Luca Restivo - 6 marzo 2023
Contributi sindacali Forze armate, NoiPa procede ai prelievi, ma le cifre sono errate: cosa sta succedendo
Nel cedolino di marzo 2023 figurano già le prime trattenute in busta paga per i contributi sindacali, ma le cifre non sono esatte. Aspmi si rifiuta di cedere le deleghe.
Con l’entrata in vigore della legge che regolamenta la nascita delle sigle sindacali per le Forze armate, si sta procedendo al pagamento dei contributi sindacali.
La quota che viene erogata al sindacato di riferimento viene prelevata direttamente dalla busta paga del militare, già a partire dal mese di marzo, in pagamento il 23 di questo mese.
Il problema è che NoiPa sta provvedendo ai prelievi delle quote, ma le cifre sono errate.
Un vero e proprio caos quello generato dal sistema di pagamento della Pubblica amministrazione che “ non vuole tenere conto dell’autonomia decisionale delle sigle sindacali , non considerando minimamente le disposizioni impartite dal decreto del Ministro della Difesa”, ha denunciato Aspmi (Associazione sindacale professionisti militari) che ha chiesto l’intervento del ministro della Difesa Guido Crosetto per sanare l’incresciosa situazione.
Nella nota stampa che ci ha fatto pervenire, l’Associazione sindacale ha rimarcato che il pagamento della quota sindacale deve essere di minimo importo, proprio per consentire a tutto il personale di accedere ai servizi che vengono erogati dal sindacato.
Con l’errore commesso da NoiPa, si sta verificando “un’enorme disparità tra parigrado della stessa Forza armate e tra le tre Forze armate”. Vediamo come
Contributi sindacali Forze armate: NoiPa preleva cifre che non corrispondono a quelle sottoscritte
Aspmi ha comunicato che i contributi sindacali sono stati prelevati da NoiPa in maniera inappropriata. Dove sta l’errore?
La sigla sindacale fa sapere di aver indicato a NoiPa le voci da prendere a riferimento per calcolare il contributo utile a poter procedere alla registrazione delle deleghe che il personale militare ha siglato con Aspmi.
Dove sta il punto? Aspmi evidenzia che “ NoiPa non vuole tenere conto dell’autonomia decisionale delle sigle sindacali , non considerando minimamente le disposizioni impartite dal Decreto del Ministro della Difesa, e sta calcolando tali contributi in modo tale da creare un’enorme disparità tra parigrado della stessa Forza Armata e tra le tre Forze Armate”.
Una situazione che genera due reazioni a catena:
- Allontanamento del personale dalle nascenti sigle sindacali;
- Non si invoglia e non si incentiva a sostenere l’avvio dei sindacati militari.
Contributi sindacali Forze armate: prelievi nella busta paga di marzo
Il cedolino stipendiale del mese di marzo, in pagamento il 23 di questo mese, contiene già le prime trattenute in busta paga per i contributi sindacali, per coloro i quali hanno aderito ai sindacati, trattenute prontamente inviate ai Centri Unici Stipendiali per gli addebiti.
Condotta antisindacale del Ministero del Tesoro?
La condotta di NoiPa, ovvero sia non tenere conto dell’autonomia delle sigle sindacali e procedere al calcolo dei contributi sindacali in maniera errata, può essere definito “antisindacale”.
Il Ministero del Tesoro, infatti, solo per mancanza di alcune voci stipendiali per il calcolo esatto dei contributi sindacali “procede al prelevamento in busta paga di compensi totalmente diversi da quelli che il personale ha firmato ”.
Pertanto, Aspmi ha fatto sapere che si rifiuta di cedere le deleghe.
Contributi sindacali: chiesto l’intervento del ministro Crosetto
Aspmi ha chiesto l’intervento del Ministro della Difesa Guido Crosetto perché si adoperi per sanare questa situazione e per “chiarire, una volta per tutte, quali siano le voci stipendiali sulle quali operare il calcolo della quota sindacale”.
Lo scopo di mantenere la quota sindacale di minimo importo è quello di
“consentire a TUTTI i militari, indipendentemente dal salario che percepiscono, di avere una tutela ed un’assistenza sindacale senza impiegare cifre che potrebbero ricadere negativamente sulla busta paga mensile. In soldoni: iscriversi ad un sindacato militare non deve rappresentare un lusso, ma un diritto che passa, in primis, per un costo tessera minimo”.
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