Aurora Marinaro - 23 aprile 2024
Percorsi formativi in e-learning per i militari, la proposta di ASPMI
ASPMI chiede la formazione in e-learning per i militari, ecco per quale motivo e perché sarebbe importante.
Le misure attuate per contenere la pandemia di Covid 19 si sono rese urgenti e indispensabili per tutelare la salute della collettività, ma in alcuni casi hanno anche portato risvolti positivi che i cittadini altrimenti non avrebbero ancora potuto sperimentare. Si pensi in particolare al lavoro agile (o smart working, come ormai lo abbiamo iniziato a definire) e alla didattica a distanza, strumenti che oltre a prevenire la diffusione del virus hanno prodotto significativi vantaggi per studenti e lavoratori.
Con la fine dell’emergenza sanitaria, tuttavia, il posto è stato ceduto nuovamente alle modalità tradizionali in presenza, tranne alcune eccezioni, vanificando le speranze di moltissimi cittadini di poter meglio conciliare la vita privata con le esigenze di studio e lavoro. Fra loro, soprattutto i militari, ai quali è già richiesto un importante impegno di tempo e distanze a discapito del benessere personale, perché non mantenere almeno i corsi di formazione in e-learning?
Formazione a distanza per i militari, perché la proposta di ASPMI è importante
Il tema dell’attività didattica a distanza per i militari italiani è stato portato all’attenzione da ASPMI, che proprio in questi giorni ha scritto allo Stato Maggiore dell’Esercito sollecitando la necessità di reintrodurre corsi formativi in e-learning per il personale militare vincitore di concorsi interni. In particolare, l’Associazione ha offerto spunti di riflessione molto interessanti, mettendo in luce i benefici possibili tanto per i militari quanto per la stessa Amministrazione.
Come prima cosa, però, è indispensabile notare che per lo svolgimento della formazione teorica in presenza è necessario l’allontanamento dei militari dalle proprie famiglie che spesso si protrae per diversi mesi al fine di frequentare le scuole militari. Già questo punto è significativo per comprendere quanto il passaggio a un’attività da remoto possa agevolare i lavoratori, tenendo conto che non ci sarebbero controindicazioni di sorta.
I militari avrebbero la possibilità di raggiungere esattamente gli stessi risultati e obiettivi formativi a cui si dedicano in presenza, senza per questo essere sostanzialmente impossibilitati a conciliare il servizio con la vita familiare. Non è tutto, però, perché questo disagio si riflette in modo importante anche sul piano economico, costringendo le famiglie a spese di gestione e organizzazione (tra cui colf e baby-sitter) che altrimenti avrebbero potuto evitare o quantomeno ridurre.
La soluzione del lavoro agile, proposta da ASPMI per evitare questo danno al benessere personale ed economico del militare, non ha peraltro alcun tipo di svantaggio, né per la qualità della formazione né tantomeno per la garanzia dell’Amministrazione.
Quest’ultima, anzi, potrebbe parimenti beneficiare della somministrazione dei corsi teorici in e-learning, risparmiando notevolmente e auspicabilmente avendo così modo di destinare le risorse alle effettive e urgenti necessità del personale delle Forze Armate.
Di fatto, permettendo al personale militare di frequentare i corsi teorici in seguito alla vincita del concorso in modalità agile si otterrebbero vantaggi ad ampio raggio, senza costi di alcun genere, attenuando oltretutto una lunga serie di problematiche che affligge il trattamento lavorativo dei militari e che richiede, invece, sforzi ben più gravosi e onerosi.
Non che la didattica a distanza si possa porre come soluzione generale, ma proprio alla luce delle ulteriori difficoltà di conciliare il lavoro con la vita personale e l’iniquo trattamento economico appare quasi doveroso cominciare da questo tipo di iniziative, prive di particolare sforzo economico. Come fatto notare dall’Associazione, inoltre, il lavoro agile potrebbe contribuire a incentivare la richiesta di partecipazione ai concorsi, tema estremamente delicato al giorno d’oggi.
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