Luca Restivo - 7 settembre 2022
Cosa vogliono fare i partiti per le Forze dell’Ordine
Il centrodestra e il centrosinistra hanno le idee chiare su come intervenire in favore del personale.
Le elezioni politiche 2022 sono alle porte. Il 25 settembre i cittadini italiani aventi diritto si recheranno alle urne muniti di documento di identità e tessera elettorale per esprimere il proprio voto e decidere chi dovrà governare l’Italia per i prossimi cinque anni.
In questi giorni, al centro del dibattito vi sono i programmi elettorali ed in particolar modo i punti che riguardano la sicurezza del nostro Paese e il coinvolgimento delle Forze dell’Ordine.
Sono in molti a domandarsi cosa vogliono fare i partiti per la categoria, in particolar modo il personale delle Forze armate e di Polizia che, come vedremo, potrebbe nuovamente essere potenziato per l’Operazione Strade Sicure.
Se il centrosinistra resta fedele a quanto fatto per le Forze dell’Ordine in questi anni, grazie all’apporto del ministro Lorenzo Guerini alla guida del dicastero della Difesa, il centrodestra dedica un ampio spazio del suo programma ai militari, promettendo, come nel caso di Berlusconi, un maxi-aumento in busta paga.
A tenere banco è però un’altra questione: quella riguardante la reintroduzione del servizio militare, invocata a gran voce (e rispolverata ad ogni campagna elettorale) dal leader della Lega Matteo Salvini.
Una misura che, stando alle parole del leghista, “serve per insegnare ai giovani che non esistono solo i diritti ma anche i doveri”.
Con tutta questa carne al fuoco non ci resta che vedere nel dettaglio quali sono le proposte dei partiti per le Forze dell’Ordine che ricordiamo rappresentano anche un cospicuo bacino di voti.
Proposte Partito Democratico per Forze dell’Ordine
Il centrosinistra non ha presentato un programma congiunto in vista delle prossime elezioni politiche, ma ogni partito della coalizione, formato da Pd, Verdi-Sinistra Italiana, Più Europa e Impegno Civico, ha depositato un proprio vademecum su come intende governare l’Italia.
Il Partito Democratico di Enrico Letta parte dal presupposto che la sicurezza è un bene comune ed indivisibile e pertanto il ruolo delle Forze dell’Ordine è cruciale.
Nel programma si legge che per potenziare al massimo il Comparto servono:
- Investimenti;
- Personale;
- Risorse economiche.
In particolar modo, gli investimenti riguardano la professionalità delle Forze di Polizia, adeguando gli organici alle necessità reali di presidio del territorio, migliorando le condizioni di lavoro e salariali. In tre parole: aumento di stipendio.
Con il rinnovo contrattuale 2019-2021 per le Forze armate e di Polizia sono stati fatti dei passi in avanti. Ma il personale ha saggiato a proprie spese quanto gli aumenti si siano dimostrati non sufficienti rispetto all’innalzamento spropositato del costo della vita, talmente tanto da mandare in fumo non solo gli incrementi in busta paga, ma un’intera mensilità. Occorre fare di più, e di questo il Pd ne è cosciente, sebbene il ministro Guerini abbia fatto molto in questi anni.
Gli investimenti riguarderanno anche le tecnologie di intelligence e di cybersecurity. La guerra in Ucraina ci ha insegnato come sia essenziale potenziare questo aspetto e che la guerra non si combatte solo sul campo di battaglia, ma soprattutto in rete.
Sempre nell’ambito difesa e sicurezza, per i dem occorre mettere in atto la nuova bussola strategica euro-atlantica, confermando l’impegno delle nostre Forze armate nei contesti internazionali e il ridimensionamento dell’impiego dei militari nell’Operazione Strade Sicure affinché si concentrino nell’addestramento e nel warfighting, ovvero nell’alveo di loro appartenenza.
Inoltre, il Pd ha dato l’ok all’aumento delle spese militari ed è stata approvata la Riforma dello Strumento Militare e stanziati più soldi per l’ammodernamento delle Forze armate.
Un’agenda che è, di fatto, una prosecuzione di quanto operato nella legislatura targata Mario Draghi.
Proposte centrodestra per Forze dell’Ordine
Il centrodestra si presenta alle elezioni politiche con un programma unitario. Nella sezione dedicata alla sicurezza e alle Forze dell’Ordine, Berlusconi, Meloni e Salvini hanno le idee chiare:
- Adeguamento dell’organico e delle dotazioni delle Forze dell’Ordine e dei Vigili del Fuoco e fattiva collaborazione di questi con la Polizia locale e le Forze armate, per consentire un capillare controllo del territorio;
- Rafforzamento Operazione Strade Sicure, poliziotto di quartiere e videosorveglianza;
- Contrasto al crescente fenomeno della violenza nei confronti delle donne;
- Controllo delle frontiere e blocco degli sbarchi;
- Adeguamento degli stanziamenti per la Difesa.
Come abbiamo potuto notare vi sono alcuni punti che sanno di rewind: il ritorno del poliziotto di quartiere e i militari nuovamente in Strade Sicure.
La Lega però ha fatto di più ed ha inserito anche il ritorno della leva obbligatoria. Un vero e proprio pallino per Salvini. Contrari alla leva obbligatoria sono Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.
Ma ad alzare l’asticella delle promesse è sempre Berlusconi che ha parlato di un aumento del 33% in busta paga per i militari che viaggerà di pari passo con un incremento degli organici.
Insomma, un tema quello legato alle Forze dell’Ordine che resta sempre attuale e che alla fine, chissà, potrebbe rivelarsi il vero ago della bilancia in queste strane elezioni politiche di settembre.
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