Rinnovo del contratto, sindacati militari: “Ecco cosa vogliamo”. L’esito del primo incontro

Rinnovo del contratto, sindacati militari: “Ecco cosa vogliamo”. L'esito del primo incontro

Rinnovo di contratto, la Rete Sindacale Militare racconta i contenuti del primo incontro. Ecco quali sono le richieste fatte.

Oggi mercoledì 24 aprile, presso il Dipartimento della Funzione Pubblica, si è svolto il primo incontro per il rinnovo del contratto di lavoro delle Forze di Polizia e delle Forze Armate per il triennio 2022-2024.

L’incontro è stato caratterizzato dalla presenza dei sindacati delle Forze di Polizia e delle Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari (APCSM), esclusivamente quelle che hanno superato la soglia di rappresentatività, che per la prima volta nella storia repubblicana hanno preso parte alla contrattazione in forma diretta, anziché attraverso una mera concertazione.

Un fatto che possiamo definire storico, come tra l’altro confermato dal Senatore Raffaele De Rosa (Forza Italia) che poche ore prima dall’inizio dell’incontro ha pubblicato un post con il quale ha posto l’attenzione sull’importanza della presenza delle Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari all’incontro per l’avvio delle procedure negoziali per il personale contrattualizzato del comparto Sicurezza/Difesa:

“Faccio il mio personale in bocca al lupo ai rappresentanti delle associazioni e sono certo che assisteremo ad un confronto inedito, che darà l’avvio agli adeguamenti stipendiali ed alla proposta di nuove norme che vadano ad arricchire i diritti dei nostri valorosi militari che ogni giorno, sia Italia che all’estero contribuiscono alla Difesa del nostro Paese e al mantenimento della Pace nei paesi tormentati da conflitti”.

All’incontro era presente ovviamente il Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, il quale ritiene si tratti di “una giornata magnifica”. Dopo il ringraziamento dovuto ai Co.Ce.R. per aver lottato in questi anni per l’introduzione del principio di specificità militare, ha posto in risalto il lavoro fatto dal Governo - anche lato risorse - per assicurare una partenza in tempi rapidi del tavolo contrattuale.

Anche Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno, ritiene sia arrivato il momento di procedere in favore di una valorizzazione e maggiore tutela del personale in divisa. Il governo d’altronde ha già fatto molto, come ad esempio l’incremento dello stanziamento per gli straordinari. Ha promesso un ulteriore passo avanti in questa direzione, oltre a miglioramenti sulla parte giuridica e normativa del contratto. Oltre ovviamente a garantire una maggiore tutela agli operatori per i loro compiti.

Presente anche il Ministro della Difesa Guido Crosetto, il quale ha ribadito che questo Governo ha particolarmente a cuore il destino del Comparto Difesa e Sicurezza.

Tutti hanno concordato sull’intenzione di arrivare a un accordo in tempi brevi, al fine di accelerare l’arrivo degli aumenti stipendiali al personale in divisa.

Primo incontro per il rinnovo di contratto, le proposte della Rete sindacale militare

L’evento ha visto la partecipazione anche della Rete Sindacale Militare.

Rappresentando una vasta porzione delle forze sindacalizzate, grazie alla coesione tra i più rappresentativi sindacati dei Carabinieri (SIM Carabinieri e USIC), dell’Esercito (ASPMI e SAM), dell’Aeronautica (AMUS) e della Marina (SIM Marina), la Rete Sindacale Militare ha portato all’attenzione della politica e del Governo una serie di richieste fondamentali affinché il nuovo contratto dei militari sia realmente degno di tale nome.

Tra le richieste principali:

  • Semplificazione delle procedure di contrattazione: è stato richiesto di rendere più efficienti le procedure di contrattazione attraverso la previsione di due livelli di negoziazione. Il primo livello regolerebbe gli aspetti comuni a tutte le Forze armate e alle Forze di polizia a ordinamento militare, mentre il secondo affronterebbe gli aspetti più specifici di ciascuna forza.
  • Normativa per le attività sindacali: è stata sottolineata l’importanza di identificare un veicolo normativo temporaneo per consentire ai dirigenti delle APCSM di svolgere attività sindacali sul territorio, con l’allocazione successiva di risorse dedicate per garantire tali attività in modo continuativo.
  • Richiesta di incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, per chiarire le risorse necessarie per il Comparto Difesa e Sicurezza e dare pari dignità alle nuove Associazioni sindacali militari (visto che un incontro con i sindacati delle Forze di Polizia c’è già stato).
  • Focus sulla previdenza complementare: proposto un focus operativo straordinario sulla previdenza complementare per il personale militare, considerando la specificità del settore e la mancanza di adeguamenti normativi dopo la riforma Dini del 1996.
  • Modifiche alla legge n. 46/2022 sui sindacati militari: richiesta di definire proposte emendative alla legge nei tempi necessari, affrontando questioni come i servizi di assistenza fiscale e patronato, il sistema di relazioni sindacali e il livello interlocutorio areale.

In conclusione, la Rete Sindacale Militare ha sottolineato che le risorse attualmente allocate per la contrattazione non sono sufficienti a garantire un adeguato ripristino del potere di acquisto delle famiglie dei militari, chiedendo quindi uno sforzo aggiuntivo da parte del Governo.