Rinnovo di contratto Forze Armate, i consigli del Generale Domenico Rossi (ex presidente del Cocer) ai sindacati

Rinnovo di contratto Forze Armate, i consigli del Generale Domenico Rossi (ex presidente del Cocer) ai sindacati

Rinnovo di contratto per le Forze Armate, alla luce della sua esperienza da Presidente del Cocer, il generale Domenico Rossi, assoluto esperto in materia, consiglia le APCSM su cosa è meglio fare.

In occasione del nostro confronto in diretta, che potete recuperare sulla pagina Facebook di ForzeItaliane.it, tra le Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari sono intervenuti anche autorevoli professionisti esterni rispetto ai sindacati. Si tratta in particolare del professore Nicola De Marinis (in questo articolo ciò che ci ha spiegato) e del generale Domenico Rossi. In realtà, avrebbe dovuto partecipare anche il senatore Raffaele De Rosa, che purtroppo ha avuto un imprevisto, e cogliamo ancora l’occasione di ringraziare comunque per la disponibilità.

Torniamo ora a ciò che è stato detto nel confronto e in particolare alle parole del generale Rossi, che ha messo a disposizione di tutti la sua esperienza in materia. Generale di Corpo d’Armata dell’Esercito Italiano, già Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito, è stato anche deputato alla Camera alla XVII legislatura e Sottosegretario di Stato al ministero della Difesa nei governi Renzi e Gentiloni.

Il generale Domenico Rossi ha però un importante bagaglio di conoscenze anche dal punto di vista della contrattazione, nonostante i mezzi limitati fino all’istituzione delle APCSM, essendo stato presidente del Cocer interforze al X mandato. Proprio su alcuni temi della negoziazione ci ha fornito spunti saggi e lungimiranti, che abbiamo riassunto per voi.

Restare al tavolo e attenzione alla specificità: i consigli del generale Domenico Rossi alle APCSM

Prima di entrare nel vivo della questione, il generale Rossi ha fatto presente che essendo soltanto all’inizio di questo percorso, che vede per la prima volta i sindacati militari ai tavoli per il rinnovo, sarebbe necessaria una formazione più mirata, sia ai rappresentanti delle sigle che alla linea di comando.

In questo senso, l’esperienza sindacale della Polizia di Stato si pone come un autorevole esempio vista la sua lunga presenza ai tavoli, cosa che ricordiamo non è stata permessa nelle stesse condizioni ai sindacati militari fino alla legge n. 46/2022.

Al di là di ciò, il generale ha spiegato che secondo la sua esperienza alla guida del Cocer per ottenere risultati e contratti vantaggiosi bisogna essere determinati e “non mollare mai la presa”. La posizione corretta sarebbe quindi quella di rimanere al tavolo fino alla fine ed eventualmente decidere poi se firmare o meno l’accordo.

Il generale teme però le conseguenze della frammentazione, dovuta alla presenza di diversi sindacati delle Forze Armate, mentre le APCSM dovrebbero riunirsi in obiettivi e prospettive comuni, sia per il rinnovo di contratto che per i tempi futuri.

Per quanto riguarda la specificità, il generale ci ha ricordato che la norma è stata approvata nel corso del X mandato del Cocer e ritenuta dalla Rappresentanza militare “uno scoglio a cui potersi aggrappare” in caso di necessità di maggiori risorse per il personale. Il generale Rossi ammette che dovrebbe essere rivista e ampliata in favore del personale, ma invita a fare considerazioni “con intelligenza” soprattutto quando si chiedono atti di equità potenzialmente controproducenti.

Chiedere la pariteticità con altri lavoratori del Pubblico impiego non deve rischiare di far venir meno il riconoscimento della specificità, pertanto il generale ha invitato le sigle a trovare, nonostante le difficoltà, un punto di equilibrio senza dimenticare che i diritti e i doveri dei militari sono del tutto differenti dagli altri lavoratori pubblici.

Secondo l’opinione del generale, la questione deve essere fatta valere nel confronto con il presidente del Consiglio (che dovrebbe giustamente ricevere le sigle sindacali secondo l’esperto) ma non solo. Serve un intervento molto più complesso da questo punto di vista, perché il mancato riconoscimento delle Forze Armate inizia a livello culturale. Il generale Domenico Rossi ci ha infatti ricordato:

Non si può parlare di specificità o delle Forze Armate soltanto quando c’è una percezione di sicurezza particolare oppure in momenti tragici. Bisogna parlare di quello che fanno le Forze Armate ogni giorno per questo paese, non c’è sviluppo se non c’è sicurezza e non c’è sicurezza se non ci sono innanzitutto Forze Armate equipaggiate, addestrate e con personale adeguatamente retribuito.

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