Paola Gentile - 2 marzo 2022
Quali armi ha la Russia e fino a dove possono arrivare
Le 4.477 testate nucleari di cui la Russia dispone fanno paura all’Europa che verrebbe distrutta da una guerra nucleare.
L’ipotesi di una guerra nucleare è nei piani di Vladimir Putin. Il leader russo non aveva preventivato che ci volessero più di 24/48 ore per conquistare l’Ucraina ed ora non può più tornare indietro.
È necessario che ottenga qualcosa da questo conflitto per giustificare a sé stesso, nemmeno agli altri, che attaccare Kiev e tentare di destituire il Presidente Zelensky si sono dimostrate delle mosse poco lucide.
Tornare al tavolo delle trattative - il secondo incontro è previsto per oggi, ma Zelensky ha chiesto come presupposto al dialogo, la fine dei bombardamenti sulla capitale - significa per l’ex colonello del KGB avere un tornaconto, quantomeno la neutralità dell’Ucraina.
C’è chi ha parlato della fine della sua leadership, delle azioni di chi ha già perso e prova un ultimo disperato tentativo per imporre la propria supremazia, in quello che è a tutti gli effetti un disegno scellerato e distruttivo.
La minaccia di far scoppiare una guerra nucleare, o come è stata battezzata una terza guerra mondiale, c’è, inutile negarlo. E lo si evince proprio dalle parole di Putin quando ha attaccato Kiev il 24 febbraio scorso e rinnovate poi nel discorso del 27 febbraio, quando ha allertato le forze nucleari russe dicendo loro di tenersi pronte.
Ma a quanto ammonta l’arsenale nucleare ai comandi di Putin? Cerchiamo di fornire qualche dato utile.
Quante sono le armi nucleari in possesso della Russia
La Russia è sempre stata il sorvegliato speciale numero uno da parte della NATO.
Le regole sul disarmo dopo la caduta dell’Unione Sovietica avevano indebolito l’asset militare e strategico di cui il Cremlino dispose. Tuttavia, complice investimenti massicci fatti negli ultimi due decenni e la messa a punto della teoria della guerra ibrida (un mix di forze militari e manipolazione dei mezzi di comunicazione), la Russia dispone di un arsenale militare più grande e potente di quello degli USA, e si compone di 4.477 testate nucleari efficienti, di queste:
1. 1.588 sono già a disposizione delle diverse guarnigioni e vi fanno parte:
- 812 missili balistici intercontinentali basati a terra;
- 576 sottomarini lanciamissili;
- 200 bombardieri, a cui appartengono due divisioni di 55 aerei pesanti Bear H e 16 Blackjack;
2. 2.880 al momento sono di riserva.
Senza contare altre 1.500 testate in fase di smantellamento e dunque inutilizzabili.
Nel corso dell’ispezione che Putin fece qualche tempo fa all’Accademia delle Forze Armate poté toccare con mano in tutta la sua grandezza la “triade nucleare”: missili, sottomarini e bombardieri; constatando che l’incremento dell’apparato era stato al di sopra delle aspettative.
Gli equipaggiamenti moderni erano infatti aumentati fino all’89,1% rispetto all’86% dell’anno precedente, raggiungendo appieno l’obiettivo dell’88,3% fissato per la fine del 2021.
I progressi nucleari della Russia
Il settore in cui la Russia ha dimostrato di saper fare scuola è sicuramente quello dei missili ipersonici, armi nucleari capaci di volare a Mach 7, ovvero a quasi 8.600 chilometri l’ora.
La differenza con i missili tradizionali risiede proprio nella manovrabilità più che nella velocità che è incredibile - a terra raggiunge anche 17 Mach.
Altra punta di diamante è l’Avangard. Un aliante ipersonico capace di viaggiare a decine di chilometri di altezza fino a toccare gli strati densi dell’atmosfera e poi scendere giù in picchiata sul bersaglio annientandolo con la bomba atomica che ha in dotazione. Bomba che, stando ai dati, è 4 volte più potente di quella americana.
A tutto questo armamentario che mette i brividi, si aggiunge anche il sistema RS-28 Samat, una struttura capace di lanciare ben 24 alianti Avangard contemporaneamente, con una portata di 18.000km.
In un video postato su Twitter dal corrispondente della CNN, Frederik Pleitgen, vengono mostrati i camion militari russi che trasportano T0S-1 (noto anche come Buratino). Si tratta di sistemi montati su telai di carri armati T-72 in grado di lanciare missili equipaggiati con testate nucleari e termobariche.
Il TOS-1 venne utilizzato dai russi nella guerra in Afghanistan, in Cecenia e recentemente in Siria.
Perché l’Europa deve temere l’arsenale nucleare russo
Qualora i colloqui tra Russia e Ucraina non dovessero giungere ai risultati sperati e la presa del territorio governato da Zelensky dovesse richiedere ancora più tempo del previsto e le sanzioni soffocassero la Russia: Putin potrebbe decidere di mettere in atto la terza guerra mondiale, che significherebbe la fine dell’umanità o comunque di buona parte, con ripercussioni sui superstiti che non si conterebbero.
Vittima prediletta proprio l’Europa. Le basi di lancio di Rostov (nel sud-est del Paese, a contatto con il Donbass e l’Ucraina), di San Pietroburgo (a ovest) e di Kaliningrad (circondata da paesi NATO) farebbero partire in simultanea i missili di cui dispongono, i temibili 9m729 che coprono una distanza di 2.500km, arrivando fino alla Spagna e all’Irlanda.
Per l’Europa sarebbe il disastro e gli scenari simulati dai ricercatori di Princeton si trasformerebbero in una triste realtà.
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