Stabilimenti balneari di Capo Miseno, la Marina paga il doppio

Stabilimenti balneari di Capo Miseno, la Marina paga il doppio

Esorbitanti differenze di costi per lo stabilimento balneare della Marina Militare a Capo Miseno rispetto a quelli adiacenti delle altre Forze, cosa sta succedendo?

Fonte immagine: Giuseppe Guida su commons.wikimedia.org

Proseguono le visite del sindacato Sim Marina, che di recente si sono trovati presso lo stabilimento balneare della Marina Militare di Capo Miseno a Bacoli, in provincia di Napoli. Il sindacato ci ha raccontato di aver notato una certa disparità di prezzi rispetto ai costi applicati dagli stabilimenti dell’Esercito e dell’Aeronautica Militare adiacenti, incrementando la disomogeneità sul territorio. Nonostante l’imponenza della struttura, alcuni costi sono parsi eccessivi, perciò abbiamo deciso di approfondire la questione.

Forze Italiane ha così appurato l’effettiva disparità di costi esistente e una serie di problematiche correlate, che minano la stessa ragion d’essere degli Organismi di protezione sociale. Questi ultimi dovrebbero infatti incentivare la socialità tra militari appartenenti alla stessa Forza Armate e delle rispettive famiglie, alla luce dei grandi sacrifici professionali loro richiesti. Eppure, come vedremo, si produce proprio l’effetto contrario.

Stabilimenti di Capo Miseno, la Marina paga il doppio

Quando il Sim Marina ha accennato a una disparità di costi per lo stabilimento balneare rispetto a quelli delle altre Forze non abbiamo potuto far a meno di approfondire. Se piccole differenze possono essere tollerate e motivate, divari più ampi possono invece celare problemi più profondi. E molto probabilmente questo è il caso.

In particolare, ci sono differenze di prezzo per i servizi (dai lettini agli ombrelloni) che arrivano fino al doppio, nonostante si tratti di Ops normati a livello generale dalla Difesa. Per citare qualche esempio, il costo di due lettini con ombrellone nello stabilimento dell’Aeronautica Militare è di 8 euro, contro i 14 euro chiesti presso l’organismo della Marina Militare.

Il costo del parcheggio presso l’Aeronautica Militare è di circa 2 euro, mentre allo stabilimento della Marina Militare ne vengono chiesti 5. E non è tutto. Come abbiamo appurato con mano, i bagnanti civili possono senza difficoltà trovare un parcheggio allo stesso costo o poco superiore nelle immediate vicinanze. È chiaro che viene completamente a mancare il presupposto di esistenza stesso di uno stabilimento dedicato alla Forza Armata.

Cosa succede, dunque? I militari della Marina spesso preferiscono gli stabilimenti di altre Forze, dove appunto accedono ai servizi con notevole risparmio, perdendo l’occasione di socializzare con i colleghi con cui hanno mansioni e affinità in comune. Naturalmente, anche la socialità interforze è da guardare con occhio positivo, ma non è equo che un’intera Forza Armata sia, per forza di cose, portata a ciò.

Ciò apre un secondo problema, ovvero il grande afflusso di terzi, ospiti dei militari, che invece accedono allo stabilimento della Marina Militare. Al di là del caso particolare del parcheggio, infatti, accedono comunque a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagherebbero altrove e non devono nemmeno essere accompagnati da un militare.

Di fatto, lo stabilimento balneare della Marina Militare di Capo Miseno attrae più soggetti terzi che militari della Forza Armata in questione, perdendo del tutto l’intento sociale. Una problematica che, peraltro, emerge già dal regolamento dello stesso stabilimento. Qui, infatti, nella sezione dedicata al “Personale di altre FF. AA.” sono infatti menzionati anche i dipendenti in servizio presso altri Ministeri, Enti locali dell’Area Campana e Corpi di Polizia.

Al di là della confusione inevitabile di questo paragrafo, è evidente nello stabilimento c’è un grande afflusso di bagnanti non appartenenti alle Forze Armate. I soggetti citati hanno infatti la priorità, subito dopo i militari stessi, e la carenza di questi ultimi non fa che aprire le porte agli ospiti. Quando uno stabilimento, pensato con funzione di Organismo di protezione sociale, accoglie più esterni che militari il problema è evidente. Senza contare che costoro pagano un leggero sovrapprezzo.

