Paola Gentile - 15 febbraio 2022
Terza guerra mondiale: potrebbe scoppiare in caso d’invasione dell’Ucraina?
Con l’invasione russa in Ucraina si aprirebbero scenari disastrosi dove a rimetterci sarebbe per prima l’Italia.
Se la Russia dovesse invadere l’Ucraina c’è il forte rischio che scoppi la terza guerra mondiale.
Lo ha detto senza mezzi termini il Presidente americano Joe Biden, affermando con estrema gravità che “quando americani e russi iniziano a spararsi” in quel momento preciso parte il conflitto.
Le ragioni di questa acredine sono da ricercarsi nell’intento di Vladimir Putin affinché l’Ucraina non entri nella NATO, così da scongiurare l’accerchiamento e il conseguente isolamento.
Ricordiamo infatti che la Russia è monitorata costantemente dalla NATO che ne controlla il riarmo e ne mitiga il bacino d’influenza, mediante la presenza delle sue truppe al confine sud-est dell’Europa.
Ma i piani della Russia sono anche altri:
- Aumentare il bacino d’influenza sugli stati vicini, vedi annessione della Crimea del 2014;
- Controllo della regione del Donbass;
- Dominio sull’Europa tramite la fornitura di gas.
Qualora questo dovesse verificarsi, Washington perderebbe il suo potere egemonico sull’Europa.
Terza guerra mondiale: che tipo di guerra sarebbe
La tensione tra USA e Russia è talmente alta che il ruolo giocato dall’Ucraina è pari a quello di una pedina mossa su di uno scacchiere ben più ampio, dove a decidere le sorti della partita sono due avversari che si detestano da tempo immemore.
Tuttavia, questo terzo conflitto mondiale sarebbe un unicum nella storia delle guerre, si tratterebbe infatti di una guerra totale, e non come la si intendeva nel 1939, sarebbe di portata ben più grande, non solo per le forze belliche a disposizione di USA e Russia, ma per l’appoggio che darebbero sia i Paesi della NATO, tra cui l’Italia che ha già assicurato il suo, oltre agli strumenti di distruzione di massa uniti a quelli cyber di disinformazione, manipolazione delle notizie e campagne di alterazione della realtà. Uno scenario alla 1984 di Orwell, per intenderci.
Nonostante i BTG russi e l’arsenale americano, la guerra non conviene in primis a Mosca, che si ritroverebbe schiacciata dalle sanzioni NATO, isolata senza poter commercializzare il gas metano e impegnata ad affrontare un conflitto che è in primis lei a non volere.
D’altra parte, Putin è a un bivio: se la NATO non prenderà in considerazione le richieste russe, gioco forza, lui dovrà agire e fonti americane ipotizzano un intervento proprio il 16 febbraio, data in cui si terrà la Ministeriale per decidere il numero di soldati e mezzi italiani, ed europei, da spedire al confine sud-est dell’Europa, oltre ad un riassetto delle truppe del Patto Atlantico di stanza in quella zona.
Va precisato che la spedizione italiana potrà partire solo dopo che il Parlamento ne avrà dato l’autorizzazione.
Terza guerra mondiale: come si sta muovendo l’Italia
Da parte sua, l’Italia sta tentando il tutto per tutto pur di evitare il conflitto.
Dopo gli esiti fallimentari dei diversi bilaterali che hanno visto impegnati a rotazione i leader mondiali per cercare di trovare un punto d’incontro con il Cremlino, il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, sarà oggi a Kiev e giovedì a Mosca per percorrere nuovamente la linea diplomatica. Intanto Putin fa sapere che il dialogo con l’America prosegue, ma tiene a precisare che non sarà infinito.
Inoltre, la linea italiana presentata dal premier Mario Draghi è: “Ferma postura di deterrenza, mantenendo aperto il dialogo con Mosca” ma anche “opportunità di sanzioni gravi” in caso di invasione dell’Ucraina, “pur continuando a sperare in un utile dialogo”.
Insomma, un doppio binario che non vuol dire doppio gioco. Intanto la Farnesina ha chiesto agli italiani che vivono in Ucraina di rientrare e a quelli che sono in procinto di andarci di evitare il viaggio.
Terza guerra mondiale: cosa rischia l’Italia
Il conflitto USA - Russia potrebbe avere risvolti nefasti per il nostro Paese. Con l’appoggio alla NATO contro Putin, l’Italia rischia di perdere un partner commerciale di peso nella nostra economia.
Mosca è infatti il 14esimo paese al mondo dove vengono destinate un numero ingenti di merci italiane, con un fatturato pari a 20 miliardi di euro. Oltre alla perdita delle forniture di gas. L’Italia, infatti, importa il 40% del gas naturale dalla Russia. Forniture che il Cremlino ha già ridotto del 30-40% da inizio anno per tutta l’Europa.
Vero è che il 67% del gas russo viene esportato in Europa, ottimo cliente per Mosca. Perderlo significherebbero danni enormi per l’economia russa, e nemmeno l’esportazione alla Cina potrebbe colmare il deficit.
Terza guerra mondiale: cosa succederebbe dopo l’invasione
Nonostante lo scenario preoccupante, gli esperti sono fiduciosi che la terza guerra mondiale non scoppierà.
O meglio che non sarà la Russia ad innescare la miccia. Le esercitazioni e lo spiegamento di forze al confine ucraino sono solo atti dimostrativi per aumentare la tensione.
Tuttavia, Putin potrebbe finanziare un attacco ucraino alla Russia e in quel caso dovrebbe rispondere con il fuoco al fuoco.
Se l’invasione dovesse concretizzarsi sarebbe guerra a tutto campo, e i risvolti sono quelli tipici di un conflitto:
- Morti;
- Feriti;
- Numero inimmaginabile di sfollati;
- Aumento dei prezzi di molti prodotti e beni di prima necessità.
L’Europa vedrebbe finire il clima di pace che ha mantenuto saldo per ottant’anni.