Aurora Marinaro - 9 maggio 2024
Ricorso del SIAMO respinto, le Associazioni invitano a concentrarsi sul rinnovo di contratto
Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso del Siamo sulle presunte attività antisindacali delle altre sigle, le quali invitano a concentrare l’impegno sulle trattative contrattuali e la tutela militare.
Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso del Sindacato autonomo militare organizzato (Siamo) che contestava le presunte pratiche antisindacali nel sistema di gestione delle deleghe da parte di altre organizzazioni a carattere sindacale. La decisione del tribunale amministrativo è stata ovviamente accolta con positività dalle altre organizzazioni.
In particolare, da ASPMI (Associazione sindacale professionisti militari), SAM (Sindacato autonomo dei militari) e USMIA Interforze (Unione sindacale militari interforze associati) che si sono costituite in giudizio contro il ricorrente, ritenendo il ricorso privo di fondamento e pericoloso per il benessere del personale stesso.
La contestazione mossa dal SIAMO, nell’eventualità in cui fosse stata accolta dal Tar, avrebbe infatti pregiudicato gravemente la rappresentatività sindacale e l’operatività delle associazioni. Un esito che in questo momento di trattativa per il rinnovo del contratto relativo al triennio 2022-2024 avrebbe comportato un’enorme mancanza di tutela, tutta a danno del personale militare.
Le Associazioni: ricorso privo di fondamento, concentrarsi sull’attività sindacale
Questa considerazione si basa sul fatto che non solo il ricorso è stato respinto, ma può anche apparire come pretestuoso.
La motivazione con cui il tribunale amministrativo ha respinto il ricorso parla infatti di dichiarazioni confusionarie e prive di fondamento. Tra le generiche e non meglio definite “pratiche antisindacali” che i ricorrenti hanno contestato c’è in particolare l’utilizzo di un differente calcolo del montante su cui parametrare la trattenuta sindacale. Affermazione che non è stata specificata in alcun modo, né riguardo all’ipotetico importo misurabile di questo vantaggio, né tantomeno indicando quali sono le presunte associazioni accusate.
Il Tar ha però rilevato in sede di giudizio l’assenza di “episodi, atti o documenti che comprovino vantaggi conseguiti da altri sindacati a seguito dell’applicazione a loro vantaggio di trattenute inferiori allo 0,5%”. Anzi, il tribunale amministrativo ha perfino riscontrato che le altre sigle sindacali hanno subito delle penalizzazioni a causa del ritardo di attivazione del meccanismo. Non svantaggi ipotetici, ma concretizzabili nel numero di contributi persi per ogni mese, come rimarca il Segretario generale di SAM Esercito Antonino Duca:
Uno sconsiderata azione che avrebbe potuto compromettere l’intero processo di sindacalizzazione.
Il TAR Lazio respingendo il ricorso conferma che non vi è stata alcuna condotta antisindacale da parte dell amministrazione a danni del sindacato ricorrente.Il S.A.M. non ha ricevuto alcun vantaggio, come sostenuto dagli stessi ricorrenti. Senza contare che, di fatto, il danno lo abbiamo subito noi, considerate le consistenti perdite di contributi per ogni mese di ritardo nell’attivazione del meccanismo delle deleghe.
Le Associazioni sperano quindi che la decisione del Tar sia di monito per il futuro, affinché richiami tutte le sigle sindacali a concentrarsi sui diritti e gli interessi del personale militare, evitando invece lo spreco di impegno e risorse per rappresaglie interne non fondate su effettive violazioni. In particolare, ASPMI scrive:
Ricordiamoci sempre che il nostro impegno sindacale è fondamentale per garantire la difesa dei diritti e degli interessi dei lavoratori militari. Continueremo a lavorare duramente per ottenere risultati positivi per tutti voi.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche USMIA Interforze, che sul proprio sito web invita le sigle sindacali a lavorare con onestà intellettuale, mettendo da parte gli interessi personali per preservare gli obiettivi comuni, a partire dalla trattativa per il rinnovo contrattuale.
Alleghiamo di seguito il comunicato stampa di ASPMI, SAM e USMIA proprio in relazione alla vittoria nel tribunale amministrativo, che condanna severamente il perseguimento di azioni infondate, non solo come principio generale, ma soprattutto alla luce dei lavori di contrattazione per il rinnovo che dovrebbero concentrare le energie sindacali per far valere gli effettivi interessi dei lavoratori militari.
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