Rinnovo contrattuale Forze Armate, l’incontro dei sindacati in Funzione Pubblica

Rinnovo contrattuale Forze Armate, l'incontro dei sindacati in Funzione Pubblica

Le APCSM ricominciano la contrattazione con l’incontro del 30 settembre in Funzione Pubblica. Ecco come procede il rinnovo.

Come vi avevamo anticipato, lunedì 30 settembre sono ripartiti i lavori per il rinnovo contrattuale del comparto Sicurezza e Difesa dopo la sospensione estiva. Così, le APCSM hanno partecipato all’incontro in Funzione Pubblica, a pochi giorni dalla tanto attesa approvazione del decreto sui distacchi e i permessi sindacali. Un elemento di soddisfazione per i sindacati, che non possono però mancare di sottolineare le ulteriori necessità del personale.

Rinnovo di contratto: l’incontro del 30 settembre secondo le APCSM

Specificità, defiscalizzazione delle indennità e previdenza dedicata. Queste le priorità del SAM Esercito, che non manca di apprezzare i passi in avanti fatti dall’inizio delle trattative. “Iniziamo a raccogliere i risultati del lavoro svolto sul tavolo contrattuale, insieme ad altre organizzazioni che hanno sollevato la questione fin dal primo incontro,” scrive il Segretario generale Antonino Duca in un comunicato stampa, commentando l’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto legge su distacchi e permessi sindacali.

Il 27 settembre, infatti, il Consiglio ha approvato la proposta dei ministri Paolo Zangrillo e Guido Crosetto, sopperendo al vuoto normativo lasciato dal decreto legge n. 61/2024. Soprattutto, si evita così che la mancanza di stanziamenti per i distacchi e i permessi, fondamentali per l’esercizio dell’attività sindacale, pesasse sul personale. Anche per questo il SAM Esercito si dichiara soddisfatto dei risultati ottenuti finora, anche se c’è ancora molto lavoro da fare, cominciando dagli stipendi “inadeguati per alcune città”.

Il decreto sui permessi e distacchi permette così di “non gravare sulla contrattazione, non togliendo quindi soldi al personale” scrive l’ASPMI, che non lo considera però un lavoro finito. Prima, serve rivedere la legge n. 46/2022 per garantire alle APCSM le stesse prerogative e lo stesso potere negoziale concesso ai sindacati di Polizia a ordinamento civile.

La recente approvazione del decreto distacchi e permessi ben dispone la maggior parte dei sindacati militari, che con spirito di collaborazione e apertura la interpreta come un segnale di attenzione da parte del governo. Tra loro, anche l’AMUS aeronautica, che ricorda alcune note dolenti: “la quantificazione degli stessi non è completamente adeguata alle reali necessità dei Sindacati militari e molto lontana da quella dei Sindacati di polizia. Manca, inoltre, la flessibilità di utilizzo di alcuni istituti (vedasi, ad esempio, la non possibilità di conversione dei distacchi in ore di permesso)”.

AMUS Aeronautica concorda, poi, sulla necessità di sviluppare in maniera più concreta e attinente ai bisogni del personale la specificità. Anche per l’ASPMI si tratta di un tema di assoluta priorità. Anche per questo ricorda la necessità di incontrare il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in sintonia con la Rete sindacale militare.

Il sindacato chiede inoltre di valorizzare in modo più efficace le qualifiche apicali e il ruolo direttivo dei Marescialli, senza dimenticare di rivedere le indennità operative per il personale che passa al ruolo di Sergente perché “alle condizioni attuali, infatti, il passaggio al grado superiore comporta paradossalmente una riduzione dello stipendio”.

L’ASPMI si auspica anche l’abrogazione del Compenso forfettario di guardia ritenuto assolutamente inadeguato alla valorizzazione del personale, posizione condivisa dal SIAMO Esercito. Quest’ultimo chiede contestualmente l’abolizione del Compenso forfettario d’impiego, non potendo “più accettare che un militare possa lavorare per 3 euro l’ora”.

La forfettizzazione delle indennità, in effetti, è invisa alla maggior parte dei sindacati delle Forze Armate, tra cui anche il SIM Marina, che chiede il riconoscimento della peculiarità della Forza Armata, definita “specifica nella specificità”. Rientrano in questo obiettivo proposte come l’indennità per i servizi notturni ed esterni, l’aumento delle indennità di imbarco su Unità di superficie e sui sommergibili e il trascinamento di alcuni brevetti.

Ci sono state, tuttavia, anche proposte differenti e alternative all’abolizione della forfetizzazione. L’USMIA Interforze, nel dettaglio, non ritiene possibile procedere in questo senso senza le risorse necessarie al pagamento degli straordinari, ma chiede un aumento dei compensi forfettari. Il sindacato ha inoltre proposto la costituzione di un’indennità notturna equiparata a quella delle Forze di Polizia.

Ci sono poi varie questioni normative che i sindacati militari vogliono affrontare per migliorare la vita del personale e delle loro famiglie. Per esempio, l’ASPMI rivendica l’utilità del telelavoro e chiede chiarimenti sull’esonero dal lavoro notturno per i caregiver di disabili non gravi e anche per il SIAMO Esercito servono “riforme per tutelare e assistere il nostro personale”.

Anche se con opportune differenze nelle modalità e nelle determinate proposte avanzate, le APCSM sembrano piuttosto coese sui punti salienti del contratto. Ciò non solo è indice di un significativo malessere del personale, poco valorizzato tanto dal punto di vista normativo quanto da quello economico, ma è anche un segnale positivo per il futuro del rinnovo.

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