Michele Brancaleoni - 12 dicembre 2018
Niente più smartphone durante il servizio: in vigore la nuova norma per i carabinieri
Con una circolare del 29 Novembre, il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri, ha deciso di limitare al massimo l’uso degli smartphone da parte dei militari durante le ore di servizio.
È di pochi giorni fa la decisione del Comando generale dell’Arma dei Carabinieri di vietare l’uso degli smartphone ai carabinieri durante le ore di lavoro.
La circolare è entrata in vigore il 29 Novembre scorso ed obbliga i militari a limitare l’utilizzo degli smartphone e di qualsiasi altro dispositivo mobile con cui è possibile connettersi al web a casi ritenuti estremamente necessari.
Tutti i dispositivi infatti possono essere utilizzati esclusivamente per finalità inerenti al lavoro che il carabiniere svolge specialmente se in ambienti esterni.
Questa circolare si aggiunge al già esistente e più che motivato divieto di utilizzo di qualsiasi apparato telefonico durante la guida e al divieto di selfie in divisa. Lo scopo della circolare è quello di rendere più occasionale possibile l’uso di smartphone ed altri dispositivi mobili da parte dei carabinieri, ma soprattutto ridurre al minimo il tempo di interazione con gli stessi a tal punto da essere definito come un tempo “essenziale”.
Come nasce la circolare
Il provvedimento è nato successivamente alla pubblicazione su Facebook di un’immagine che ritrae tre carabinieri in divisa ed in servizio in una piazza italiana, intenti ad utilizzare reiteratamente e palesemente per fini privati il loro telefono cellulare.
L’immagine, che ha fatto il giro del web in tempi rapidi e che non scagiona i tre militari, ha messo subito in cattiva luce l’intero corpo dei carabinieri.
Da questa vicenda la risposta del Corpo non si è fatta attendere troppo. Le più che inevitabili consultazioni interne hanno portato alla decisione di far entrare in vigore la circolare in questione.
Il motivo principale della circolare è da ritrovarsi nell’imprevedibilità degli eventi, aspetto caratterizzante soprattutto i luoghi esterni, in cui sono risulta fondamentale il possesso di un elevato livello di attenzione e concentrazione.
Come accade durante la guida, il telefono distrae, distoglie l’attenzione da ciò che si sta facendo. Lo stesso vale per i carabinieri non alla guida, ma sempre all’aperto durante le ore di servizio.
Motivazioni del provvedimento
Come si legge nella circolare:
"Lo svolgimento di qualsiasi attività di servizio, specie in ambiente esterno, richiede la massima concentrazione affinché non risulti compromessa la soglia di vigile attenzione richiesta per poter cogliere tempestivamente gli accadimenti che si verificano nei pressi, valutarne rapidamente le implicazioni e quindi, se del caso, intervenire con la necessaria reattività e le procedure operative più appropriate".
Prosegue il testo della circolare:
"l’utilizzo degli smartphone o di altri dispositivi di connettività mobile per finalità non riconducibili al servizio in atto, con prolungate conversazioni private e con la compulsiva verifica di chat, messaggi e applicazioni, condiziona inevitabilmente e sensibilmente la concentrazione, pregiudicando l’efficacia dell’attività e la sicurezza del personale con sfavorevoli commenti nell’opinione pubblica circa le modalità di esecuzione dei servizi".
I carabinieri hanno quindi l’obbligo di restare sempre vigili in modo tale da poter prevedere e valutare in tempi rapidi se sia necessario il loro intervento in un determinato evento. Soltanto così è possibile mantenere sempre elevati gli standard di efficacia del servizio che essi svolgono.
Perché rispettare questa regola
L’obiettivo è di ridurre al minimo i possibili casi di negligenza le cui conseguenze potrebbero ripercuotersi sia sull’incolumità dell’agente in servizio sia sulla sicurezza dei cittadini su cui i carabinieri hanno il compito di vigilare costantemente.
Un evento del genere andrebbe a ledere inoltre l’immagine dell’intero corpo dei carabinieri più di quanto possa farlo una sola fotografia anche se oggettivamente eloquente.
Una perdita di fiducia verso i carabinieri che quotidianamente si fanno carico della salvaguardia delle persone e della società intera, in qualsiasi situazione considerata di pericolo.
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