesa da parte di eserciti stranieri, minacciando che, altrimenti, le conseguenze per tali intrusioni sarebbero state, testualmente: “come mai viste prima.” E sapendo che la Russia possiede 4.477 testate nucleari, c’è stato, e c’è tuttora, ben poco da fare. Gli interventi per aiutare l’Ucraina vanno sempre più ponderati e pensati con le strategie più delicate.
La seconda mossa della Russia ha visto muovere l’esercito navale verso Odessa. Odessa è in una posizione strategica rispetto alla regione della Bessarabia (la parte sud della regione di Odessa vicino alla Romania) e soprattutto a pochi chilometri dalla Transnistria, un piccolo territorio della Moldova che già nel 2014 chiese l’annessione alla Federazione Russa stessa. Oggi, ci sono quattro navi da sbarco e tre navi missilistiche, a pochi chilometri dalla cittadina di Odessa: tutto fa pensare a un assalto definitivo alla roccaforte della Marina Militare Ucraina. La sua conquista da parte dell’esercito russo rappresenterebbe un vantaggio notevole.
Infine, ma non per minor importanza, nelle ultime ore Putin ha dichiarato la presa definitiva della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Gli operatori continuano il loro lavoro per ora e quindi tutto procede come prima, ma è innegabile che una presa del genere, sapendo che il presidente russo ha sempre avuto in testa l’idea di una guerra nucleare, demoralizza ogni speranza e ogni tentativo diplomatico.
Tuttavia non è chiaro come poter fermare il presidente russo. Cosa succederà adesso? Se Putin dovesse riuscire a prendere Kiev, cosa potrà succedere poi?
Dove vuole arrivare lo zar?
Sembra quindi che Putin utilizzerà tutte le sue armi a disposizione.
Ma fino a dove vuole arrivare? Il piano di Putin sembra iniziato già nel 2007, quando il presidente russo dichiarò che la Russia non avrebbe mai accettato un’ulteriore espansione della Nato.
Fiona Hill, una delle più importanti esperte di Russia degli Stati Uniti, ha spiegato che Putin vuole “ristabilire il dominio su quello che la Russia vede come l’Imperium russo”.
La strategia di Mosca per unire il popolo ucraino e quello russo sotto un’unica ala, è quella di riunire tutti i russofoni. Questo non significa che la Russia annetterà tutti i luoghi in cui si trovano i russofoni alla Federazione russa, come ha già fatto con la Crimea. Basterà, per esempio, nominarli attraverso elezioni truccate o assicurando che siano legati a reti economiche.
Non un dominio assoluto dell’Ucraina quindi, sostiene Fiona Hill, quanto un suo sgretolamento. “Putin vuole garantire che l’Ucraina non abbia altra opzione che la sottomissione alla Russia”.
Argomenti correlati: Guerra Vladimir Putin Ucraina Russia