Multa per chi raccoglie i funghi senza permesso

Multa per chi raccoglie i funghi senza permesso

Attenzione alle multe: prima di raccogliere i funghi ci sono alcune regole da conoscere.

L’inizio dell’autunno cambia le abitudini alimentari degli italiani, auspicabilmente di pari passo con la stagionalità della natura. Per molti questo è il momento di raccogliere e cucinare i funghi, essendo questo periodo adatto alla raccolta di tutte le specie, comprese quelle velenose. Proprio per l’estrema varietà di funghi nel territorio, che include molti esemplari tossici e perfino letali, e anche per salvaguardare l’ambiente, la raccolta dei funghi viene regolamentata dalla legge.

La legge nazionale delega agli enti locali il compito di disciplinare la raccolta dei funghi, al fine di tutelare l’incolumità dei cittadini e preservare l’habitat del territorio. Anche se non esiste più il tesserino apposito per raccogliere i funghi, non è comunque possibile farlo senza permesso, pena la multa stabilita dall’ente. Raccogliere i funghi è senza dubbio un hobby salutare e proficuo, ma è fondamentale rispettare i limiti imposti dalla legge per non patire spiacevoli conseguenze.

Vediamo quindi le informazioni principali per l’autorizzazione a raccogliere i funghi nelle varie Regioni italiane a scopo amatoriale.

Permesso per raccogliere i funghi in Italia

Il permesso per raccogliere i funghi deve essere richiesto nella propria Regione di residenza, rispettando le modalità definite dall’ente locale. Tutti i siti web istituzionali definiscono in un’apposita pagina le indicazioni per la raccolta di funghi e tartufi, specificando anche i costi e le modalità di pagamento.

Ci sono, tuttavia, alcune regole importanti che sono ricorrenti. Bisogna innanzitutto specificare che ci sono regole particolari, eccezioni e deroghe per i raccoglitori di funghi a scopo professionale o di ricerca. Per tutti gli altri vale di norma il limite di 3 kg di funghi giornalieri, a patto che si tratti di funghi epigei (che escono fuori dal terreno, a differenza per esempio dei tartufi) e spontanei.

La raccolta non può ovviamente avvenire in luoghi privati o comunque su cui è previsto un limite dagli enti pubblici, alcuni di questi ultimi dispongono perfino di aree apposite dove raccogliere i funghi. Alcuni enti, inoltre, limitano orari e giorni. È inoltre vietata la raccolta di funghi tossici o velenosi, tanto che molte Regioni dispongono la necessità di un corso specifico che attesti le conoscenze di micologia di base, necessarie per selezionare i funghi, reciderli e trasportarli nel modo corretto.

Nel dettaglio, la raccolta dei funghi dovrebbe avvenire con un coltello, evitando di strappare il micelio sotterraneo o danneggiare il suolo. Per trasportare e conservare i funghi è importante utilizzare un contenitore aerato (evitando plastica e similari), al fine dello spargimento delle spore. In ogni caso e indipendentemente dalla specie è severamente proibito danneggiare i funghi intenzionalmente oppure abbandonarli dopo averli raccolti.

Chi intende raccogliere i funghi in una Regione diversa da quella di residenza di norma deve chiedere un’autorizzazione temporanea, con un costo a giornata in media da 3,50 fino a 10 euro.

Per i residenti, comunque, il permesso ha di solito una valenza di 5 anni e non è assolutamente interscambiabile con persone diverse. È di solito possibile farsi aiutare da un familiare, di età superiore a 14 o 18 anni a seconda dei casi. In caso di controllo è necessario esibire il tesserino rilasciato dall’ente, anche se in alcuni casi è accettata la semplice ricevuta del versamento annuale.

Multa per chi è senza permesso

La raccolta di funghi senza permesso, con permesso scaduto o al di fuori dei limiti consentiti, comporta una multa nella misura stabilita dall’ente locale di riferimento. La mancanza di autorizzazione o la scadenza della stessa è in assoluto la violazione più grave, che non fatica a toccare tetti massimi tra 300 e 600 euro. L’accertamento può avvenire a cura di tutte le Forze di Polizia.

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