Paola Gentile - 18 gennaio 2023
Cos’è il Ros Carabinieri e come entrare nel gruppo speciale che ha arrestato Matteo Messina Denaro
Tutto quello che c’è da sapere sul Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri che ha arrestato i boss di mafia, camorra e ‘ndrangheta più pericolosi d’Italia.
Nelle ultime ore i Carabinieri del Ros sono balzati agli onori della cronaca per l’arresto dell’ultimo boss della vecchia mafia Matteo Messina Denaro, assicurato alla giustizia dopo 30 anni di latitanza (ecco i latitanti più pericolosi).
Sebbene la maggior parte degli italiani scopra solo adesso chi sono i Ros, è bene ricordare che il Raggruppamento Operativo Speciale dell’Arma dei Carabinieri ha una storia gloriosa e prestigiosa alle spalle.
Quelli del Ros sono carabinieri speciali, invisibili, che durante le operazioni hanno sempre il volto coperto da un passamontagna per ragioni di sicurezza sia per loro che per le famiglie e si occupano prevalentemente di azioni ad alto rischio.
La cattura di Messina Denaro è solo l’apice di una costante azione investigativa che nel corso degli anni ha portato agli arresti, tra gli altri, di altri capi di Cosa Nostra come Totò Riina.
Il colonnello Lucio Arcidiacono, comandante del primo reparto investigativo del Ros dei carabinieri, ha dichiarato a Fanpage.it che al momento dell’arresto dell’ultimo boss di Cosa Nostra “Gli ho chiesto se confermava la sua identità, mi ha risposto: ’Lei lo sa chi sono. Sono Matteo Messina Denaro’”.
Un lavoro duro e faticoso quello del Ros dei carabinieri che può durare anche anni prima di dare i suoi frutti. Vediamo cosa sono i Ros e come entrare nel Raggruppamento Operativo Speciale.
Cos’è il Ros Carabinieri
Quando nasce
Il Raggruppamento Operativo Speciale dell’Arma dei Carabinieri nasce nel 1990, ed è figlio di quel Nucleo Speciale Antiterrorismo composto a Torino nel 1974 dal Generale Carlo Alberto dalla Chiesa per contrastare le Brigate Rosse.
Il Ros ha uno scopo più ampio rispetto al Nucleo, ovvero quello di contrastare la mafia e la criminalità organizzata e anche il terrorismo, ed è l’unico organo investigativo dell’Arma dei Carabinieri.
A rendere fattivo il Ros è il decreto-legge 13 novembre 1990 n. 324 e successivamente il decreto-legge 13 maggio 1991 n.152, convertito poi in legge dello Stato il 12 luglio 1991.
Nel 1992, all’interno del Ros, venne istituita un’unità speciale denominata CrimOr che portò alla cattura del capo dei capi di Cosa Nostra, Totò Riina.
Nel 2001, viene potenziato il reparto antiterrorismo con l’innesto di 200 uomini. Nel 2012 nasce anche il reparto Crimini violenti e tre anni dopo, nel 2015, quello Indagini Telematiche.
In 32 anni di storia, il Ros ha nel suo organico più di 1.000 uomini dei Carabinieri ed è operativo su tutto il territorio nazionale. Attualmente, il comandante del Ros è il Generale di Divisione Pasquale Angelosanto.
Di cosa di occupa
Il Ros è un reparto altamente specializzato in indagini di polizia giudiziaria, in particolar modo per i reati che riguardano:
- Sequestri di persona;
- Lotta alla criminalità organizzata (mafiosa, terroristica o eversiva);
- Traffico di armi e droga.
Il Raggruppamento si compone per un quarto da agenti di Polizia giudiziaria, mentre la restante parte è formata da Ufficiali e Sottufficiali dell’Arma dei Carabinieri che hanno la qualifica di Ufficiali di Polizia giudiziaria.
Ai Ros è affidato anche l’incarico di supportare informativamente gli altri reparti speciali dell’Arma (Comando carabinieri per la tutela dell’ambiente, Comando carabinieri per la tutela della salute, Comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale e Comando carabinieri antifalsificazione monetaria).
Fra gli strumenti di indagine utilizzati dal ROS vi è anche l’infiltrazione nelle bande criminali attuata soprattutto nei settori dei sequestri, del riciclaggio e reimpiego dei proventi illeciti e nel traffico di stupefacenti, armi, munizioni ed esplosivi.
Un’azione che avviene sulla scorta di quanto affermava il Generale dalla Chiesa circa l’importanza di mimetizzarsi, avendo come obiettivo principale quello di conoscere prima in maniera approfondita il fenomeno, il gruppo criminale, e poi procedere alla sua disarticolazione.
