Paola Gentile - 6 aprile 2022
Mancato rinnovo del contratto: importo arretrati per ogni mese di ritardo
Il personale delle Forze Armate e di Polizia attende ancora gli aumenti previsti dal rinnovo contrattuale e gli arretrati degli ultimi tre anni.
Gli aumenti previsti nel rinnovo contrattuale 2019-2021 per il personale delle Forze Armate e di Polizia slittano ancora.
Ne abbiamo parlato ampiamente nei giorni scorsi, con l’intervento del mondo politico e dei sindacati che premono affinché l’iter burocratico giunga a compimento e il provvedimento venga attuato con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Il rinnovo è avvenuto il 23 dicembre scorso e sarebbe dovuto entrare in vigore già dal 1° gennaio 2022; pertanto, il personale militare e di Polizia sta aspettando da tre mesi che gli emolumenti stanziati nel rinnovo contrattuale vengano elargiti. Insieme alla parte economica, c’è tutta una parte previdenziale e normativa che attende ancora di essere goduta.
Mancato rinnovo del contratto: quanto spetta di arretrati
Per quanto riguarda lo stipendio di un poliziotto, a quello tabellare vanno aggiunti gli incrementi previsti dal contratto e le indennità accessorie.
Il personale avrebbe dovuto godere degli arretrati 2019-2021 e degli aumenti salariali 2022 già a partire dal 1° gennaio di quest’anno ma, a causa del mancato rinnovo, ancora non sono stati erogati.
Gli arretrati per il triennio 2019-2021 vengono calcolati al netto dell’indennità contrattuale e compresivi di una tantum. La cifra complessiva spettante è pari a 1.372,34€ per l’agente e a 1.892,61€ per il commissario capo.
A partire dal 1° gennaio 2022, per il commissario capo sono previsti aumenti pari a 128,56€ e per l’agente pari a 84,29€. Ora, per calcolare quanto spetta di arretrati 2022, basta moltiplicare la cifra per le mensilità non ancora erogate che si aggiungono agli arretrati già spettanti per il triennio passato.
Al 1° aprile 2022, gli arretrati spettanti per il commissario capo ammontano a:
128,56 x 4 (mensilità) = 514,24€
Per l’agente:
84,29 x 4= 337,16€
Il tempo trascorso per il rinnovo contrattuale è direttamente proporzionale agli arretrati spettanti. Vale a dire che gli arretrati 2022 verranno erogati da gennaio fino all’entrata in vigore del rinnovo. Le cifre sono da intendersi lorde.
Per le Forze armate, dal 1° gennaio 2022, il Primo Caporal Maggiore dell’Esercito in servizio permanente, riceverà 60,00€ netti. Gli arretrati spettanti 2019-2021 ammontano a 700,00€ netti. L’incremento contrattuale 2022 deve tenere conto anche dell’abbassamento delle aliquote fiscali, pertanto i 60,00€ verranno incrementati. Ovviamente bisogna calcolare anche gli arretrati 2022 fino all’entrata in vigore del provvedimento.
A subire gli effetti del ritardo del rinnovo è anche il personale dell’Arma dei Carabinieri. A partire dal 1° gennaio 2022, l’aumento annuo lordo (somma tra stipendio e indennità mensile pensionabile) va da un massimo di 1.671,28€ a un minimo di 1.095,79€.
Il calcolo per conoscere a quanto ammontano gli arretrati mensili è presto fatto: basta dividere l’aumento annuo lordo per tredici mensilità. Il numero finale sarà la cifra spettante mensilmente a partire dal 1° gennaio 2022.
Quindi: 1.671,28€ diviso 13, darà 128,56€ come cifra mensile degli arretrati 2022 che, moltiplicati per 4 ammontano a 514,24€.
Con l’aggiunta del bonus una tantum, dell’indennità pensionabile e dell’incremento di stipendio, il Capitano percepirà un totale arretrati (triennio 2019-2021) pari a 1.887,71€; mentre il Carabiniere 1.369,01€ (approfondimento qui).
Al di là delle cifre, degli arretrati e degli aumenti spettanti e che in ogni caso verranno erogati, occorre solo continuare a pazientare; quello che fa storcere il naso è proprio l’attesa di ricevere quanto è dovuto.
Con la crisi dovuta alla guerra, l’aumento dell’inflazione e l’indebolimento del potere di acquisto, poter contare su un aumento stipendiale e sugli arretrati fa comodo a tutte quelle famiglie che attendono da molto tempo e che non meritano che la burocrazia rallenti un rinnovo contrattuale che, ricordiamolo, è avvenuto già a scadenza.
Mancato rinnovo del contratto: indennità di vacanza contrattuale
L’indennità di vacanza contrattuale è un aumento aggiuntivo e provvisorio della retribuzione che viene erogato dallo Stato e riconosciuto sullo stipendio dei lavoratori dipendenti tra la scadenza di un CCNL (quello 2019-2021) e il successivo rinnovo (il cui iter è in fase di evoluzione).
Dopo tre mesi dalla scadenza del contratto collettivo, i lavoratori - che non hanno ancora beneficiato degli incentivi previsti nel rinnovo, poiché non ancora in vigore - percepiranno l’indennità di vacanza contrattuale.
Proprio perché si tratta di un aumento provvisorio ha una sua scadenza e viene sospeso nel momento in cui il nuovo contratto entra in vigore.
Quindi, l’IVC verrà corrisposta in due step: uno dal 1° aprile 2022 al 30 giugno 2022, il personale delle Forze dell’Ordine riceverà un primo aumento stipendiale dello 0,3% del nuovo tabellare, mentre a luglio dello 0,5%.
Un agente di Polizia che in media guadagna 1.600€ lordi, con l’indennità di vacanza contrattuale avrà un aumento in busta paga pari a 4,80€; mentre il commissario capo, che percepisce uno stipendio lordo mensile di 2.297€, avrà un aumento di 6,89€.
A luglio, l’indennità di vacanza contrattuale sarà, rispettivamente, di 8,00€ e 11,48€, grazie all’aumento della IVC allo 0,5%; invece dal 1° aprile al 30 giugno 2022 resta allo 0,3%.
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