Aurora Marinaro - 13 marzo 2024
Chi ha fatto il militare può essere richiamato alle armi?
Ecco cosa prevede la legge sul richiamo alle armi in caso di necessità, chi può essere richiamato e cosa cambia per chi ha fatto il servizio militare.
La guerra russa in Ucraina e quella tra Palestina e Israele, oltre alle terribili conseguenze, hanno risvegliato anche nei Paesi estranei un timore da tempo sopito. Oltretutto, si sa che c’è una certa carenza di organico, dato che il ministro Crosetto sta appunto lavorando alla creazione di una forza di 10.000 riservisti per intervenire in caso di necessità.
Tra tutte le preoccupazioni del caso, ce n’è una che caratterizza soltanto alcune famiglie, quelle in cui uno o più membri hanno in passato fatto il servizio militare. La paura, comprensibile, è quella di un eventuale richiamo alle armi in caso di emergenza, come appunto una guerra oppure una crisi internazionale.
La confusione sull’argomento è accresciuta dal fatto che la leva obbligatoria non è più attiva in Italia da diversi anni e nel frattempo anche le donne hanno conquistato l’accesso alle Forze Armate. Non è sempre ben chiaro chi rischia di essere arruolato, soprattutto se guardiamo l’esempio di altri Stati in cui questo pericolo viene ricordato anche ai civili. Vediamo quindi cosa stabiliscono la Costituzione e il Codice dell’ordinamento militare, per capire se chi ha fatto il militare può essere richiamato alle armi e cosa cambia per gli altri.
Chi ha fatto il militare può essere richiamato alle armi?
Per capire come funziona il richiamo alle armi in Italia bisogna prima conoscere cosa prevede la legge sul servizio di leva. Contrariamente a quello che in molti pensano, infatti, la leva obbligatoria non è stata abolita, bensì sospesa. Secondo il Codice militare, infatti, la leva obbligatoria può essere ripristinata in caso di:
- stato di guerra;
- grave crisi internazionale.
L’urgenza e la necessità, però, non bastano per il richiamo alle armi se c’è sufficiente personale professionale. Il ripristino della leva obbligatoria, nei casi previsti, può infatti avvenire soltanto se il personale volontario in servizio e i volontari in ferma permanente che hanno cessato il servizio da 5 anni o meno non bastano a colmare le carenze.
Sono infatti queste le prime categorie a essere richiamate alle armi in caso di guerra o crisi internazionale. In questi casi, per il richiamo alle armi è sufficiente la delibera del Consiglio dei ministri seguita dal decreto del Presidente della Repubblica.
Chi altro può essere richiamato
Come anticipato, la leva obbligatoria può essere ripristinata se le categorie prioritarie non sono sufficienti. In questo caso, i distretti militari chiamano tutti i cittadini inclusi nelle liste di leva. Qui sono iscritti tutti i cittadini maschi di età compresa tra 17 e 45 anni, che possono essere chiamati alle armi, previa visita medica.
Non è chiaro se la chiamata includerebbe anche le cittadine di sesso femminile (che non fanno parte delle Forze Armate), poiché l’entrata delle donne nelle Forze Armate è arrivata quando già era stata congelata la leva obbligatoria. In molti Stati la leva riguarda entrambi, quindi è probabile che anche l’Italia si adegui in questo senso. Naturalmente, tutti i chiamati saranno sottoposti alla visita medica per l’accertamento dell’idoneità.
Per approfondire: Concorsi Forze Armate, visite mediche non superate: cause e patologie per la non idoneità
Le regole per le Forze Armate
Chi ha già fatto parte delle Forze Armate deve invece seguire regole diverse, che dipendono dai gradi raggiunti sino al congedo, dagli incarichi ricoperti durante il servizio e dalle normative di settore. Di norma, gli Ufficiali e i Sottufficiali sono in lista nei ruoli di riserva e possono essere richiamati fino ai 56 anni e talvolta anche oltre.
Per chi ha ultimato il servizio di leva (obbligatorio o volontario) valgono le regole precedenti, in sintesi chi lo ha finito da meno di 5 anni è tra i primi a essere richiamato alle armi, mentre per gli altri valgono le regole per i civili. Va però tenuto conto del tipo di congedo, se illimitato provvisorio o assoluto, e dell’età (tenendo conto del limite dei 45 anni).
Non possono invece essere richiamati gli appartenenti di Forze di Polizia a ordinamento civile (Polizia di Stato, Penitenziaria, Locale e così via) e i Vigili del Fuoco. Per le Forze a ordinamento militare (come Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza) non c’è un vero e proprio richiamo - dato che sono già militarmente impiegati - ma semplicemente un diverso incarico.
Si può rifiutare il richiamo alle armi?
Fatta eccezione per la mancanza di idoneità medica (compreso lo stato di gravidanza), rifiutare il richiamo alle armi non è possibile. Ogni cittadino ha il dovere di difendere la Patria, così come sancito dall’articolo 52 della Costituzione. Esistono per alcune persone delle specifiche ipotesi di esonero (per esempio per gli orfani di guerra). Resta comunque la possibilità, laddove compatibile con le esigenze, di servire civilmente (per esempio medici e obiettori di coscienza).
Argomenti correlati: Esercito italiano Visite mediche Guerra Costituzione
Rinnovo di contratto, i sindacati divisi sugli straordinari dell’Esercito Italiano
Covid-19, il SIULM avvia un ricorso contro la sospensione dei militari non vaccinati
Difesa, aumentare i militari per ringiovanire le Forze Armate e creare una riserva operativa
Treni gratuiti per i militari in Veneto, ecco cosa prevede l’accordo