Aurora Marinaro - 7 maggio 2024
Permessi e distacchi sindacali, approvato il decreto legge in Cdm
Il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema di decreto legge sull’introduzione di permessi e distacchi sindacali retribuiti per i militari, dietro richiesta del ministro Crosetto.
La tutela sindacale dei diritti del personale militare sta cambiando, grazie all’impegno delle associazioni sindacali che non esitano ad alzare la voce quando necessario. Dopo il passaggio dalla rappresentanza militare al sindacato, una delle priorità era l’intervento necessario per il riconoscimento di distacchi e permessi sindacali, alla luce dei lavori di contrattazione per il rinnovo contrattuale del comparto Difesa relativo al triennio 2022-2024.
Dopo che le Associazioni sindacali hanno scritto al governo per la richiesta di distacchi e permessi, il ministro Crosetto si è mobilitato e ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema del decreto legge che li porterà a realtà.
Arrivano distacchi e permessi sindacali per i militari
Ecco che, finalmente, il Consiglio dei Ministri lunedì 6 febbraio ha approvato lo schema del decreto-legge dedicato, con il titolo “Disposizioni urgenti in materia di associazioni professionali a carattere sindacale tra i militari” Si tratta di una disposizione interministeriale, proposta dal ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha espresso molta soddisfazione per questo traguardo, affermando di credere nella collaborazione tra il ministero e le APCSM per migliorare il benessere del personale, influendo positivamente l’istituzione e l’intero Paese.
In assenza del provvedimento dedicato, infatti, i titolari delle cariche elettive delle Associazioni non potrebbero usufruire di permessi e distacchi sindacali nemmeno per la partecipazione ai tavoli di trattativa per il rinnovo del contratto, avviati già il 24 aprile 2024. Si avvicina sempre di più l’effettiva attuazione del sistema di tutela dei diritti basato sulla legge n. 46/2022 che istituisce appunto le Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari.
Il diritto all’associazione sindacale non sarebbe concreto senza la previsione di strumenti che permettano la partecipazione attiva dei sindacati alle trattative o comunque, più in generale, l’assenza dal lavoro per dedicarsi alla definizione dei problemi che affliggono la Forza Armata e delle potenziali soluzioni.
Lo schema del decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri stabilisce che sono estesi alle Associazioni riconosciute i distacchi e i permessi sindacali individuati dall’articolo 1480 del Codice dell’ordinamento militare. Quest’ultimo stabilisce, nel terzo comma, quanto segue:
Ai fini dello svolgimento dell’attività sindacale, ai rappresentanti sindacali delle APCSM rappresentative ai sensi dell’articolo 1478 sono riconosciuti distacchi e permessi sindacali retribuiti nonché permessi e aspettative sindacali non retribuiti, assegnati con le modalità di cui ai commi 4 e 5, sulla base dell’effettiva rappresentatività del personale calcolata ai sensi dell’articolo 1478.
L’articolo 1478 del Codice, insieme ad altre parti del testo, è stato abrogato dalla legge che ha istituito le associazioni sindacali tra professionisti militari. Di conseguenza, il decreto-legge impegna al riconoscimento di permessi e distacchi retribuiti nella seguente misura:
- un distacco ogni 4.000 unità di personale;
- un’ora annua di permesso per ogni 2 unità di personale.
L’articolo 1478 del Codice dell’ordinamento militare prevede, infatti, che la ripartizione del contingente di distacchi e permessi sindacali avvenga in modo proporzionato alla rappresentatività. La verifica di quest’ultima sarà quindi allineate alle medesime scadenze delle tornate contrattuali, come previsto per la Polizia di Stato e la Polizia Penitenziaria.
Si tratta quindi di un importante passo in avanti per il benessere del personale militare e per il funzionamento del sistema Difesa , oltre a un significativo segnale da parte del governo di impegno al dialogo e alla collaborazione costruttiva con le APCSM.
Il provvedimento, inoltre, prevede anche delle misure in favore del personale civile, in particolare con l’obiettivo di premiare la produttività dei lavoratori a seguito del loro supporto allo Strumento Militare. Infine, lo schema del decreto legge contiene anche una disposizione sul finanziamento del “NATO Innovation Fund”, un fondo di capitale di rischio per lo sviluppo delle tecnologie utili alla NATO e l’Alleanza, a cui contribuirà anche l’Italia.
Leggi anche: Forze Armate, la differenza tra i sindacati rappresentativi e quelli che non hanno superato il 2%
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