Aurora Marinaro - 7 giugno 2024
Multe Autovelox, via ai ricorsi
È arrivata la prima sentenza di annullamento di una multa stradale per la mancata omologazione dell’autovelox. Ecco cosa sapere sul ricorso.
Di recente la Corte di Cassazione è intervenuta riguardo alla spinosa questione sull’omologazione degli autovelox. In particolare, l’ordinanza n. 10505/2024 ha chiarito che l’approvazione degli apparecchi è un concetto distinto dall’omologazione e che quest’ultima è una condizione indispensabile per la legittimità delle sanzioni. Non soltanto le multe relative a violazioni accertate con autovelox non omologati non sono legittime, ma manca ad oggi un regolamento che renda possibile l’omologazione. In altre parole, moltissime sanzioni possono essere annullate perché non ci sono apparecchi idonei, a patto che non si siano già prescritte.
Una notizia splendida per i conducenti, ma una vera e propria fatalità per i Comuni. Nell’attesa che venga colmata la lacuna relativa all’omologazione degli autovelox e nel successivo adeguamento degli apparecchi, intanto sono diversi gli automobilisti che stanno presentando ricorso. Finalmente, è arrivata la prima sentenza e sarà piacevole scoprire che si adegua completamente all’orientamento della Cassazione.
Annullare le multe se gli autovelox non sono omologati
Gli Ermellini non hanno lasciato spazio a dubbi, ma non bisogna dimenticare che l’ordinanza è vincolante soltanto per il caso in esame, oltretutto la vicenda è alquanto delicata. Senza dubbio, l’interpretazione della Cassazione ha segnato un precedente molto importante, difficile da controbattere e presumibilmente estendibile dalla Corte in casi analoghi. Nonostante ciò, la prima applicazione di questo principio si pone davvero come un momento fondamentale. Da questo momento in poi le possibilità di vincere i ricorsi sono sempre più alte.
Nel dettaglio, il merito va alla sentenza n. 414/2024 del Giudice di Pace di Pescara, che molto probabilmente sarà seguita a ruota nell’accoglimento del medesimo orientamento. Ovviamente, per contestare in modo efficace la multa è indispensabile che non siano passati i termini per l’impugnazione e bisogna accertarsi che il ricorso sia fondato.
Come fare ricorso
La questione relativa all’omologazione degli autovelox riguarda esclusivamente le sanzioni relative al superamento dei limiti di velocità accertate con gli apparecchi e nessun altro mezzo ulteriore. In altre parole, la multa deve fondarsi proprio sull’autovelox. In secondo luogo, bisogna verificare quanti giorni sono passati dalla notifica del verbale. Il ricorso può infatti essere presentato entro 30 giorni al Giudice di Pace o entro 60 giorni al Prefetto.
Per rivolgersi al Prefetto c’è più tempo, ma non appare come la soluzione più consigliabile in questo caso. Il motivo è che questo organo non può, nemmeno volendo, interpretare le norme ma deve attenervisi letteralmente. È però bene sapere che si può ricorrere contro la decisione del Prefetto rivolgendosi al Giudice di Pace, quindi a seconda delle tempistiche può essere utile tentare.
D’altra parte, il ricorso al Giudice di Pace ha dei costi iniziali: almeno 43 euro di contributo unificato e 27 euro per l’imposta di bollo. Di fatto, bisogna verificare l’importo della multa per trovare la soluzione più conveniente. Inoltre, se la sanzione supera il valore di 1.100 euro bisogna aggiungere ai costi l’onorario dell’avvocato (obbligatorio in questo caso).
Per avvalorare il proprio ricorso, a prescindere dalla metodologia, è preferibile richiedere l’accesso agli atti presso l’amministrazione competente. In questo modo sarà possibile documentare con certezza la mancata omologazione dell’autovelox e di conseguenza provare il motivo di ricorso in maniera incontrovertibile. Bisogna però fare attenzione a non lasciar scadere i termini del ricorso nell’attesa di una risposta all’istanza di accesso, in quanto non c’è un tempo massimo fissato dalla legge. Eventualmente, è quindi meglio presentare comunque il ricorso e allegare l’istanza di accesso presentata all’amministrazione piuttosto che perdere la possibilità di contestare la multa.
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