Emilia Morelli - 7 febbraio 2019
Straordinari effettuati ma non pagati: il ricorso del Sap
L’Amministrazione Statale entro il 31 dicembre 2018 avrebbe dovuto liquidare agli agenti le retribuzioni a titolo di lavoro straordinario effettuate nel 2017. Considerata la mancanza di risposte il Sap si è attivato per la presentazione di un ricorso.
L’Amministrazione Statale entro il 31 dicembre 2018 avrebbe dovuto liquidare agli agenti della Polizia di Stato le somme spettanti agli agenti per le ore di lavoro straordinarie effettuate nel 2017 e non ancora pagate.
Il Decreto Sicurezza, approvato a dicembre 2018 ha previsto lo stanziamento di 38 milioni di euro destinati al pagamento delle somme dovute agli agenti a titolo di lavoro straordinario.
Ad oggi, però l’Amministrazione non ha erogato alcuna somma e le ore di lavoro straordinario dell’anno precedente sono rimaste insolute.
La denuncia perviene da Sap, Sindacato Autonomo di Polizia, il quale informa gli iscritti di aver provveduto anche a redigere una lettera indirizzata al Capo della Polizia, Franco Gabrielli.
La lettera è rimasta però priva di risposte, tanto da indurre i sindacalisti a rivolgersi ad un avvocato perché ponga in essere un ricorso straordinario e conseguentemente ottenga un decreto ingiuntivo volto, finalmente, alla riscossione delle somme dovute dallo Stato a titolo retribuzione per il lavoro straordinario prestato e gli interessi di mora maturati.
Lo studio legale a cui il Sap ha affidato l’elaborazione del ricorso è quello di Rocco Vincenzo e Testini Francesca con sedi a Foggia e a Roma; il Sap fa inoltre sapere che occorre recarsi in qualsiasi segreteria del sindacato e a fronte del pagamento di 25,00 euro si verrà inseriti a pieno titolo tra la parte ricorrente.
Come si calcolano le ore di lavoro straordinario per gli agenti della Polizia?
Secondo l’accordo quadro che regola la materia, le ore di lavoro ordinarie, per gli agenti della Polizia di Stato ammontano a 36 ore lavorative. Va da sé che qualunque prestazione lavorativa effettuata in eccedenza alle 36 ore è da computarsi come prestazione di carattere straordinario.
La circolare in esame pone una differenza tra l’ipotesi in cui il lavoratore sia chiamato in servizio durante un giorno di riposo compensativo o nell’ipotesi in cui sia richiamato in un giorno d iriposo settimanale.
Mentre nell’ipotesi di riposo settimanale, il richiamo dell’ agente in servizio, è pacifico che sia computato tra le ore di lavoro straordinario. Nell’ipotesi di riposo compensativo si tiene conto del fatto che questo è derivante dall’articolazione della prestazione di lavoro in 5 giorni settimanali, pertanto sarà possibile:
- spostare il giorno del riposo compensativo in altro giorno della settimana;
- computare le ore di lavoro prestate oltre le 36 tra le ore di lavoro straordinario.
Per legge le ore di lavoro prestate oltre il limite delle 36 le somme dovute devono comprendere una maggiorazione rispetto alla retribuzione, la maggiorazione funge da indennità per il non aver potuto usufruire dei riposi.
Il ricorso che sarà presentato dal Sap
A fronte delle ore di straordinario che, con fatica, gli agenti della Polizia di Stato hanno prestato nel 2017 è promosso un ricorso volto all’emanazione di un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo per la riscossione delle somme dovute dall’Amministrazione a tutti gli agenti ricorrenti.
Il ricorso sarà presentato nel più breve tempo possibile, sempre che l’Amministrazione non si determini per il pagamento delle somme dovute il che interverrebbe come causa di decadenza dalla promozione del ricorso.
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