Marina Militare, ritarda il pagamento dei CFI, il SIM Marina chiede l’intervento del MEF

Marina Militare, ritarda il pagamento dei CFI, il SIM Marina chiede l'intervento del MEF

Il ritardo nel pagamento dei CFI turba il personale della Marina Militare e il SIM Marina, che chiede l’intervento del ministro dell’Economia e delle Finanze.

Gli equipaggi navali che hanno effettuato operazioni navali dal mese di maggio 2024 non riceveranno il compenso forfettario di guardia prima del mese di ottobre. Il pagamento slitta così di diversi mesi, senza alcun preavviso, scatenando il malumore del personale e di conseguenza del sindacato SIM Marina, sconcertato da quanto appreso.

In particolare, le APCSM di categoria sono state recentemente informate che i cedolini stipendi di agosto e settembre saranno sospesi per quanto riguarda il Compenso forfettario d’impiego (CFI) a causa di un problema di risorse. Si parla in proposito di mancato afflusso delle risorse stanziate con la delibera “missioni internazionali 2024” e il sindacato conferma di aver assodato il massimo impegno da parte dei vertici militari nel tentativo di risolvere la situazione.

Ed è per questo che dal sindacato arriva un accorato appello al ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, chiedendo di concretizzare le promesse e le intenzioni enunciate dal governo. La vicinanza al personale delle Forze Armate non può ridursi a ringraziamenti e complimenti, ma questo le Associazioni sindacali lo hanno già ricordato più volte, evidentemente senza ancora alcun riscontro.

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Ritardo nel pagamento dei CFI alla Marina Militare

Il personale dovrà assistere impotente a un lungo ritardo per ricevere emolumenti non soltanto dovuti ma anche, come ogni altro lavoratore, su cui aveva fatto affidamento per fronteggiare spese e incombenze. Impotente non è un termine a caso, perché la maggior parte di questi militari si trova ad oggi sulle navi, lontano da casa, e impossibilitato a intraprendere qualsiasi azione anche qualora volesse. Il condizionale è d’obbligo tenendo conto della disciplina e dell’obbedienza a cui è abituato che, come accade nelle altre Forze, spesso trattiene da qualsivoglia lamentela.

Così, il SIM Marina sente tutta la responsabilità per la tutela dei militari e non pare intenzionato a farli sentire soli. Ecco cosa ci ha raccontato:

Questa situazione non è più tollerabile, indipendentemente dall’origine del problema. L’eventuale incapacità gestionale della macchina burocratica o l’effettiva indisponibilità di risorse (e la scelta opinabile di priorità) non cambiano il risultato: lasciare gli equipaggi, tra l’altro a migliaia di chilometri da casa, senza ricevere il pagamento dei CFI, è qualcosa di assolutamente inaudito! Il SIM Marina mai accetterà questa situazione, soprattutto apprendendo che gli stessi vertici militari hanno cercato di evitare questo risvolto con sensibile impegno.

La nostra sollecitazione al Governo ed in particolare al ministero dell’Economia è la naturale conseguenza. È arrivato il momento che le belle parole spese nei confronti dei militari e gli impegni assunti pubblicamente per il loro benessere trovino una realizzazione concreta, partendo dall’essenziale ovvero dal riconoscere quanto spettante a quel personale che lontano da casa e tra mille difficoltà porta alto l’onere di questo Paese.

Il problema appare più che evidente, anche tralasciando l’entità - già modesta come per le altre Forze - dei Compensi Forfettari di Impiego. La preoccupazione più urgente resta ovviamente il ritardo nel pagamento su cui viene chiesta almeno l’attenzione da parte del ministero dell’Economia. Oltre alla questione strettamente personale e quindi al trattamento indecoroso che subiscono così i militari, guardando al problema con vedute più ampie le inquietudini non fanno che accrescere.

In questo momento storico c’è un’attenzione importante alla crescita della Difesa, con obiettivi e strategie piuttosto precisi e ambiziosi. Non è affatto rassicurante sapere che invece manca il riconoscimento di diritti basilari al personale già in servizio e si può soltanto auspicare in un repentino cambio di rotta. In secondo luogo, ledere ulteriormente la soddisfazione del personale è incredibilmente pregiudizievole in una fase in cui i giovani sono sempre più lontani dall’idea di arruolarsi.

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La delusione e lo scoramento di chi è già in servizio sono certamente una delle cause di allontanamento dalla Forza Armata, anzi più in generale dalle Forze Armate, che un tempo rappresentavano un vero e proprio sogno ambito dai giovani, ora decisamente scoraggiati.