Luca Restivo - 1 giugno 2022
Rinnovo contratto Forze armate e Polizia: le reazioni dei sindacati
Le sigle sindacali plaudono alla pubblicazione del provvedimento. Ma ora serve fare presto: tutti gli emolumenti nel mese di giugno.
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del rinnovo contrattuale 2019-2021 per il personale delle Forze armate e di Polizia ha fatto penare non poco.
Nella serata di ieri, il provvedimento è stato finalmente pubblicato in GU e tempestivamente ne abbiamo dato notizia (qui).
L’entrata in vigore del contratto, che ingloba al proprio interno tutta una serie di novità stipendiali e normative, è il 15 giugno.
La palla quindi passa a NoiPa, il sistema demandato ad elaborare le buste paga e consentire che gli emolumenti previsti, parliamo di arretrati e adeguamenti salariali, vengano inglobati già nei cedolini stipendiale di giugno.
È proprio questo l’appello unanime che si leva dalle sigle sindacali delle Forze armate e di Polizia. Non devono esserci più indugi e gli emolumenti, comprensivi del FESI, devono necessariamente essere erogati in questo mese, magari con un cedolino straordinario, se non si dovesse fare in tempo a liquidarli nella busta paga.
Non fosse altro per ripagare l’attesa che le donne e gli uomini in divisa hanno dovuto subire. Un’attesa che rischiava di diventare cronica.
Come già detto in precedenza, ora sta alla politica fare di tutto affinché i tempi siano più brevi possibili.
Intanto, le sigle sindacali di Forze armate e Polizia plaudono a questo traguardo e tramite note stampa comunicano al personale un importante risultato.
Rinnovo contratto Forze armate e Polizia: le reazioni dei sindacati
Le pressioni fatte dalla sigla sindacale ASPMI (Associazione Sindacale Professionisti Militari), insieme al SAM (Sindacato Autonomi Militari), hanno dato i loro frutti.
L’Amministrazione avrebbe pubblicato il provvedimento in GU il 7 giugno, se non fosse stato per le sollecitazioni volte ad anticipare la pubblicazione, avvenuta il 31 maggio 2022, e la relativa erogazione di arretrati e adeguamenti stipendiali.
“ASPMI continuerà a fare le dovute e sacrosante rivendicazioni affinché i pagamenti vengano effettuati nel mese di giugno insieme al FESI, al fine di dare una giusta ed adeguata risposta al personale e premiare il lavoro incessante dei tecnici dell’Amministrazione”.
È stato il commento della sigla sindacale, che fa il paio con l’omologa SAM: “Il SAM resta mobilitato affinché venga a concretizzarsi nel breve termine con emissione straordinaria il dovuto per il nostro personale”.
Essenziale diventa ora il pagamento di quanto dovuto, avendo come obiettivo la celerità. Elemento condiviso anche dalle sigle sindacali della Polizia.
Il Sindacato Autonomo di Polizia (SAP), ha dichiarato in una nota: “Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento firmato nel dicembre scorso, si compie una decisiva tappa nell’iter previsto. Si spera che non vi siano ulteriori ritardi per il pagamento delle somme a beneficio dei colleghi”.
Gli fa eco il COISP (Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia): “Ora dovrà essere adeguato il nostro stipendio con gli incrementi mensili statuiti dal Contratto e dovranno inoltre arrivare gli arretrati del triennio 2019-2021 oltre alle mensilità dallo scorso mese di gennaio”.
Arretrati che “dovranno essere percepiti dai Poliziotti entro il mese di giugno e l’adeguamento stipendiale si concretizzi nel cedolino della medesima mensilità”.
Concorde il SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria): “Ora al via arretrati ed adeguamenti stipendi”.
D’accordo anche il sindacato della Guardia di Finanza, USIF (Unione Sindacale Italiana Finanzieri): “Adesso è impensabile che il personale attenda ulteriori tempi biblici per il ristoro delle spettanze, anzi è imprescindibile che NoiPa provveda all’immediato aggiornamento stipendiale ed a corrispondere gli arretrati già entro il mese di giugno attraverso l’emissione di un "cedolino straordinario”.
E il SILF (Sindacato Italiano Lavoratori Finanzieri) parla di “un’emissione straordinaria per corrispondere aumenti (circa 60,00 euro netti medi) ed arretrati (circa 1.500,00 netti medi) nel mese di giugno, oppure operare l’adeguamento con la mensilità ordinaria di luglio 2022”.
Quello che si evince dai commenti delle sigle sindacali è che quanto spetta venga erogato nella busta paga di giugno o che si provveda con un cedolino straordinario sempre nello stesso mese.
Se i pagamenti ipotizzati per giugno dovessero saltare, il mese imprescindibile per l’erogazione diventerebbe luglio.
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