Moussa Sangare, chi è l’uomo che ha confessato l’omicidio di Sharon Verzeni

Moussa Sangare, chi è l'uomo che ha confessato l'omicidio di Sharon Verzeni

A un mese dal delitto, un uomo ha confessato l’omicidio di Sharon Verzeni. Ecco chi è cosa potrebbe essere successo.

Sharon Verzeni è stata uccisa a Terno d’Isola nella notte tra il 29 e il 30 luglio 2024, subendo diverse coltellate al torace, all’addome e alle spalle. Lo racconta la donna stessa, che è riuscita a contattare il numero d’emergenza dopo aver subito l’aggressione intorno alla mezzanotte. Il pronto intervento dei passanti e degli operatori non è stato sufficiente a salvarla tanto erano profonde le ferite inferte e Sharon si è spenta nell’ospedale di Bergamo.

Un atto crudele, tragico e anche inspiegabile. A distanza di un mese un uomo ha confessato l’omicidio, non riuscendo ancora a fare chiarezza sulla vicenda. Non si è trattato di una rapina, considerato che la donna non aveva il portafogli con sé ma aveva il telefono cellulare, che non le è stato sottratto. Nemmeno le relazioni familiari hanno fornito elementi utili agli inquirenti, che hanno controllato minuziosamente il ruolo del compagno della vittima senza mai trovare alcun sospetto.

Soltanto le telecamere del comune hanno fornito qualche elemento in più, riprendendo un uomo che si allontanava velocemente in bici dal luogo del delitto in un orario compatibile. I Carabinieri sono riusciti a identificarlo e rintracciarlo. Si tratta di Moussa Sangare, 31enne di origini africane ma cittadino italiano, che ha ammesso l’assassinio prima con le dichiarazioni spontanee e poi in sede di interrogatorio.

Ma chi è Moussa Sangare e perché avrebbe ucciso Sharon, barista di 33 anni con cui non aveva alcun tipo di legame o interesse, in quella notte di luglio?

Moussa Sangare, chi è il presunto omicida di Sharon

Moussa Sangare ha reso una piena confessione alle forze dell’ordine circa l’omicidio di Sharon Verzeni, indicando perfino il nascondiglio dell’arma del delitto, nonostante ciò è d’obbligo l’utilizzo del condizionale finché non ci sarà almeno una sentenza di primo grado a conferma della sua colpevolezza. L’uomo è stato arrestato, considerati i pericoli di fuga e reiterazione.

La comparazione tra il Dna ritrovato sulla vittima fornirà ulteriore chiarezza in merito, anche se persino la difesa non ha messo in dubbio la paternalità del gesto, quanto piuttosto la natura del movente.

Il movente è a tutti gli effetti l’interrogativo più grande di questa storia, considerato che i due non si conoscevano e non si erano mai visti prima dell’omicidio. Lo stesso Moussa Sangare, confessando, non sa fornire spiegazioni. “Ho avuto un raptus improvviso. Non so spiegare perché sia successo, l’ho vista e l’ho uccisa” ha riferito agli inquirenti, che confermano l’apparente assenza di movente. Così, l’avvocato di Sangare, Giacomo Maj, sta vagliando la richiesta di una perizia psichiatrica.

La difesa non fa però riferimento al consumo di alcol o stupefacenti, né sa fornire informazioni circa il presunto passato violento dell’uomo. Moussa Sangare era infatti incensurato, ma era già stato indagato dalla procura di Bergamo per presunti maltrattamenti contro la madre e la sorella. Le indagini in merito sono ancora in corso, con l’accusa sostenuta anche dalle dichiarazioni testimoniali dei vicini di casa.

Non ci sono nemmeno motivi a sfondo religioso o terroristico evidenti che possano spiegare l’aggressione, che non ha nemmeno sfondo sessuale o predatorio. Eppure, potrebbe esserci della premeditazione, visto che l’uomo era già uscito di casa portando con sè ben 4 coltelli (e possedeva a casa una sagoma per il tiro). Come spiegato dalla procuratrice Maria Cristina Rota, ha prima minacciato due ragazzi giovanissimi e poi incontrato Sharon “al posto sbagliato nel momento sbagliato”.

Dalle dichiarazioni dei testimoni emergono diverse ombre di violenza nelle azioni dell’uomo, che avrebbe puntato un coltello contro la sorella e perfino dato fuoco all’abitazione in cui vivevano. In un contesto di accese liti familiari, Sangare pare aver avuto una vita ordinaria per molti anni. Attualmente disoccupato, ha alle sue spalle delle collaborazioni musicali con alcuni rapper italiani, Izi ed Ernia, senza alcun inneggiamento alla violenza o alla criminalità. I vicini di casa raccontano di aver notato un cambiamento significativo nella sua personalità al ritorno di un viaggio in America, anche se per il momento non si sa di più.

La confessione riesce perlomeno a dare qualche risposta ai genitori della giovane e al compagno, ulteriormente liberato da qualsiasi eventuale sospetto che ancora persisteva nel pubblico, anche se per adesso spiega ben poco a livello di causa, non potendo in ogni caso lenire la sofferenza per la terribile e ingiusta perdita.

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