Come è articolato
Il Ros si compone di 4 reparti:
- Reparto Antiterrorismo, che definisce per l’Arma il quadro della minaccia eversiva e terroristica orientando e coordinando le attività informative e investigative svolte dai Reparti e dalle Sezioni Anticrimine congiuntamente all’organizzazione Territoriale, assumendo, se necessario, la direzione delle indagini nei casi di preminente rilevanza anche internazionale. Assicura, inoltre, lo scambio info-operativo con i collaterali organi di polizia nazionali ed esteri operanti nello specifico settore;
- Reparto Indagini Tecniche, che garantisce la ricerca e la sperimentazione delle attrezzature per le investigazioni, realizzando periodici scambi informativi con le polizie straniere specializzate nel settore, fornendo supporto tecnico-operativo alle articolazioni periferiche del Raggruppamento e dell’organizzazione Territoriale;
- Reparto Indagini Telematiche, istituito nel febbraio 2015 che rappresenta il “Polo Centrale” di riferimento per l’Arma dei Carabinieri nel contrasto alla criminalità informatica, nello studio e sperimentazione delle tecnologie per l’esplorazione del web e l’intercettazione dei flussi telematici;
- Reparto Crimini Violenti, istituito nel 2012, che assicura il potenziamento delle capacità investigative e di intervento dell’Arma dei Carabinieri in occasione di crimini particolarmente efferati che suscitano clamore nella pubblica opinione e nei casi in cui la scomparsa di persone può essere correlata ad un crimine.
Alle dirette dipendenze del Vice Comandante, oltre che le articolazioni periferiche sono posti i 3 Reparti del Servizio Centrale di Polizia Giudiziaria:
- I Reparto Investigativo, che concorre alle indagini in materia di criminalità organizzata di tipo mafioso e cattura dei latitanti di massima pericolosità, nonché alle attività di ricerca e sequestro dei beni di provenienza illecita nel quadro della speciale normativa antimafia;
- II Reparto Investigativo, che concorre alle indagini in materia di traffico di armi e sostanze stupefacenti, sequestri di persona, riciclaggio, criminalità multietnica e tratta di esseri umani. Provvede, inoltre, all’analisi dei fenomeni di narcotraffico, attuando il collegamento con la Direzione Centrale dei Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno per tutte le attività investigative in materia di stupefacenti condotte dall’Arma dei Carabinieri;
- III Reparto Analisi, che svolge attività di analisi e ricerca operativa sulle manifestazioni della criminalità organizzata, assicurando il supporto informativo alle attività investigative del R.O.S., mantenendo i rapporti con organismi nazionali ed esteri che si occupano di studio ed analisi dei fenomeni criminali. Partecipa a progetti di analisi interforze sui fenomeni criminali individuati dalle “Conferenze dei Servizi Centrali di polizia giudiziaria”.
La struttura anticrimine periferica è articolata in 8 Reparti Anticrimine (Torino, Milano, Roma, Bari, Napoli, Catanzaro, Reggio Calabria e Palermo) e 18 Sezioni Anticrimine, collocati in sede di Procure Distrettuali Antimafia e Antiterrorismo nonché 3 Nuclei a Livorno, Nuoro e Foggia.
Come entrare
Per entrare a far parte del Ros c’è bisogno che prima ci si arruoli nell’Arma dei Carabinieri tramite concorso pubblico (qui bando reclutamento Allievi Accademia).
Per diventare carabiniere ci sono due strade:
- Superare un concorso per aspirante carabiniere semplice, aspirando poi a diventare Ufficiale o Sottufficiale;
- Entrare nell’Esercito e poi fare il passaggio presso l’Arma dei Carabinieri.
È importante anche conseguire patenti, brevetti e avere un titolo di studio, meglio la laurea, che consentirà di aspirare a posizioni e ruoli più importanti.
Per entrare nel Ros non serve sostenere alcun tipo di concorso o esame. Sarà l’abnegazione e i risultati raggiunti nel lavoro che permetterà di essere inseriti dal superiore nella lista del Ros, una promozione che avviene per meritocrazia.
Arresti celebri
Il Ros ha effettuato molti arresti celebri. Quello di Matteo Messina Denaro è solo il più recente.
Negli anni ’90, gli uomini del Ros hanno arrestato esponenti di spicco della mafia, della ‘ndrangheta e della camorra, assicurando alla giustizia boss e latitanti tra i più pericolosi.
La squadra CrimOr, guidata dal celebre capitano “Ultimo”, al secolo Sergio De Caprio, arrestò il capo dei capi, boss di Cosa Nostra Totò Riina, nel 1993, dopo 24 anni di latitanza, a poca distanza dalle stragi del ’92 e del ’93 e dopo 11 anni dalla morte del Generale dalla Chiesa, attentato di cui Riina era uno dei mandanti.
Tra gli altri arresti importanti avvenuti ad opera del Ros vi sono quelli di:
- Paolo Di Lauro, boss della camorra, arrestato il 16 settembre 2005 a Napoli, latitante da 3 anni, protagonista della nota faida di Scampia;
- Giuseppe Morabito, detto "u tiradrittu" arrestato il 18 febbraio 2004 in Aspromonte, latitante da 12 anni, ritenuto uno dei boss più temuti della ‘ndrangheta;
- Pasquale Condello, detto il supremo, arrestato il 18 febbraio 2008 a Reggio Calabria, latitante da 18 anni;
- Gerlandino Messina, arrestato il 23 ottobre 2010 a Favara (AG) latitante da 12 anni, capo di “Cosa Nostra” della provincia di Agrigento;
- Matteo Messina Denaro, arrestato il 16 gennaio 2023 a Palermo (PA) latitante da 30 anni.
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