Guido Scavazzin - 21 maggio 2024
Criticità e proposte sull’atto Senato n. 1053: la posizione dell’ASPMI
ASPMI critica l’atto Senato n. 1053 per i pochi posti previsti per il concorso della Sanità militare.
Autore immagine: Sergio D’Afflitto (2021), fonte Wikimedia Commons
L’Associazione Sindacale Professionale a Carattere Militare (ASPMI) ha recentemente espresso il proprio parere sull’Atto Senato n. 1053, relativo alle misure di ordinamento, organizzazione e funzionamento delle Forze di Polizia, delle Forze Armate e del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, inviando una lettera alle Commissioni Parlamentari Riunite 1ª e 3ª del Senato della Repubblica, allo Stato Maggiore della Difesa e allo Stato Maggiore dell’Esercito.
L’Associazione ha accolto con favore alcune delle disposizioni previste dall’articolato, pur sollevando significative preoccupazioni riguardo al concorso previsto per il personale della sanità militare.
Gli aspetti positivi
Nel dettaglio, ASPMI ha espresso un parere favorevole su diverse disposizioni dell’articolo 4 del provvedimento. In particolare:
- viene apprezzata l’estensione, per il triennio 2024-2026, della riduzione di 30 giorni dei periodi minimi di comando, attribuzioni specifiche, di servizio e di imbarco previsti dalle Tabelle allegate al Codice dell’ordinamento militare. Questa misura offre una maggiore flessibilità nella gestione degli incarichi di comando, soprattutto in situazioni di ritardi imprevisti negli avvicendamenti.
- lo stesso vale per la modifica dell’articolo 975 comma 1 del D.Lgs. n.66 del 2010, che consente al Ministero della Difesa di valorizzare l’investimento professionale degli ufficiali impiegati in incarichi qualificanti presso agenzie ed enti esterni. La disposizione prevede l’attivazione di una ferma pari a due volte la durata dell’incarico, offrendo maggiore stabilità e riconoscimento a tali ruoli.
- il parere favorevole riguarda anche l’interpretazione della decorrenza delle promozioni per i tenenti colonnelli in servizio permanente a disposizione, confermando l’applicazione dell’articolo 1099 del Codice dell’ordinamento militare.
Criticità riscontrate
Parimenti, al netto delle valutazioni positive, ASPMI ha sollevato forti critiche nei confronti di quanto disposto nella lettera d) del comma 1 del provvedimento, che prevede un concorso per titoli nel 2024 destinato ad appena 6 posti per il personale delle professioni sanitarie nelle Forze Armate. Questo numero è ritenuto del tutto insufficiente per coprire le carenze di organico attuali.
Con un conseguente comunicato stampa, ripreso da ANSA, l’Associazione evidenzia che tale provvedimento non risponde alle esigenze della Difesa, sottolineando l’importanza di un maggiore impegno per riconoscere e supportare il personale sanitario militare che ha mostrato una dedizione esemplare soprattutto durante le recenti crisi sanitarie, come la pandemia di COVID-19.
L’associazione ha criticato la mancata considerazione delle proposte avanzate dalla Direzione di Sanità Militare, che aveva suggerito una "rimodulazione dell’Infermerie Presidiarie e del Policlinico Militare Celio". Quest’ultimo, in particolare, è un centro di eccellenza impegnato anche nella lotta ai tumori e ha avuto un ruolo cruciale durante la pandemia.
C’è ancora tempo per correggere il tiro
ASPMI ha ricordato che lo Stato Maggiore della Difesa ha elaborato una proposta emendativa per aumentare i posti messi a concorso. A tal proposito, auspica che il testo dell’atto, ancora in esame al Senato, venga al più presto modificato per riflettere una maggiore attenzione alle esigenze del personale militare e, di conseguenza, a quelle dei cittadini italiani.
ASPMI ha quindi invitato le Commissioni Parlamentari a considerare seriamente le sue osservazioni e le proposte emendative, al fine di garantire una gestione più efficace e giusta del personale delle Forze Armate, con particolare attenzione ai professionisti della sanità militare, il cui ruolo è cruciale per la sicurezza e il benessere della nazione.
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