Perché allo stabilimento della Marina si paga di più?

Abbiamo cercato di comprendere le ragioni di questo problema, individuando sostanzialmente una causa generalizzata, cioè della maggior parte degli stabilimenti balneari della Marina Militare, e una più specifica. Oltretutto, trovandosi Capo Miseno proprio sul mare della penisola flegrea, lo stabilimento della Marina è quello più antico, che ha poi dato spazio alle altre Forze.

Come prima cosa, le differenze in merito ai prezzi, ai regolamenti e all’organizzazione generale non spiccano soltanto rispetto alle altre Forze, ma anche tra gli stessi stabilimenti della Marina sul territorio italiano. Manca omogeneità, quasi come se ognuno seguisse regole proprie, lasciando i militari allo sbaraglio.

Una componente importante è quindi quella della gestione degli stabilimenti, che per le altre Forze è meno differenziante, grazie all’impegno dell’amministrazione per finanziare almeno i servizi essenziali e parte della manutenzione ordinaria e straordinaria.

Questo non significa che gli stabilimenti dell’Esercito e dell’Aeronautica godano di privilegi, anzi anche qui non mancano le difficoltà, ma hanno in linea generale accesso al minimo edittale per il funzionamento dello stabilimento. Così, è possibile chiedere ai militari contributi più modesti e perseguire la finalità di protezione sociale, nonostante le problematiche.

Con la Marina Militare questo non accade, dunque per sostenere i costi di gestione vengono applicati prezzi alti, con il conseguente incentivo agli esterni. Questi ultimi sono la clientela più sostanziosa dello stabilimento e peraltro apparentemente proficua, visto che l’Ops gode di una gestione eccellente, quasi manageriale, e tecnologica, evidentemente finanziata come descritto.

In questo abbiamo anche ipotizzato un problema specifico che tocca lo stabilimento di Capo Miseno, in particolare riguardo alla scarsa concorrenza relativa alla gestione. Per gli stabilimenti locali delle altre Forze Armate la gestione, infatti, cambia periodicamente secondo le gare. In questo modo è possibile scegliere i servizi più appetibili e convenienti.

Nel lido della Marina, invece, la gestione è la medesima da circa 23 anni, poiché viene rinnovata periodicamente a fronte del sobbarcarsi di alcuni interventi e migliorie per lo stabilimento. Una scelta efficiente da parte dell’amministrazione, ma che non dovrebbe penalizzare i lavoratori.

Si apre qui un ulteriore interrogativo, pensando ai controlli di ispezione periodici a carico dei Comandi. Non possiamo pensare che militari qualificati non abbiano rilevato queste anomalie, che vi assicuriamo essere immediatamente percepibili, finanche senza entrare nello stabilimento.

È ovviamente da escludere l’idea che le ispezioni abbiano volutamente tralasciato di rilevare queste storture, che non sarebbe un pensiero appropriato per i professionisti. L’ipotesi migliore è che per qualche motivo i controlli siano scarseggiati.

Abbiamo chiesto, in proposito, un’opinione al sindacato Sim Marina, che ha così commentato:

La prerogativa di “visitare strutture e reparti” ai sensi dell’art 1479 bis del Codice dell’Ordinamento Militare viene esercitata da Sim Marina al solo fine di tutelare il personale militare nell’ambito delle competenze delle APCSM. Al riguardo, per recenti espresse disposizioni dello Stato Maggiore Marina, le visite “non possono assumere funzioni di carattere ispettivo da parte dei rappresentanti delle Associazioni”. Pertanto,
questo Sindacato nel confermare l’esistenza di una sensibile disparità di prezzo con gli altri Organismi di Protezione Sociale della zona, non è messo nelle oggettive condizioni di poter conoscere altro e ciò proprio in ragione delle succitate disposizioni. Infatti, ad esempio, la semplice richiesta di visionare atti, si scontrerebbe con un netto rifiuto perché la Forza Armata porrebbe il veto giustificandolo come una “funzione di carattere ispettivo” non ritenuta - da essa stessa - possibile per il sindacato. Questo sindacato ritiene che nell’ambito di una gestione amministrativamente corretta degli Organismi di Protezione Sociale, su cui Sim Marina non dubita, la trasparenza non possa essere vista come un ostacolo, bensì come un valore aggiunto perché farà bene ai militari tutti ed all’amministrazione stessa.

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