Incendiata un’auto della Guardia Costiera, SIM Marina: "Riconoscere l’attività di polizia giudiziaria"

Incendiata un'auto della Guardia Costiera, SIM Marina: "Riconoscere l'attività di polizia giudiziaria"

Un’auto della Guardia Costiera è stata incendiata, un fatto gravissimo che ricorda i rischi a cui si espone il personale senza nemmeno un consono trattamento economico.

Fonte immagine: Piergiuliano Chesi su creativecommons.org

Nella notte tra mercoledì 24 luglio e giovedì 25 luglio, circa intorno alle ore 02:00, è successo un fatto davvero sconvolgente. L’auto del personale dell’Ufficio locale marittimo di Praia a Mare ha preso fuoco, proprio mentre era parcheggiata nel cortile della sede, in quello che è stato classificato senza dubbio come atto intimidatorio o di ritorsione.

I Vigili del Fuoco accorsi sul posto, infatti, non hanno avuto il minimo dubbio sull’origine dolosa dell’incendio, visto che sono state trovate abbondanti tracce di accendifuoco (per la precisione di Diavolina, secondo l’intervista resa dagli agenti a Radio Digiesse). Per fortuna, con grande prontezza del personale, l’incendio è stato domato prima che potesse danneggiare altri oggetti o ferire persone, ma il fatto resta di una gravità inaudita.

Il Comandante dell’Ufficio locale marittimo si è immediatamente rivolto presso la caserma dei Carabinieri locale per sporgere denuncia e, auspicabilmente, ottenere giustizia. Le indagini, le telecamere di sorveglianza e i dati sui possibili cittadini motivati a un atto simile dovrebbero assicurare il colpevole alla legge, ma nel frattempo è fondamentale prendere posizione contro questi atti deplorevoli e iniziare a riconoscere la rischiosa attività svolta dal personale.

Incendiata un’auto della Guardia Costiera, solidarietà per il personale

La notizia ci è stata comunicata dal SIM Marina, sindacato della Marina Militare, che ci tiene innanzitutto a esprimere la propria solidarietà ai colleghi.

Esempi delittuosi come questi non intimidiscono i nostri Uomini e le nostre Donne ma testimoniano ancora una volta come il personale della Guardia Costiera sia in prima linea nel difendere il patrimonio ambientale e nel preservare la tutela del mare.

Queste, le parole del sindacato sulla sua pagina ufficiale su Facebook, in un post scritto per esprimere la propria vicinanza ai colleghi della Guardia Costiera. Il SIM Marina ha colto l’occasione per rimarcare un’importante richiesta portata al tavolo contrattuale, anche se il dialogo può avvenire soltanto nell’atteso incontro con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Si fa riferimento, nel dettaglio, all’attività di polizia giudiziaria svolta da questi militari “ai massimi livelli e con le massime responsabilità”, per la quale si chiede un riconoscimento più sostanzioso, quanto meno simile a quello percepito dalle Forze di Polizia. In effetti, a parità di alcune funzioni e rischi, come purtroppo abbiamo visto, manca per la Guardia Costiera quella tutela data dal pubblico riconoscimento e, comunque, un’adeguata valorizzazione economica.

A tal proposito, abbiamo parlato con il SIM Marina, che ci tiene innanzitutto a ribadire la propria solidarietà ai colleghi che, a fronte di un atto tanto vile ma molto grave, non hanno vacillato nemmeno un istante.

“Sappiamo che gli uomini e le donne della Marina, in questo caso specifico della Capitaneria, non si fanno intimidire. Poggiano su valori e convinzioni più importanti e contano, comprensibilmente, sull’intervento della giustizia. Ai colleghi vogliamo ribadire la nostra vicinanza, continuando a impegnarci instancabilmente, facendo tutto ciò che è in nostro potere, a partire dalla sensibilizzazione dentro e fuori la Forza Armata. Vi assicuriamo risposte forti anche in tema di attività sindacale, cosicché possiate continuare a svolgere in sicurezza il vostro prezioso lavoro.”

Anche dal governo sono arrivati messaggi di solidarietà, tra cui un posto su X del sottosegretario di Stato al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Tullio Ferrante. È un segnale sicuramente piacevole di riconoscimento degli estremi sforzi e rischi del personale, ma non si può pensare sia sufficiente. Come ricordato dal SIM Marina, infatti, questa vicinanza “comunque molto apprezzata” deve iniziare a esprimersi anche in modo concreto, partendo proprio dalla valorizzazione economica delle attività di polizia giudiziaria.