Carta elettronica Forze dell’Ordine, cos’è davvero il nuovo contributo di cui tutti parlano

Carta elettronica Forze dell'Ordine, cos'è davvero il nuovo contributo di cui tutti parlano

Si parla della Carta elettronica per le Forze dell’Ordine, il bonus per la formazione professionale dedicato agli operatori di pubblica sicurezza. Ecco di cosa si tratta davvero.

In questi giorni si è ripreso a parlare della Carta elettronica per le Forze dell’Ordine, uno strumento pensato per garantire l’aggiornamento professionale e la formazione continua in maniera agevolata. Proprio nella giornata di oggi - giovedì 26 settembre - la Camera dei deputati ha esaminato il testo della proposta, chiedendo al governo di adottare le misure ritenute opportune per agevolare le attività formative del personale, nel limite delle risorse a disposizione.

Ci troviamo quindi in una fase decisamente prematura, ben lontana dall’approvazione e dall’ufficializzazione dell’iniziativa. È ancora tutto incerto da questo punto di vista, perché il governo è chiamato a scegliere innanzitutto se introdurre la Carta delle Forze dell’Ordine e poi, eventualmente, a definire i criteri di assegnazione e utilizzo della stessa. La definizione delle risorse è dunque ancora lontana, anche se nel frattempo non si può far a meno di apprezzare il rivolgimento del pensiero al personale delle forze di pubblica sicurezza.

Anche sotto questo profilo, però, c’è poco da festeggiare. Nell’atto della Camera contenente l’ordine del giorno n. 9/01660-A/038 si legge chiaramente che l’iniziativa è rivolta a:

  • Polizia di Stato;
  • Guardia di Finanza;
  • Polizia Penitenziaria;
  • Corpo Forestale;
  • Arma dei Carabinieri.

Non manca qualcuno? Da tempo anche l’Esercito Italiano è impiegato in maniera massiccia nella pubblica sicurezza, soprattutto - ma non solo - tramite l’Operazione Strade Sicure.

Carta elettronica per le Forze dell’Ordine, quando si pensa all’Esercito?

In caso di necessità non si manca di ricorrere ai militari per fornire il loro prezioso contributo nella sicurezza interna, come peraltro previsto dal Codice dell’ordinamento militare, però nelle misure dedicate agli operatori che svolgono questi compiti l’Esercito viene raramente citato.

Lo ha sottolineato anche Francesco Gentile, Segretario generale dell’ASPMI Esercito, pur apprezzando concettualmente la proposta riguardante la formazione.

Ben vengano le iniziative come la Carta delle forze dell’ordine, che mostrano di riconoscere l’importanza della formazione e dell’aggiornamento professionale. Al contempo, nonostante sia presto, c’è da chiedersi come avverrà la distribuzione delle risorse per i progetti di questo tipo, visto che aspetti più importanti per gravità e condivisibilità attendono ancora un intervento, primo fra tutti la specificità. Nonostante l’urgenza di utilizzare i fondi a disposizione per le problematiche più delicate del personale, potendo poi pensare anche al resto, abbiamo accolto positivamente l’idea della Carta elettronica, salvo scoprire che l’Esercito Italiano è di nuovo in una posizione di svantaggio. Anche noi ci svolgiamo un servizio di pubblicità utilità, soprattutto nell’ambito dell’Operazione Strade Sicure, e ci aspettiamo che ciò venga riconosciuto per tempo, evitando una discriminazione immotivata e ingiusta.

Opinione condivisa dai sindacati dell’Esercito Italiano, tra cui USMIA, come sottolineato da Leonardo Nitti, Segretario generale di USMIA Interforze e per l’Esercito, che si dice chiaramente d’accordo all’introduzione della Carta elettronica per le forze dell’ordine, a patto che vengano inseriti almeno i militari impegnati nell’Operazione Strade Sicure.

Si ricorda, infatti, che l’Operazione Strade Sicure è nata appositamente con lo scopo di affidare alle Forze Armate la collaborazione con le Forze di Polizia per le esigenze eccezionali di prevenzione della criminalità, con compiti di pattuglia, perlustrazione e vigilanza a siti sensibili. Al di là del fatto che l’impiego dei militari in questa Operazione è in continua crescita, si tratta già di un aumento specifico del compito di pubblica sicurezza, che compete ai militari in via non prioritaria e per circostanze appunto eccezionali.

Naturalmente, l’iniziativa risulta preziosa per il territorio italiano e per i cittadini, tanto da non aver suscitato grosse opposizioni, se non per alcuni episodi incresciosi riguardanti il trattamento riservato ai militari. I sindacati militari stessi ne riconoscono l’importanza, ma non ritengono accettabile che venga dimenticata al momento di riconoscere agevolazioni e benefici e questo è del tutto comprensibile.

Nello specifico, la Carta propone l’acquisto di libri, testi normativi e codici per la formazione professionale, ma anche di hardware e software, oltre all’iscrizione a corsi di aggiornamento o qualificazione “inerenti al profilo professionale”. Una sorta di bonus per incentivare ulteriormente la preparazione del personale, senza che pesi interamente sul bilancio familiare, potenzialmente con grandi risultati. Come già detto, tuttavia, in questa fase preliminare non si possono fare pronostici, anche perché il governo non dispone di ingenti risorse e ci sono tante altre problematiche per le Forze Armate e di Polizia che meritano di essere affrontate.

Leggi anche: Operazione Strade Sicure richiesta da tutti, ma chi paga?