Aurora Marinaro - 7 novembre 2024
Fondino Maggiori e Tenenti Colonnelli, ASPMI chiede equità per i dirigenti delle Forze Armate
In seguito alla firma del decreto specifici compensi per le Forze Armate, ASPMI ricorda della forte sperequazione rispetto al trattamento dei dirigenti di Polizia e Arma dei Carabinieri.
È stato firmato il nuovo decreto interministeriale specifici compensi di funzione per le Forze Armate, il cosiddetto fondino, che si rivolge a Maggiori, Tenenti Colonnelli e gradi corrispondenti. In particolare, l’importo mensile lordo base del compenso è di 34 euro per i Tenenti Colonnelli, di 28 euro per i Marescialli. Sono inoltre previste alcune maggiorazioni, non cumulabili. È bene ricordare che il decreto in questione si riferisce esclusivamente al personale dirigente dell’Esercito Italiano, dell’Aeronautica Militare e della Marina Militare. Alle Forze di Polizia a ordinamento civile e militare è riservata una regolamentazione a sé stante, peraltro più favorevole.
L’ASPMI si sta battendo da tempo per eliminare la sperequazione rispetto alle Forze di Polizia e anche all’Arma dei Carabinieri, il cui personale percepisce a parità corrispondente di grado compensi nettamente maggiori, fino al triplo rispetto alle Forze Armate. Il sindacato si sta impegnando fortemente per tutelare gli interessi del personale dirigente, “penalizzato da ormai 3 anni”.
ASPMI: basta disparità di trattamento per i dirigenti dell’Esercito Italiano
Per comprendere la posizione dell’Associazione bisogna necessariamente fare un passo indietro, andando all’istituzione di questa misura. Tutto risale al riordino dei ruoli e delle carriere delle Forze Armate e delle Forze di Polizia, avvenuti rispettivamente con i decreti legislativi n. 94 e 95 del 2017.
I decreti seguono un filone pressoché omogeneo e istituiscono per gli ufficiali il riconoscimento della carriera a sviluppo dirigenziale. Il decreto specifici compensi di funzione è andato così a sopperire alla mancanza della quota del Fesi dedicata a Maggiori e Tenenti Colonnelli, altrimenti penalizzati. All’origine non è dunque prevista alcuna differenza sensibile tra Forze Armate, Polizia e Carabinieri, che ricevono un trattamento equo.
Tutto cambia nel 2021, durante l’emergenza Covid19, quando viene emanato il decreto Sostegni bis (decreto legge n. 73/2021), il cui articolo 74 è così intitolato:
Proroga del contingente "Strade sicure" e remunerazione delle maggiori prestazioni di lavoro straordinario svolte dal personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri, della Guardia di finanza, del Corpo delle capitanerie di Porto - Guardia costiera, del Corpo della polizia Penitenziaria.
In estrema sintesi, viene determinato un incremento di 9 milioni di euro per gli ufficiali di Polizia e Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Penitenziaria. Proprio da questo momento viene segnato un distacco importante nel trattamento del personale dirigente delle Forze Armate e di Polizia, che peraltro non appare giustificato da alcuna esigenza particolare.
Lo stesso decreto Sostegni bis impone un aumento del contingente dell’Operazione Strade Sicure, risultando piuttosto esaustivo sull’importanza dell’impegno dei militari durante la pandemia. Nonostante ciò, sono stati deliberatamente esclusi dalla maggiorazione e subiscono tuttora un trattamento meno vantaggioso rispetto ai colleghi poliziotti e carabinieri (a parità di grado).
Eppure, come in questi anni ha fatto notare l’ASPMI, si assiste a una sproporzione elevata, con un palese svantaggio per i militari dell’Esercito Italiano, della Marina Militare e dell’Aeronautica. Prendendo in esempio il fondino relativo al 2022 si riesce facilmente a evidenziare questo distacco.
Per il grado di Tenente Colonnello dell’Esercito Italiano, della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare era stato previsto un importo mensile lordo base di 36 euro, che per i Maggiori scende a 26 euro. Per quanto concerne l’Arma dei Carabinieri, invece, spettavano 100,25 euro al mese ai Tenenti Colonnelli e 98,58 euro ai Maggiori, il tutto prendendo in considerazione periodi di servizio inferiori a 6 mesi.
È certamente positivo che il personale di Carabinieri e Polizia abbia un trattamento decoroso almeno per gli specifici compensi, ma non è giusto che i dirigenti delle Forze Armate siano penalizzati in questo modo. L’ASPMI, sindacato dell’Esercito Italiano da sempre attento all’area dirigenziale, non può più tollerare questo trattamento e aspetta con apprensione l’apertura del tavolo negoziale per richiedere un intervento immediato, senza cui non ritiene efficace alcuna contrattazione in favore dei dirigenti.
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