Aurora Marinaro - 16 dicembre 2024
Vittime del servizio, riconoscimento e diritti
Ecco cosa c’è da sapere sulle vittime del servizio nelle Forze Armate. Qual è la differenza con le vittime del dovere e cosa c’entra la causa di servizio.
Nell’ambito delle Forze Armate esiste il riconoscimento della qualità di vittima per il militare che ha subito lesioni, infermità, invalidità permanenti o finanche il decesso. Lo status di vittima è fondamentale per far valere i diritti del militare o dei suoi prossimi congiunti, in riferimento a particolari onorificenze e benefici di natura economica.
La legge distingue in proposito tra vittime del dovere, vittime del servizio e vittime del terrorismo e della criminalità organizzata. Si tratta di tre categorie ben distinte, ognuna con le proprie peculiarità nonostante gli inevitabili punti in comune. La qualità di vittima di servizio, in particolare, dà spesso adito a interpretazioni scorrette o incomplete. Non deve essere confusa con quella di vittima del dovere, né con il riconoscimento della causa di servizio.
La sola definizione può comprensibilmente non riflettere un’immagine chiara, non essendo immediata la differenziazione tra i concetti di dovere e servizio, quanto meno per chi non fa parte delle Forze Armate e/o non ha esperienza in questo ambito. Si tratta invece di informazioni essenziali, soprattutto - ma non solo - per i congiunti del militare.
Chi sono le vittime del servizio
Viene riconosciuta la dipendenza dalla causa di servizio per infortuni, lesioni, invalidità e decesso occorsi appunto durante lo svolgimento del servizio o comunque di attività legate al servizio o ai compiti istituzionali. Non sempre il riconoscimento della causa di servizio porta allo status di vittima di servizio, questi due concetti spesso confusi devono essere distinti.
Sono vittime del servizio soltanto i militari che subiscono un’invalidità permanente o il decesso in eventi per cui è riconosciuta la causa di servizio. In altri termini, non tutti coloro ai quali viene riconosciuta la causa di servizio sono vittime di servizio. Quando la causa di servizio porta al decesso o a un’invalidità permanente, invece, c’è lo status di vittime del servizio.
Si tratta di una categoria differente rispetto alle vittime del dovere, che riguardano anche lesioni differenti ma soltanto particolari contesti operativi (per esempio nell’ambito del contrasto alla criminalità).
Che diritti hanno le vittime del servizio?
I congiunti delle vittime del servizio hanno diritto a essere immessi nel ruolo di volontari in servizio permanente a chiamata diretta nominativa, nell’ambito di ciascuna Forza Armata. Hanno questo diritto (e possono fruirne anche contemporaneamente):
- coniuge o unito civilmente;
- figli;
- fratelli e sorelle.
La chiamata diretta nominativa è possibile soltanto quando il decesso o l’invalidità permanente non inferiore all’80% sono avvenuti durante missioni internazionali o nelle attività operative definite dall’apposita direttiva del ministero della Difesa:
- difesa integrata del territorio;
- controllo del territorio e sorveglianza sull’integrità dei confini;
- operazioni speciali:
- attività subacquea;
- attività anfibie, antinave, antisommergibile e antiaerea;
- attività di contraviazione, supporto aereo offensivo, interdizione, ricognizione, sorveglianza ed informazione, supporto ad operazioni aeree;
- attività di guerra elettronica, attività di contromisure mine; approntamento e predisposizione di mezzi, strumenti e attrezzature militari;
- attività militari condotte in contesti reali o realistici per il raggiungimento ed il mantenimento della prontezza dello strumento militare;
- attività di collaudo e sperimentazione; attività di ripristino di mezzi e strutture essenziali per operare;
- operazioni di evacuazione di personale, nazionale e non, da aree di crisi al di fuori del territorio nazionale; operazioni per la sicurezza delle aree a sovranità nazionale all’estero;
- assistenza militare a Paesi amici;
- attività di polizia dell’alto mare per il rispetto delle norme di diritto internazionale e di accordi internazionali;
- attività di controllo antimmigrazione clandestina;
- attività di concorso connesso con la salvaguardia delle libere istituzioni per esigenze di ordine pubblico, comprese le attività antiterrorismo;
- attività di vigilanza pesca e lotta ai traffici illeciti;
- interventi in circostanza di pubblica calamità e di pubblica utilità; interventi antincendi;
- attività di rilevamento nucleare, biologico e chimico ed effettuazione dei relativi interventi di bonifica;
- attività di bonifica di ordigni esplosivi;
- attività di soccorso per la salvaguardia della vita in terra e in mare; gittamento ponti;
- operazioni a contrasto dell’inquinamento marino da idrocarburi e da altri agenti;
- rilevazioni idroceanografiche, aerofotogrammetriche e campagne geotopo-cartografiche;
- interventi in emergenze idriche;
- interventi per soccorso a malati e traumatizzati gravi;
- interventi in camera di decompressione o iperbarica;
- trasporti con mezzi militari, scorte.
Naturalmente l’immissione avviene previa richiesta dell’interessato tramite il portale ministeriale, compatibilmente con le esigenze organiche e i requisiti di idoneità.
Le vittime del dovere con invalidità dovuta a causa di servizio hanno inoltre diritto all’iscrizione nel ruolo d’onore, quando compete loro la pensione privilegiata ordinaria. Infine, si matura il diritto all’avanzamento per decesso o permanente inidoneità.
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