Specificità militare, cos’è e perché è importante

Specificità militare, cos'è e perché è importante

Cosa si intende per specificità militare? Ecco quali sono i diritti e i doveri dei militari.

Spesso si sente citare dalle sigle sindacali il concetto di specificità militare, anche l’unico che sembra mettere d’accordo tutti i sindacati delle Forze Armate, concordi sulla necessità di attuarlo in modo più concreto. In modo sommario, si definisce la specificità come la condizione propria dei militari che, in quanto tali, hanno doveri, obblighi e limitazioni personali molto peculiari. Nessun professionista condivide, nemmeno parzialmente, queste stesse condizioni.

Lo status di militare comporta anche poteri particolari che non trovano riscontro, ragionevolmente, in nessun’altra categoria professionale. È bene non confondere il concetto dei poteri con quello dei diritti, che sono gli stessi per ogni cittadino. Il problema è che l’attuazione e il rispetto di tali diritti non può avvenire nello stesso modo in cui si compie per il resto della cittadinanza, proprio in ragione della specificità militare.

È proprio questa necessità di uguaglianza sostanziale che dovrebbe promuovere i cambiamenti necessari a tutelare il personale. Non significa concedere più diritti rispetto ad altri cittadini, bensì garantire che che gli stessi diritti siano tutelati in maniera efficace. Ci si trova, altrimenti, in una situazione paradossale in cui si assiste a una compressione degli interessi del personale militare.

Uguaglianza formale e sostanziale, dalla teoria alla pratica

La legge è uguale per tutti si legge nei tribunali, principio cardine dell’ordinamento italiano, ma spesso frainteso. L’uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge è sancita dall’articolo 3 della Costituzione, probabilmente quello più conosciuto, che al primo comma recita:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione , di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È la cosiddetta uguaglianza formale. Ciò significa che tutti i cittadini ricevono lo stesso trattamento, condividendo diritti, doveri, applicazione delle sanzioni e così via. Nell’ambito di un processo penale per furto, ad esempio, la condanna non cambia in base all’etnia dell’autore.

Il secondo comma, però, chiede l’attuazione di questo principio:

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Per l’appunto l’uguaglianza sostanziale, o di fatto. Tornando all’esempio del furto, non basta che la provenienza etnica dell’imputato sia irrilevante ai fini della condanna. Per garantire un processo equo e la possibilità di difesa, la legge prevede il diritto a farsi assistere da un interprete per chi non conosce la lingua italiana.

Questi principi sono fondamentali per comprendere non soltanto che cos’è la specificità militare, ma anche - e soprattutto - perché è importante attuarla.

Cos’è la specificità militare?

La legge individua come funzioni delle Forze Armate:

  • la difesa dello Stato (in via prioritaria);
  • la realizzazione della pace e della sicurezza;
  • la collaborazione nella salvaguardia delle istituzioni;
  • lo svolgimento di compiti specifici in caso di straordinaria necessità e urgenza.

Per riuscire a compiere queste funzioni il militare deve essere rivestito di poteri particolari, ma va anche incontro a limitazioni importanti nei propri diritti e nelle libertà personali. La legge, infatti, ammette la compressione dei diritti costituzionalmente garantiti quando strettamente necessaria, ma soltanto per il personale delle Forze Armate.

In estrema sintesi, si assiste in via generale alle seguenti limitazioni:

  • restrizione della libertà di circolazione e soggiorno, per via dell’obbligo di alloggio nei pressi della sede di servizio, della necessità di autorizzazione per uscire dal paese e di eventuali ulteriori divieti correlati alle esigenze operative.
  • Limite alla libertà di riunione, con divieto riguardante i luoghi militari o le adunanze di militari in divisa o che si qualificano come tali.
  • Limite alla libertà di manifestazione del pensiero, con necessità di autorizzazione per quanto attiene le tematiche militari.
  • È richiesta neutralità politica, con divieto di propaganda politica, nonché di partecipare a riunioni politiche per chi è in servizio o in luoghi militari.
  • Divieto di sciopero.

C’è poi tutta una serie di limitazioni che deriva dalla disciplina militare e dai doveri che essa impone al personale. Ci sono doveri relativi al grado e alla funzione, come la dipendenza gerarchica, doveri che dipendono dalle esigenze operative, come l’addestramento e la formazione, ma anche doveri etico-sociali. La rispettabilità della Forza Armata e l’onore militare vincolano fortemente il personale, a cui è chiesto dimostrare costantemente assoluto rispetto delle istituzioni dello Stato, spirito di sacrificio, coraggio, obbedienza, decoro e imparzialità.

Ne derivano norme di comportamento sui generis, che impongono (o vietano) specifiche condotte al militare in uniforme. Tanto per fare un esempio, è vietato persino l’uso dell’ombrello in caso di pioggia durante alcune situazioni, come le cerimonie di rappresentanza. Ci sono regole drastiche anche sulla cura della persona, sulle attività lavorative ulteriori, e su tutte le circostanze della vita personale del militare, che deve sempre salvaguardare il prestigio della Forza Armata rappresentata.

Cosa vuol dire riconoscere la specificità

L’articolo 19 della legge n. 183 del 2010 stabilisce che:

Ai fini della definizione degli ordinamenti, delle carriere e dei contenuti del rapporto di impiego e della tutela economica, pensionistica e previdenziale, è riconosciuta la specificità del ruolo delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché dello stato giuridico del personale ad essi appartenente, in dipendenza della peculiarità dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali, previsti da leggi e regolamenti, per le funzioni di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell’ordine e della sicurezza interna ed esterna, nonché per i peculiari requisiti di efficienza operativa richiesti e i correlati impieghi in attività usuranti. 2. La disciplina attuativa dei principi e degli indirizzi di cui al comma 1 è definita con successivi provvedimenti legislativi, con i quali si provvede altresì a stanziare le occorrenti risorse finanziarie.

Questo è il riferimento legislativo generale che impone il riconoscimento della specificità, anche se manca ad oggi di contestuali ed effettive applicazioni rispettose dei bisogni specifici del personale. La differenziazione delle regole generali, quando opportuna, è infatti fondamentale per inseguire l’uguaglianza sostanziale e non si può negare che ci sia ancora molta strada da fare.

Non si tratta in alcun modo di privilegi o vantaggi, ma di garantire il rispetto dei diritti del cittadino. Facciamo un esempio. Il militare ha diritto a formare una famiglia, ma è concretamente limitato nel suo esercizio per via delle restrizioni alla circolazione. Per questo motivo le misure a sostegno della genitorialità devono tenere conto dei limiti speciali esistenti e avere regole differenti da altre categorie professionali.

La specificità dovrebbe poi riflettersi anche in tutto ciò che riguarda il trattamento economico, dando riconoscimento equo di sforzi e sacrifici che vanno ben oltre lo svolgimento di un incarico in una finestra temporalmente limitata. Gli stessi rischi a cui si sottopongono i militari richiederebbero una differenza di trattamento che non è del tutto applicata. Il riconoscimento della specificità deve quindi cercare di compensare le restrizioni a cui è sottoposto il personale, non configurandosi affatto come un privilegio.

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