Aurora Marinaro - 31 ottobre 2024
Tatuaggi nell’Esercito, cosa cambia con le nuove regole
Cambiano le regole sui tatuaggi per i militari dell’Esercito Italiano. Ecco tutte le novità.
Svolta epocale per l’Esercito Italiano, cambiano le regole sui tatuaggi in riferimento alle procedure di reclutamento dei militari. Lo Stato Maggiore dell’Esercito, con la lettera n. 186100 del 25 ottobre 2024, ha infatti disposto un’estensione delle aree anatomiche dove sono consentiti i tatuaggi, sempre nel limite del decoro e della decenza. Il cambiamento non è certo di poco conto, i limiti riguardanti i tatuaggi sono sempre stati piuttosto stringenti per le Forze Armate, ma sono andati incontro a cambiamenti progressivi.
Indipendentemente dal gusto estetico personale, la modifica dei requisiti riguardanti i tatuaggi è un’innovazione importante. Lo Stato Maggiore dell’Esercito ha dato prova di sapersi rinnovare in linea con i tempi, bilanciando gli interessi della Forza Armata con l’evoluzione della società. Allo stesso tempo, avere condizioni più flessibili sul tatuaggio appare come una scelta lungimirante in un momento in cui sempre più giovani rinunciano al sogno delle stellette. Ma vediamo nel dettaglio cos’è cambiato.
Le nuove regole sui tatuaggi nell’Esercito Italiano
Con la lettera citata, lo Stato Maggiore dell’Esercito rinnova i criteri per la valutazione dei tatuaggi nell’ambito del reclutamento, consentendo tatuaggi “qualora non deturpanti, in tutte le aree anatomiche coperte dall’uniforme di servizio invernale”. Nello specifico, si fa riferimento alla versione con pantalone senza guanti e copricapo, pertanto restano vietati i tatuaggi su testa, collo, mani e polsi.
Prima, il divieto di tatuaggi visibili si estendeva alle aree del corpo lasciate scoperte da qualsiasi tipo di divisa o uniforme, comprese quelle estive e ginniche. La proibizione riguardava così la maggior parte del corpo, peraltro con lievi differenze tra il personale femminile e quello maschile. Da ora per entrare nell’Esercito Italiano il limite riguarda soltanto le aree lasciate scoperte dall’uniforme invernale, di conseguenza sono ammessi in tutto il corpo, fatta eccezione per:
- testa;
- collo;
- viso;
- mani;
- polsi (facendo riferimento alla linea immaginaria che unisce lo stiloide radiale e ulnare).
Facendo riferimento esclusivo alle uniformi di servizio con pantalone, infatti, c’è un’importante estensione delle zone ammesse. Per esempio, in questo modo sono ammessi i tatuaggi sul collo del piede, altrimenti vietati alle donne militari per l’uso delle scarpe décolleté.
Attenzione, però, a comprendere che le nuove regole riguardano esclusivamente la distinzione della parte del corpo in cui sono apposti i tatuaggi. Questi ultimi devono comunque non deturpare l’onore e la rispettabilità della Forza Armata. Sono in ogni caso proibiti i tatuaggi:
- osceni o con riferimenti sessuali;
- discriminatori (razzismo, odio religioso);
- con riferimenti politici;
- con contenuti legati alle associazioni criminali.
In linea generale è richiesto che i tatuaggi dei militari non siano contrari alle istituzioni dello Stato, alla Repubblica e alla Costituzione. Questo aspetto viene valutato di volta in volta, tenendo conto del soggetto raffigurato e del messaggio (anche solo potenzialmente veicolato). Non c’è riferimento alla quantità di tatuaggi, perciò anche sotto questo profilo si richiede in modo generico che il militare non leda il decoro della Forza Armata rappresentata.
La mutata concezione di decoro, attraverso la diffusione del tatuaggio e del suo distacco nella percezione sociale dal contesto criminale, giustifica appieno le nuove disposizioni dello Stato Maggiore dell’Esercito. La Commissione d’esame in fase di reclutamento è dunque chiamata di volta in volta alla valutazione del candidato nel suo complesso, accertandosi che indossando la divisa non ne leda la rispettabilità.
D’ora in poi i tatuaggi sulla maggior parte del corpo, incluse braccia e gambe, non sono motivo di esclusione dall’arruolamento. Auspicabilmente, il risultato di questo cambiamento si farà sentire nei prossimi concorsi per l’Esercito Italiano. Le nuove disposizioni si applicano a tutte le categorie di concorso, includendo così anche coloro che già fanno parte della Forza Armata.
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