Aurora Marinaro - 3 ottobre 2024
Rinnovo di contratto, quali aumenti per Esercito e Polizia?
I risultati provvisori della contrattazione: i pronostici dei sindacati sugli aumenti stipendiali per Polizia di Stato ed Esercito Italiano.
La contrattazione prosegue e i sindacati continuano a lavorare instancabilmente per ottenere le migliori condizioni possibili per il personale del comparto Difesa e Sicurezza. Come è ormai noto, non si tratta di un percorso facile, soprattutto perché gli obiettivi spesso si scontrano con la limitatezza delle risorse.
Per il rinnovo di contratto dei dipendenti pubblici è stato fissato un aumento annuo lordo del 5,89%, una percentuale su cui non pare esserci alcun margine di trattativa. Questo non significa rinunciare al miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, infatti i sindacati delle Forze di Polizia e delle Forze Armate stanno dedicando grande attenzione alla parte accessoria della retribuzione, ma non è tutto.
La distribuzione delle risorse può fare una grande differenza, come dimostrano le ipotesi di adeguamento stipendiale illustrate dall’ASPMI e dal SIULP, rispettivamente per l’Esercito Italiano e per la Polizia di Stato. Ecco nel dettaglio quali aumenti potrebbe aspettarsi il personale.
Incrementi stipendiali Polizia di Stato ed Esercito
Come illustrato dal SIULP, è atteso un aumento medio mensile di 178,33 euro sulla sola parte fissa, contro l’aumento di 153,79 euro previsto inizialmente. Nel dettaglio, il sindacato ha dichiarato:
Si precisa che rispetto all’ipotesi iniziale dell’aumento medio lordo di circa 196 euro mensili - che il Governo aveva fissato a + 5,89% della retribuzione - e che significava, nella suddivisione tra fisso e accessorio, 153,79 euro mensili, grazie all’impegno del Sindacato, ad oggi siamo giunti ad un aumento medio mensile sulla sola parte fissa di 178,33 euro mentre il restante coprirà la parte accessoria e la specificità.
In questo modo gli incrementi mensili lordi andrebbero da un minimo di 103,93 euro per la qualifica di agente sino a 148,62 euro per la qualifica di Commissario capo. L’incremento dell’indennità pensionabile lordo andrebbe invece da 37,13 euro fino a 60,62 euro, per un incremento complessivo lordo compreso tra 141,06 e 209,24 euro.
In una nota condivisa dal SIULP e dal SIALP viene ribadita l’inadeguatezza delle risorse stanziate per la specificità, auspicando un intervento nella Legge di Bilancio 2025 che aumenti lo 0,22% della retribuzione complessiva. Una posizione che vede concordi anche le altre sigle sindacali del comparto, tra cui l’ASPMI che infatti scrive:
Riteniamo che sia fondamentale valorizzare in modo adeguato il personale dell’Esercito Italiano. Le risorse destinate alla specificità sono attualmente insufficienti per raggiungere gli obiettivi prefissati. Ricordiamo infatti che come ASPMI abbiamo posto come pregiudiziale al rinnovo la cancellazione del compenso forfettario di guardia, il quale dovrà essere sostituito da un emolumento che rispecchi realmente il valore e il sacrificio dei nostri militari.
La specificità è un tasto dolente anche per l’Esercito e non potrebbe essere diversamente. Le risorse corrispondono a circa 60 milioni di euro per l’intero comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico, che si traducono in appena 3 euro lordi l’ora a partire dal 2026. Contestualmente, i sindacati sollecitano l’intervento sulla previdenza dedicata, entrambi pensando ai colleghi più giovani.
Questi ultimi rischiano infatti una pensione più bassa del 35/40% rispetto all’ultima retribuzione per quanto riguarda la Polizia e una riduzione addirittura del 58%, sempre in rapporto all’ultimo stipendio percepito, per l’Esercito. Anche per l’Esercito Italiano, comunque, l’ASPMI sta cercando di ottenere il massimo incremento possibile in base alle risorse sulla retribuzione fissa.
I risultati provvisori del sindacato parlano nel dettaglio di un aumento totale lordo mensile compreso tra 146,33 euro per i graduati e 196,08 euro per i Capitani, con aumenti netti stimati tra 98,39 e 110,99 euro al mese.
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