Congedo parentale Forze Armate, licenza straordinaria fino ai 12 anni

Congedo parentale Forze Armate, licenza straordinaria fino ai 12 anni

La Funzione Pubblica è pronta a riconoscere la licenza straordinaria per congedo parentale fino ai 12 anni dei figli. Accolta la richiesta dell’ASPMI, via verso una nuova tutela della genitorialità.

Anche se i tavoli per il rinnovo di contratto non possono fare grandi passi avanti senza l’incontro con la presidente Meloni chiesto dai sindacati, c’è già un’importante novità per il contratto, più attento alla tutela della genitorialità delle Forze Armate. La piattaforma della Funzione Pubblica, con cui vengono pubblicate le proposte contrattuali considerate accettabili, cita infatti l’estensione del congedo parentale fino ai 12 anni del figlio, come peraltro era stato richiesto anche dall’Associazione sindacale professionisti militari.

Si fa riferimento alla licenza straordinaria per congedo parentale, corrispondente a 45 giorni di assenza dal servizio interamente retribuiti. Attualmente, i genitori delle Forze Armate possono usufruire del beneficio soltanto nei primi 6 anni di vita (o di ingresso in famiglia in caso di adozione) del minore. Gli ulteriori giorni di congedo, invece, sono usufruibili entro i 12 anni del minore, con retribuzione ridotta o nulla.

In questo modo i militari sono fortemente penalizzati, non avendo piena possibilità di gestire il beneficio a seconda delle esigenze familiari, dovendo rinunciarvi o usufruirne quando non necessario per poi assentarsi in caso di effettivo bisogno a danno della propria retribuzione. L’estensione del periodo di utilizzo della licenza straordinaria per congedo parentale è quindi un’ottima notizia, anche se non si può darne certezza fino alla firma del contratto.

Congedo parentale fino ai 12 anni per i genitori militari

Il solo fatto che la Funzione Pubblica abbia inserito in modo specifico questa condizione nella propria piattaforma, che è proprio definita “ipotesi di accordo sindacale” è però molto significativo. Da un lato, fa capire che si sta rinnovando davvero l’attenzione al benessere del personale militare e soprattutto la tutela di diritti fondamentali come la genitorialità. Di riflesso, si riconosce ai figli di militari la dovuta attenzione, visto il diritto a essere accuditi da entrambi i genitori, proprio come qualsiasi altro minore.

Dall’altro lato, è importante notare l’accoglimento di questa e altre proposte sindacali. Conferma non soltanto il riconoscimento del valore della trattazione portata in campo dalle APCSM, ma anche il loro ruolo centrale nella stessa contrattazione. Non dimentichiamo che per la prima volta i sindacati delle Forze Armate e di Polizia a ordinamento militare siedono al tavolo delle trattative e momenti come questo offrono una cartina tornasole importante sul loro impatto.

Di fatto, tra le misure a sostegno della genitorialità per le Forze Armate, la Funzione Pubblica ha già riconosciuto anche un’ulteriore disposizione: l’esonero del lavoro notturno al genitore collocatario con affidamento condiviso. Per il momento, infatti, questo beneficio va alle situazioni monoparentali, quando l’altro genitore è assente o deceduto oppure il genitore militare ha l’affidamento esclusivo della prole.

Sappiamo però che anche in caso di affidamento condiviso è sempre uno dei genitori, per l’appunto il collocatario, a vivere stabilmente con il minore, comprese le ore notturne. Per questo motivo, l’esonero dal servizio notturno su richiesta deve essere riconosciuto anche in questi casi, ovviamente nei periodi in cui il minore (fino a 12 anni) non è temporaneamente presso l’altro genitore.

Qualcosa sta cambiando per le Forze Armate

Ulteriore conferma del maggiore impegno per garantire al personale militare una maggiore conciliazione della vita professionale con le particolari esigenze della vita privata, anche alla luce dei diritti dei familiari, le ferie o la licenza solidale sono estese anche a chi assiste il coniuge o i figli maggiorenni “in particolari condizioni di salute”. Per il momento, infatti, la misura è riconosciuta soltanto ai lavoratori che assistono i figli minori, ponendo in estrema difficoltà le altre famiglie e spesso provocando loro un aumento della spesa.

Ovviamente, prima che la contrattazione giunga a termine queste novità potranno essere ancora più utili e numerose, ma non si può non notare positivamente l’effettivo impatto delle APCSM. È la dimostrazione che impegno, fermezza e chiarezza possono spostare l’ago della bilancia, nella speranza che il personale militare possa trovare pieno riconoscimento dei propri diritti, già compressi dalla professione sacrificante.

Qua la normativa attualmente in vigore: Congedo parentale Forze Armate, durata e quanto spetta