Simone Micocci - 4 aprile 2019
Oltraggio al pubblico ufficiale: quando è reato e sanzioni previste
In alcuni casi l’offesa rivolta nei confronti del pubblico ufficiale può essere sanzionata con il carcere; ecco quando si rischia di essere puniti per il reato di oltraggio.
L’oltraggio a pubblico ufficiale è sempre reato: è il nuovo articolo 341bis del Codice Penale, introdotto con la legge 94/2009, a prevederlo. Tuttavia se l’oltraggio è sempre reato, e come tale viene sanzionato, non è detto che ogni offesa rivolta ad un pubblico ufficiale possa essere definita come oltraggio.
Come si legge nel suddetto articolo, infatti, l’oltraggio è quella condotta con cui una persona offende l’onore e il prestigio di un pubblico ufficiale (ovvero ogni dipendente della Pubblica Amministrazione, compresi quelli delle Forze Armate e di Polizia) nell’esercizio delle sue funzioni.
Tuttavia, affinché l’offesa faccia scattare l’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale è necessario che sussistano determinate condizioni; nel dettaglio, è stata la Corte di Cassazione in più di un’occasione e a far chiarezza su questo delicato argomento, spiegando in quali casi un’offesa fa scattare un procedimento penale a carico di chi la pronuncia.
Per questo motivo abbiamo pensato di scrivere questa guida con tutti i chiarimenti necessari; informazioni utili specialmente per coloro che ogni giorno quando esercitano le loro funzioni di pubblici ufficiali vengono offesi da alcuni - maleducati - cittadini.
Oltraggio a pubblico ufficiale: quando l’offesa è reato?
Come anticipato, l’articolo 341bis del Codice Penale sanziona ogni comportamento con il quale si lede l’onore e il prestigio di un pubblico ufficiale mentre questo esercita le sue funzioni.
Basta leggere questo articolo, quindi, per capire in quali casi un’offesa fa scattare un procedimento penale ai danni di chi la pronuncia. Nel dettaglio, si ha oltraggio quando l’offesa viene posta in un luogo pubblico o semplicemente aperto al pubblico; ad esempio sono oltraggi a pubblici ufficiali i comportamenti offensivi rivolti nei confronti dei propri insegnanti a scuola, ma anche le accuse rivolte al controllore del treno o di qualsiasi altro mezzo pubblico.
Per essere oltraggio, però, la condotta offensiva deve essere rivolta nel momento in cui il pubblico ufficiale sta compiendo un atto d’ufficio (ad esempio al poliziotto che vi ha fermato al posto di blocco); inoltre ci devono essere dei testimoni che hanno ascoltato l’offesa.
È bene sottolineare la differenza che c’è tra l’offesa rivolta verso il pubblico ufficiale che sta compiendo un atto d’ufficio e quella nei confronti del pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni.
In quest’ultimo caso, infatti, l’offesa non fa scattare il reato di oltraggio a pubblico ufficiale (semmai chi la pronuncia può essere denunciato per diffamazione).
Facciamo un esempio: un insulto nei confronti di un poliziotto in servizio dietro al quale si celano antipatie o motivi personali non è oltraggio, mentre lo è l’offesa rivolta allo stesso poliziotto “colpevole” di avervi multato per una violazione del Codice della Strada da voi commessa.
A queste condizioni, la Corte di Cassazione ne ha aggiunta un ulteriore: secondo la Suprema Corte, infatti, si ha oltraggio solo qualora la violenza (sia fisica che verbale) o la minaccia abbia impedito al pubblico ufficiale di adempiere alle proprie funzioni.
Ma quando una frase può dirsi offensiva? È così quando la frase contiene parole volgari o denigratorie che assumono una valenza oggettivamente denigratoria e offensiva; in tal caso, ma solo se sussistono le suddette condizioni, chi la pronuncia può essere dichiarato colpevole di oltraggio a pubblico ufficiale e dovrà pagarne le conseguenze.
Sanzioni
Per chi si rende colpevole di oltraggio ai danni di un pubblico ufficiale (che come abbiamo già detto può essere un militare, un carabiniere o un poliziotto ma anche un insegnante o un impiegato comunale) viene punito molto severamente.
Questo reato, infatti, è punito con la reclusione fino ad un massimo di tre anni. Tuttavia c’è un modo per evitare il carcere: la legge, infatti, consente a colui che ha compiuto l’oltraggio di estinguere il reato risarcendo sia la persona offesa che l’ente di appartenenza del danno arrecato. Il risarcimento, però, deve avvenire prima del giudizio.
Prima di concludere è importante ricordare che nel caso in cui l’offesa venga provocata dal comportamento del pubblico ufficiale, il quale ha ecceduto con atti arbitrari i limiti delle sue attribuzioni (quindi rendendosi colpevole di abuso di potere), l’oltraggio non viene punito.
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