Elsa Corniglio - 30 luglio 2021
Rinnovo del contratto Forze Armate e Polizia: perché non basta aumentare lo stipendio
Gli istituti normativi per la tutela dei rischi professionali di Forze Armate e Polizia vengono prima della retribuzione: ecco perché non basta aumentare lo stipendio.
Rinnovo del contratto: sindacati e i delegati Co.Ce.R. hanno iniziato un confronto in sede tecnica per parlare in merito a retribuzioni e indennità, ma soprattutto per delineare una guida per quanto concerne gli istituti normativi a tutela dei rischi professionali.
Durante un primo incontro, la rappresentanza sindacale ha fatto presente che l’accento deve essere posto non solo sulle voci contributive e sugli stipendi, ma anche su di un adeguato trattamento del totale impianto normativo che dovrebbe in teoria assicurare un riconoscimento della specificità della mansione che il personale svolge.
Il senso di tutto questo è che non basta aumentare lo stipendio di Forze Armate e Polizia: servono altresì riconoscimenti a livello normativo che siano volti alla tutela del personale per una maggiore operatività al servizio dei cittadini.
La situazione: perché non basta l’aumento di stipendio
Al momento, esiste un enorme divario tra l’assetto normativo ordinamentale e le condizioni di lavoro effettive nel reparto di Forze Armate e Polizia, oltre che un disallineamento tra i fondamentali istituti tra gli addetti al Comparto e quelli da cui traggono beneficio i lavoratori di altri comparti del pubblico settore.
Una situazione, quella attuale, che necessita e fa richiedere dai lavoratori di Forze Armate e Polizia un intervento perequativo di tutti gli Istituti, che oggi trovano una diversa applicazione basata su varie disuguaglianze. Primo fra tutti gli esempi è quello che riguarda le indennità accessorie, ancora ferme a livelli del 2008, che non sono più in alcun modo compatibili con l’aumentata esposizione al rischio professionale che gli operatori incontrano nello svolgersi delle mansioni quotidiane.
Si critica poi il sistematico ricorso al lavoro straordinario, pagato meno dell’ordinario e con ritardi nella liquidazione delle somme dovute o negando il pagamento con norme che ancora prevedono la cancellazione del credito maturato in alcuni casi.
Cosa si richiede per Forze Armate e Polizia
Al centro del problema vi è l’assenza di fondamentali tutele, prime fra tutte quelle sanitarie e legali o anche il riconoscimento dei diritti genitoriali al pari degli altri dipendenti pubblici. A questo si aggiunge poi il ritardo nell’attuazione della previdenza complementare, con certe penalizzazioni al trattamento delle pensioni.
Insomma, si tratta di un contesto che va al di là dell’aumento dello stipendio e che induce ad elevare la discussione riguardante le questioni esclusivamente normative al livello di situazione prioritaria e pregiudiziale. In assenza di tutto questo, non vi sono le condizioni per poter anche solo immaginare di sottoscrivere un accordo meramente inerente alla parte contributiva.
Serve una maggiore tutela giuridica e serve subito: la riunione si è conclusa con il ribadire che l’obiettivo di raggiungere un’ipotesi di accordo deve arrivare il prima possibile e che le OO.SS. e i CoCeR proseguiranno a richiedere la tutela reale ed effettiva del personale che rappresentano, attraverso l’implementazione di nuovi strumenti giuridici appositamente creati.
Le dichiarazioni e l’impegno di OO.SS. e CoCeR
Il contratto deve essere considerato soprattutto dal punto di vista normativo e non solo retributivo. Bisogna rivendicare - dicono i sindacati - gli istituti normativi volti a una reale tutela di chi lavora sul territorio. Attraverso questo contratto si deve raggiungere la necessaria stagione dei diritti e delle tutele che le donne e gli uomini di tutta Italia in uniforme già attendono da ormai anni senza vederne l’attuazione.
Ci sarà bisogno di entrare nello specifico di ogni necessità espressa fino a eviscerarne da ognuna le tutele giuridiche perché i lavoratori al servizio dei cittadini possano ottenere infine un ordinamento che li tuteli in toto e di fatto.
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