Rinnovo contratto Polizia di Stato, ecco a che punto siamo

Rinnovo contratto Polizia di Stato, ecco a che punto siamo

Ecco a che punto siamo con il rinnovo di contratto per la Polizia di Stato. Cosa sappiamo per ora e quali criticità sono emerse.

Proseguono i lavori per il rinnovo di contratto della Polizia di Stato, con l’ultimo incontro che si è tenuto il 24 luglio 2024 tra il Sindacato italiano unitario lavoratori polizia (SIULP), il Sindacato italiano appartenenti polizia (SIAP) e i rappresentanti tecnici del governo. Proprio dal comunicato stampa congiunto delle sigle sindacali apprendiamo importanti informazioni sul rinnovo di contratto che, pur vedendo qualche miglioramento, è ancora disseminato da diverse incertezze.

Se si dovesse individuare un problema principale sarebbe sicuramente quello delle risorse, che i sindacati considerano insufficienti. Anche per la Polizia di Stato, come per il personale delle Forze Armate e in genere qualsiasi altro lavoratore del comparto, la perdita del potere d’acquisto è un autentico dramma e i fondi messi a disposizione non sono minimamente adatti a colmare il divario.

Le sigle sindacali hanno anche fatto presente alla Funzione Pubblica la necessità di un incontro politico con il governo, un interessante parallelismo con la richiesta della Rete sindacale militare. La speranza è che tutti i sindacati ottengano una risposta senza aspettare ulteriormente, per avere la possibilità di instaurare un dialogo nell’interesse dei lavoratori. Eppure sotto questo profilo non ci sono novità - anche se questo non fa certo onore alla politica - mentre rimangono tanti i problemi esposti dalle sigle sindacali.

Rinnovo di contratto Polizia di Stato, che succede?

Ciò che ribadiscono il SIULP e il SIAP è l’assoluta insufficienza delle risorse. C’è stato, infatti, un importante momento di confronto riguardo alla distribuzione delle risorse stanziate dal governo, raggiungendo alcuni aumenti per quanto riguarda la parte fissa.

Si va, in particolare, da 166,28 euro lordi per un Assistente Capo Coordinatore a 141,06 euro lordi per un agente. Per quanto riguarda lo straordinario, invece, l’aumento medio mensile accessorio corrisponde a 29,42 euro. Oltre all’aumento in sé, alla rivalutazione dello straordinario c’è anche l’indennità pensionabile, per arrivare a un aumento medio di 100 euro netti per un agente (dunque a salire).

I sindacati si aspettano quindi una rivalutazione delle indennità per fronteggiare gli alti costi della vita e determinare aumenti più decorosi, visto anche l’esiguità dei fondi per la specificità. Si parla, in particolare, di 32 milioni di euro per il 2024, 32 milioni di euro per il 2025 e 42 milioni di euro per il 2026 per i comparti Difesa e Sicurezza.

I sindacati della Polizia di Stato concordano con quelli militari: è con la specificità che si dimostra la vicinanza politica in modo concreto e un intervento appare dovuto. Da qui, la doppia richiesta di incontro con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni per discutere dello stanziamento delle risorse. Un incontro fondamentale per poter incrementare i fondi a disposizione e adeguare, compatibilmente con le possibilità, gli emolumenti alla perdita inflattiva.

L’impossibilità di arrivare a questa conclusione, peraltro, sarebbe comunque meglio della continua mancanza di risposta ai sindacati rappresentanti delle Forze Armate e di Polizia della nazione.

Il SIULP e il SIAP, comunque, chiedono tra le varie cose un innalzamento dello scaglione Irpef per permettere a un maggior numero di poliziotti di rientrare nel cuneo fiscale. Anche in questo caso, i limiti fissati non sono contestualizzati e al passo con i tempi, penalizzando numerose famiglie. Tra gli esempi proposti dalle sigle c’è quello di innalzare il limite di 28.000 euro a 30.000 euro per l’aliquota Irpef che scatta al 35%.
C’è poi una richiesta importante proveniente dai sindacati, cioè la revisione del modello di relazione sindacale. In proposito, le richieste principali sono le seguenti:

  • ribadire la funzione di arbitro della Funzione Pubblica per la risoluzione dei conflitti;
  • riconoscimento di piene libertà sindacali;
  • riconoscimento di un’indennità per la responsabilità dell’autorità di Polizia di Stato;
  • definizione dell’orario massimo di lavoro.

Nel complesso, sono tanti i punti delicati, passando anche per il contratto dirigenziale e la previdenza dedicata. Per questo, scrivono i sindacati:

Ecco la necessità di riscrivere una nuova Polizia e un nuovo sistema di regole concertative, negoziali e contrattuali capaci di rispondere sia retributivamente alle aspettative delle famiglie dei poliziotti, garantendo una maggiore sicurezza nell’ambito di un ampliamento del numero organico degli ufficiali di Polizia Giudiziaria, sia assicurando il doveroso rispetto dei rappresentanti sindacali, i quali devono essere considerati paritari, per le diverse articolazioni, del pari vertice dell’Amministrazione. E su questi aspetti non dovranno esserci più fraintendimenti. A tutti i livelli.