Legge di Bilancio 2025, novità per le Forze Armate e di Polizia

Legge di Bilancio 2025, novità per le Forze Armate e di Polizia

Il ministro Giorgetti presenta le novità attese nella Legge di Bilancio 2025. Ecco cosa cambia per le Forze Armate e di Polizia.

Nella giornata di ieri, 15 ottobre 2024, il Consiglio dei Ministri si è riunito nella centesima seduta per approvare il DL economico-fiscale e il DDL sulla Legge di Bilancio 2025. Si è da poco conclusa la relativa conferenza stampa in cui il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha commentato le novità più importanti in vista in manovra. Di seguito i punti più salienti per le Forze Armate e di Polizia, che stanno affrontando un momento delicato in attesa del rinnovo di contratto.

Rinnovo di contratto del comparto Difesa e Sicurezza

Per i contratti del pubblico impiego, i fondi vengono stanziati per competenza dal 2025 al 2029, in misura corrispondente al tasso di inflazione programmata. Come sottolineato dal ministro Giorgetti c’è un’evidente differenza rispetto al passato, quando di norma i finanziamenti negli anni iniziali della contrattazione erano al minimo e i dipendenti pubblici dovevano attendere l’ultimo anno di vigenza dell’accordo per ottenere gli arretrati. Le trattative, infatti, avevano così inizio a ridosso della fine del periodo contrattuale.

Si apprende, invece, che la legge di Bilancio 2025 ha lo sguardo puntato al prossimo triennio, ma la notizia non dovrebbe essere sorprendente. Questo perché le trattative per il rinnovo di contratto 2022-2024 sono ancora pendenti, dunque lo stanziamento dei fondi per competenza è un evidente tentativo di velocizzare la contrattazione, con la possibilità di avviare il prima possibile le trattative per il triennio successivo, su cui ci sono già impegni misurabili e non “caselle vuote”.

Per compensare l’inflazione, il Piano di finanza pubblica destina un aumento annuale del 2% per il triennio 2025-2029 ai dipendenti del pubblico impiego. Mentre si pensa al futuro, però, il rischio è sacrificare ulteriormente i dipendenti nell’immediato.

Per il prossimo triennio di contrattazione il governo vorrebbe garantire un aumento del 6%, non troppo distante dall’attuale 5,78%, che però non si avvicina agli effettivi bisogni del personale. In tal proposito, peraltro, la legge di Bilancio dovrebbe mettere a disposizione un ulteriore 0,22%, ovvero circa 60 milioni di euro per il comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico.

Comunque cifre inadeguate, sottolineano i sindacati militari, puntando alla valorizzazione della parte accessoria della retribuzione e alla defiscalizzazione o all’eliminazione della forfettazione di alcune indennità per ristorare in maniera più significativa il personale. Di conseguenza, le dichiarazioni sugli stanziamenti di risorse per la prossima contrattazione non sono ben accette come si potrebbe immaginare, considerando che si attendono ancora almeno dei chiarimenti sul rinnovo 2022-2024. L’impegno nella continuità contrattuale resta comunque positivo, ma è importante che per questo non vengano tralasciate le necessità più urgenti.

Aumenti per gli straordinari di Polizia e Vigili del Fuoco

Ci sono anche novità indubbiamente positive, almeno per le Forze di Polizia e per il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, a cui il governo destina ulteriori 100 milioni di euro nel 2024 per le ore di lavoro straordinario già svolte. I sindacati di categoria hanno accolto con grande soddisfazione l’annuncio del Consiglio dei Ministri, considerandolo un segnale importante nei confronti del personale, che ha subito non pochi disagi negli ultimi anni.

I pagamenti delle ore straordinarie hanno infatti sofferto ingenti ritardi, mentre la carenza di organico ha imposto un continuo sacrificio da parte dei lavoratori. Lo stanziamento aggiuntivo serve infatti a recuperare, almeno in parte, il distacco e garantire così le esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, come sottolineato in un comunicato stampa del Consiglio dei Ministri. Nessuna disposizione analoga o simile, invece, per le Forze Armate, nemmeno per l’Esercito Italiano, coinvolto nella sicurezza pubblica nell’Operazione Strade Sicure.

Un mese in più di congedo parentale all’80%

Si confermano le misure per la famiglia, con un’estensione del congedo parentale retribuito all’80% da 2 a 3 mesi. Ci si aspetta quindi che alle Forze Armate vengano riconosciuti 45 giorni di congedo parentale con retribuzione maggiorata, in aggiunta ai 45 giorni di licenza spettanti, per un effettivo riconoscimento della genitorialità anche nel mondo militare.

Ricordiamo, infatti, che le Forze Armate sono state escluse in prima battuta dal congedo parentale all’80% riservato ai lavoratori dipendenti proprio in virtù della licenza fruibile, finché - anche grazie all’impegno dell’ASPMI - è stato riconosciuto un margine di ulteriori 15 giorni retribuiti al 60% (anziché al 30%), ma all’80% per il 2024. Ci si aspetta quindi una misura parimenti equa, come si evincerebbe dalle parole del ministro Giorgetti.

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