Aurora Marinaro - 29 marzo 2023
Quando eredita l’ex moglie?
Ecco quando eredita l’ex moglie o ex marito secondo la legge e cosa cambia dopo separazione e divorzio.
Quando il defunto non ha lasciato alcun testamento si applica la successione legittima, che segue le regole stabilite dal Codice civile sugli eredi legittimi. Uno dei principi cardine in materia di successione è il diritto ereditario del coniuge, che è quasi incontrastabile. Tale diritto all’eredità dipende proprio dal vincolo coniugale, eppure si sentono spesso casi in cui l’ex coniuge eredita una parte del patrimonio e ci si chiede quindi come questo sia possibile.
Quando eredita l’ex moglie o ex marito
Il dubbio riguardo all’eredità degli ex coniugi nasce dal fatto che nel parlare comune si tende a generalizzare, senza utilizzare i termini con la loro effettiva accezione giuridica. Talvolta si parla di ex moglie per indicare la moglie separata oppure si cita l’eredità quando non ha a che fare con i beni di cui si tratta.
Precisare questi aspetti è fondamentale per far chiarezza, dato che l’ex moglie o ex marito che sia non può ereditare. Con il divorzio, infatti, si perde qualsiasi diritto successorio nei confronti dell’ex coniuge, però succede che:
- Il coniuge sia solo separato e pertanto ancora erede;
- l’ex coniuge divorziato eserciti altri diritti patrimoniale;
- gli eredi siano i figli minorenni del defunto, la cui eredità è in parte amministrata dall’ex coniuge superstite;
- il defunto abbia lasciato un testamento in favore dell’ex moglie o ex marito;
- i beni in possesso dell’ex coniuge derivano dallo scioglimento della comunione dei beni e non dall’eredità;
- l’ex coniuge superstite percepiva l’assegno divorzile.
È evidente che l’unico caso in cui l’ex coniuge eredita è quello in cui si tratta di una precisa ed esplicita volontà del defunto, altrimenti non si può parlare di eredità dell’ex coniuge perché alternativamente:
- Quello che viene definito ex coniuge è in realtà ancora sposato legalmente;
- non si tratta di eredità.
Il diritto successorio, infatti, si mantiene con la separazione (purché non ci sia stato addebito) e si perde soltanto con il divorzio. L’eredità è in ogni caso indipendente dai beni che sono in possesso dell’ex moglie o ex marito per altre ragioni (ad esempio perché risultanti dallo scioglimento della comunione dei beni dopo la separazione).
Eredità, cosa cambia con la separazione e il divorzio
La separazione è una sorta di fase intermedia e transitoria, dopo la quale le parti possono scegliere se riconciliarsi oppure terminare il matrimonio con il divorzio (vedi anche: differenze fra divorzio e separazione). L’effetto principale della separazione è la sospensione degli obblighi di convivenza e fedeltà, mentre tutti gli altri diritti e doveri coniugali permangono. I coniugi separati sono quindi sposati a tutti gli effetti e mantengono i reciproci diritti successori fino alla sentenza di divorzio.
L’eccezione è la pronuncia di separazione con addebito a carico del coniuge superstite, la quale comporta anche la perdita del diritto successorio, ma che comunque non incide su ulteriori diritti riservati anche gli ex coniugi. Anche in caso di divorzio, infatti, l’ex coniuge superstite non è più erede ma può avere diritto all’assegno divorzile a carico degli eredi, alla pensione di reversibilità e a una percentuale del Tfr.
Nel dettaglio, se l’ex coniuge superstite percepiva l’assegno divorzile a carico del coniuge defunto ha diritto a continuare a percepirlo a carico degli eredi. Questi ultimi possono anche accordarsi con l’ex coniuge superstite per l’erogazione una tantum, così da liquidare l’assegno. Ecco che all’apparenza l’ex moglie o l’ex marito sembrerebbero ereditare, quando in realtà il diritto esercitato è completamente diverso.
L’ex coniuge divorziato ha comunque diritto a una percentuale del Tfr, a meno che si sia risposato, e alla pensione di reversibilità. Quest’ultima viene ripartita dal giudice tra l’ex coniuge superstite e l’eventuale coniuge di seconde nozze del defunto.