Aumento di stipendio per i dirigenti, quando l’adeguamento e il conguaglio

Aumento di stipendio per i dirigenti, quando l'adeguamento e il conguaglio

Pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto sull’aumento di stipendio per i dirigenti, presto l’adeguamento in busta paga.

È stato pubblicato il 27 luglio 2024 in Gazzetta ufficiale il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri relativo all’adeguamento del trattamento economico per il personale non contrattualizzato a partire dal 1° gennaio 2024. Si tratta del tanto atteso decreto riguardante l’aumento di stipendio per i dirigenti, ma riguarda anche l’indennità integrativa speciale, gli assegni fissi e continuativi.

Gli aumenti si riferiscono agli ufficiali superiori, agli ufficiali generali e agli ammiragli delle Forze Armate, ma anche al personale dei Corpi di Polizia a ordinamento civile e militare con gradi e qualifiche corrispondenti. Come anticipato, l’adeguamento ha efficacia retroattiva a partire dall’inizio dell’anno. Non resta che capire a quanto ammonta e quali saranno le date di pagamento.

Aumenti di stipendio per i dirigenti: a quanto ammonta e date di pagamento

Il decreto sull’adeguamento economico per i dirigenti è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale martedì 27 agosto, vedendo in primo piano l’ASPMI - con una forte rappresentatività dell’area dirigenziale - per sveltire le tempistiche e incontrare le necessità dei militari. Di fatto, si è giunti alla pubblicazione del decreto in tempi decisamente ragionevoli rispetto al passato, con la soddisfazione dell’Associazione che attribuisce il merito al “costante dialogo con le istituzioni”.

Anche l’ammontare dell’incrementa soddisfa l’Aspmi, che peraltro aveva anticipato con precisione la misura dell’incremento: 4,80%. Un valore importante, che riflette gli incrementi retributivi del biennio precedente e rappresenta un ulteriore progresso per il riconoscimento delle esigenze del personale.

Il sindacato ha gradito con decisione i miglioramenti, per tempistiche e importo, rispetto agli adeguamenti precedenti, avendo a cuore l’interesse dell’area dirigenziale. Per questo motivo abbiamo chiesto di svelare le date di pagamento, quando i dirigenti potranno effettivamente e concretamente beneficiare dell’incremento.

Possiamo così confermare che l’attesa è quasi finita: i primi adeguamenti degli stipendi saranno visibili nelle buste paga a partire dal mese di ottobre, così come gli arretrati (che decorrono da gennaio 2024), che saranno corrisposti nel cedolino dello stesso mese.

L’Aspmi ritiene questo adeguamento fondamentale per il “riconoscimento e la valorizzazione del lavoro svolto dai nostri dirigenti”, ricordando di essere “il primo sindacato a rappresentarli”, intendendo restare al fianco di tutto il personale. La rapidità in questo contesto è davvero essenziale, perché gli aumenti consentiranno al personale non contrattualizzato di recuperare almeno una parte del potere d’acquisto perso a causa dell’inflazione.

Per questo motivo il sindacato coglie l’occasione per ricordare l’intenzione di impegnarsi su più fronti, individuando le misure più soddisfacenti per migliorare tanto la tutela normativa quanto quella economica e ottenere un complessivo miglioramento delle condizioni di lavoro dei militari.

Tra gli obiettivi dell’Associazione in questo proposito ci sono svariate misure a sostegno della genitorialità, un’indennità specifica al personale in servizio in città con un alto costo della vita e il miglioramento del salario accessorio.

Quest’ultimo rappresenta una componente fondamentale per limitare i danni del caro vita subiti dai militari e dalle loro rispettive famiglie, tenuto conto del limitato margine di manovra sull’aumento dello stipendio tabellare (che resta del 5,78% per tutta la Pubblica amministrazione).

Come emerso anche durante il nostro confronto tra le APCSM, la soluzione più efficace, almeno dal punto di vista legale, sembra quindi concentrarsi sul riconoscimento della specificità militare, uno dei temi che la Rete sindacale militare intende trattare nell’atteso incontro con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’Associazione sindacale professionisti militari ribadisce la necessità di questo incontro proprio per intervenire sul salario accessorio, "un’occasione per dimostrare in maniera concreta l’attenzione verso il personale militare".

Misure di revisione dei trasferimenti, del pendolarismo e l’estensione del telelavoro potrebbero davvero fare la differenza in questo senso, contribuendo indirettamente al miglioramento delle condizioni economiche delle famiglie, nonostante il limite di risorse per il rinnovo.

L’incremento dello stipendio, dell’indennità integrativa e degli assegni fissi e continuativi per il personale dell’area dirigenziale è un esempio emblematico di questo meccanismo, poiché arrivando con prontezza consente alle famiglie di avere un risultato immediatamente percepibile, senza dubbio con grande sollievo.