Straordinari Polizia e Vigili del Fuoco, escluso l’Esercito, ASPMI: "disparità inaccettabile"

Straordinari Polizia e Vigili del Fuoco, escluso l'Esercito, ASPMI: "disparità inaccettabile"

Stanziati altri 100 milioni per lo straordinario già svolto da Polizia e Vigili del Fuoco, ma non si pensa al personale dell’Esercito Italiano.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 15 ottobre 2024 un decreto legge con misure urgenti in materia economico-fiscale, su proposta del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti. Come anticipato, tra le misure figura un incremento dello stanziamento destinato alla remunerazione delle ore di lavoro straordinario già svolte dal personale delle Forze di Polizia e del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.

Nel dettaglio, si tratta di un supplemento di 100 milioni di euro per l’anno 2024, ulteriori rispetto a quanto disposto dalla legislazione vigente. I sindacati di categoria hanno accolto la notizia con favore, naturalmente, soprattutto in ragione dei notevoli ritardi nel pagamento degli straordinari subiti dal personale. Il provvedimento, tuttavia, non risulta pienamente soddisfacente.

I fondi intervengono soltanto parzialmente nelle “esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica”, sia perché resta il problema della carenza di organico, sia perché il provvedimento si rivolge esclusivamente al personale della Polizia e dei Vigili del Fuoco, escludendo nettamente le Forze Armate. Com’era intuibile, la notizia ha scatenato quindi un profondo dissenso, e l’ASPMI ha richiesto l’applicazione di correttivi opportuni a tutelare anche il personale dell’Esercito Italiano.

Straordinari per Polizia e Vigili del Fuoco, “ancora una volta ci si dimentica dell’Esercito”

L’ASPMI ha accolto positivamente lo stanziamento di 100 milioni di euro per le prestazioni di lavoro straordinario già svolte da poliziotti e vigili del fuoco, sottolineando l’importanza degli interventi per la sicurezza pubblica, ma lamenta in modo più che comprensibile l’esclusione dei militari, di certo non estranei a suddetti compiti.

La misura, destinata a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica, è certamente positiva. Tuttavia, ancora una volta, ci si dimentica dell’Esercito Italiano.

L’ASPMI è decisamente colpita da quella che definisce una vera e propria disparità di trattamento, come sottolineato nel comunicato stampa dell’Associazione riportato da agenzie di stampa come Adnkronos e Ansa:

È così che il Governo intende riconoscere l’importanza del nostro Esercito? Questa disparità di trattamento è inaccettabile, e ASPMI continuerà a battersi affinché i diritti dei militari vengano rispettati senza alcuna distinzione.

Di fatto, il ruolo fondamentale dell’Esercito Italiano nelle missioni, tanto quelle sul territorio che quelle internazionali, dovrebbe essere indiscusso in ogni momento, a maggior ragione in questo periodo storico e alla luce dei fatti recenti. Proprio la solidarietà espressa dal governo in questi giorni, come peraltro in passato, nei confronti del personale dell’Esercito è piuttosto incongruente con questo genere di decisioni, per quanto indubbiamente sentita.

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Il problema non è affatto da sottovalutare, in primo luogo per una questione di ordine pratico. Ricordiamo, infatti, che quello del lavoro straordinario è un tasto dolente anche per l’Esercito Italiano.

Il mancato pagamento degli straordinari, oltre a danneggiare economicamente il personale, lo obbliga a utilizzare i giorni di riposo, sottraendo tempo prezioso alle attività di esercitazione e addestramento.

Spiega infatti l’ASPMI, che si domanda in proposito se il ministro della Difesa Guido Crosetto sia a conoscenza di questa esclusione, proprio perché dolorosamente consapevole delle profonde lacune del comparto. La carenza di organico nelle Forze di Polizia e nel Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco è un problema peraltro condiviso anche dall’Esercito Italiano, che la compensazione del lavoro straordinario potrebbe quanto meno appianare momentaneamente.

Ecco che soprattutto di fronte a una misura che obiettivamente non può comunque risolvere in maniera efficace le difficoltà del comparto Difesa e Sicurezza sarebbe apparso più equo pensare a tutto il personale coinvolto. L’esclusione dell’Esercito Italiano scatena quindi “serie perplessità e profonda indignazione”, come dichiarato dall’ASPMI a La Repubblica, facendosi portavoce dei diritti dei militari, chiedendo “azioni concrete che dimostrino il reale riconoscimento del lavoro svolto dai nostri soldati”.

Oltre alle differenze operate in merito agli straordinari, le perplessità dell’Associazione riguardano anche lo stanziamento dei fondi per il rinnovo di contratto 2025-2027 “La nostra preoccupazione è che si stia sottovalutando l’urgenza di risolvere la questione passata prima di procedere con uno stanziamento aggiuntivo per questa contrattazione”. Inevitabile sottolineare, infine, anche l’aspetto del riconoscimento e della valorizzazione del personale, una strada tutta in salita.

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